2/4/2011 ● Politica
"Siamo solo noi, che non vi stiamo neanche più ad ascoltare..."
Alla vigilia di una doppia convocazione elettorale (provinciale e regionale), destinati ad una vittoria o un'altra sconfitta?
Il modello "cavallo di Troia" nella politica locale e la sua ombra sulla Comunità di Guglionesi: un "cavallo di troia" nell'associazionismo, nella cultura e nel sociale che non genera una visione unitaria agli appuntamenti elettivi.
Ci sono protagonisti di politiche locali – precisiamo fin dalla premessa: non solo a
Guglionesi! – che riducono le elezioni provinciali e regionali ad altre
finalità. Cioè, coscienti di fallire in partenza nella
elezione al Consiglio territoriale dell'ente pubblico, (con)fondono – per un
“riflesso personale” – la “candidatura a perdere” in una formula di promozione o di
omologazione all’abilitazione politica per vari contesti elettivi. È
l'opportunismo del “cavallo di Troia”, cioè meno “ragioni” di tutti e più “emozioni” per
pochi.
La candidatura provinciale, essendo ristretta ad un numero esiguo di candidati
nel collegio, consente ai pochi "volontari di turno" di raccogliere un
significativo numero di preferenze nell’ambito dei pesi e delle misure della
politica locale. Sulla scheda elettorale delle amministrative provinciali c’è un
solo “nome e cognome” (già stampato!) accanto a ciascun simbolo di partito o di
lista sostenenti il candidato presidente. L'elettore deve tracciare un semplice segno di croce come espressione
del proprio voto.
In una visione di unità politica per il "bene comune" del paese, Guglionesi è
potenzialmente in grado, con i propri numeri [essendo il comune più grande del
collegio], di conseguire periodicamente l'obiettivo dell'elezione di un
candidato in entrambi due/tre schieramenti politici, e con una certa
programmazione si può arrivare ad un candidato “forte di preferenze” per una
legittima delega ad un assessorato nell'ambito delle ente pubblico. Tuttavia, in proporzione al bacino elettorale, più sono le candidature
(4/5/6/7) in un paese e più
incidenza c’è nella dispersione del voto verso i vari candidati locali per il collegio elettorale
di appartenenza,
dunque un'alta probabilità di non elezione del “volontario” candidato del paese stesso.
Allora, perché candidarsi pur coscienti di “bruciare” la propria candidatura e
rendere così improbabile l’opportunità di rappresentanza diretta del proprio paese?
A prevalere è il fenomeno della ricerca di
un’investitura personale più che di un’effettiva opportunità di partecipazione
territoriale della propria cittadina come rappresentanza diretta del
collegio elettivo.
(In)vestirsi della rappresentanza della propria cittadina – nella concezione di un
“mandato” elettivo – significa in primo luogo “fatica e impegno” da costruire
nel tempo, molto prima della candidatura: dialogo, ascolto, volontariato,
partecipazione, conoscenza, disponibilità, etc. Con tutti! Altrimenti – ecco
perché si stacca, coscientemente, il biglietto per un viaggio di solo "ritorno" dentro il “cavallo di Troia” – la candidatura
provinciale si riduce ad una magnifica
vetrina politica e ad un sistema referenziale per accumulare un patrimonio e una
dote di consensi nel proprio circo(lo) politico, comunque argomentabili su altri tavoli
della politica: dentro i noti “carrozzoni”; in estrema soluzione
tattica, come pedina del burattinaio di turno; la “pretesa di
quartiere”, rivendicando un ruolo nei propri comitati politici di appartenenza; (ri)fornirsi di argomenti per motivare le rotture
nelle
trattative su altri fronti in occasioni future, sempre dietro l'angolo nella
prospettiva dialettica della politica locale. Escludiamo dal tavolo (a)politico le
motivazioni "personali", che pure ci sono! "Siamo solo noi, quelli
che ormai non credono più a niente e vi fregano sempre ...sì..."
Senza andare troppo in là – con le parole e nel tempo – (ri)valutiamo con il
“senno di poi” alcuni dati dall'ultima convocazione elettorale alle
Provinciali di Campobasso del 2006. Nelle urne di Guglionesi si è registrato il seguente
risultato nelle preferenze, con i candidati elencati in ordine
decrescente di dote di consensi:
Antonacci Bartolomeo (UDC)
653 [23,6%] *
Lucarelli Antonio (Alleanza Nazionale)
621 [22,4%]
Becci Claudio Corrado (Margherita) 258 [9,3%]
Di Narzo Vincenzennio (Italia dei Valori) 249
[9,0%]
Carunchio Francesco (Comunisti Italiani) 189 [6,8%]
Ciuffolo Marco (Democrazia Cristiana) 136 [4,9%]
Circa il 25% di preferenze "guglionesane" non è stato espresso per il candidato locale. Escluso Di Narzo** (che non vive a Guglionesi ormai da qualche decennio, benché i 249 voti
di preferenza!), nel 2006 gli altri
"volontari" hanno “bruciato” la propria candidatura, qualcuno più… qualcuno
meno!
Sommando le preferenze dei
due candidati con le maggiori doti di consensi si ottengono i circa 1.250 voti
che
sono – giù di lì – le (tre) quote sulle quali sono state successivamente
allestite le (tre) liste civiche – dunque i bacini elettorali nei quali siamo
stati convogliati come cittadini-elettori fin dallo schema politico calato in
campo nelle provinciali
2006 –
all’ultima convocazione elettorale per le Amministrative comunali del
2008 [cfr.
Amministrative 2008 | Risultati delle elezioni Comunali di Guglionesi].
Cioè, il nocciolo degli argomenti che ha determinato prima la "spaccatura" del fronte
di centrodestra a Guglionesi nella formazione di uno schieramento omogeneo, poi
le
alleanze trasversali nell'aggregazione della nuova classe dirigente a livello locale e soprattutto l'investitura del candidato “sindaco”.
In sintesi. dalle varie candidature alle Provinciali 2006 come si è ampliato lo scenario politico nel centrodestra guglioneano?
Il "non eletto" con la maggiore dote di
consensi alle Elezioni Provinciali 2006 ha poi conseguito, alle
Amministrative comunali del 2008, l'elezione a primo cittadino di Guglionesi.
Quale storia di formazione politica avrà il prossimo candidato del centrodestra
alle provinciali nel collegio elettorale "Guglionesi"? Se fosse
confermata la tendenza della linea politica dal 2006 in poi, probabilmente
apparterrebbe all'anima della "spaccatura" dei 1.250 voti in coerenza con lo
schema politico calato sin dalle provinciali 2006: almeno due candidabili di
centrodestra, uno dentro e l'altro fuori dall'attuale amministrazione comunale
di Guglionesi.
Chi fosse alla ricerca di
analoghi schemi tattici del “cavallo di Troia” – omonimi (ri)candidati “a
perdere” dentro vari contenitori elettorali – provi ad analizzare l’analogo fenomeno della
Elezione Regionale del 2006. A Guglionesi ritroverà più o meno la stessa
trama sul versante del centrosinistra (approfondendo meglio, ci sarebbe da
chiedersi quale centro?). Una visione conflittuale manifestata nella Elezione Regionale
del novembre 2006, cioè il "cavallo di Troia" dentro una giunta municipale con
eccessivi "candidati regionali a perdere".
In sintesi, dalle varie candidature Regionali 2006 come si è ampliato lo scenario politico nel centrosinistra guglionesano?
Un non dialogo tra le forze storicamente di sinistra (progressista e
comunista) e soprattutto un'investitura unilaterale del candidabile “sindaco”
militante nella "sinistra progressista", perseverando così – da oltre una decina
di anni! – nell'eclissi politico dell'area moderata e centrista, anche alle Amministrative comunali
del 2008 [cfr.
Regionali 2006 | Guglionesi, i risultati dei candidati Guglionesani].
L'elettorato moderato di Guglionesi ha compreso il disagio, i militanti della
"sinistra progressista" meno, tanto che l'unico consigliere in grado di farsi eleggere (in opposizione!)
alle
Amministrative comunali del 2008, nella lista "poco centro e tanta
sinistra", proviene da una militanza politica nel centro-moderato non
iscritto al PD! Quale storia
di formazione politica avrà il prossimo candidato del PD alle provinciali nel
collegio elettorale "Guglionesi"? Se fosse confermata la tendenza della linea
politica dal 2008 in poi (il PD si è costituito nelle primarie del 2007, con la
fusione tra DS e Margherita), probabilmente non apparterrebbe all'anima
storicamente centrista e moderata del Partito Democratico.
Per esplicitare meglio il concetto di “fatica e di impegno” nella preparazione
politica della
rappresentanza nell’ambito del collegio elettorale e per una conclusione
puramente numerica elenchiamo gli scarti – in riferimento alla Elezione
Provinciale del 2006 – della “ricca” – si fa per scrivere! – dote di consensi nel
collegio elettorale (Montecilfone, San Giacomo degli Schiavoni e
Portocannone) riportati dagli stessi candidati guglionesani (escludendo le preferenze di
Guglionesi, che dunque andrebbero sommate agli scarti sottostanti per ottenere
le preferenze totali), con i candidati elencati in ordine
decrescente di dote di consensi extra-Guglionesi:
Di Narzo Vincenzennio (Italia dei Valori) 539***
Becci Claudio Corrado (Margherita) 224
Lucarelli Antonio (Alleanza Nazionale) 136
Antonacci Bartolomeo (UDC) 99
Carunchio Francesco (Comunisti Italiani) 66
Ciuffolo Marco (Democrazia Cristiana) 61
Dentro la testa del “cavallo di Troia” c’è sempre l’incognita (e la conferma?) di (ri)trovarci
noi stessi, destinati, con le canoniche 4-7 "candidature paesane" (di centrodestra
e di centrosinistra) nell’ambito
del proprio collegio provinciale (o regionale), ad assistere al potenziale successo personale del
“candidato a perdere” a fronte di una sconfitta collettiva della
Comunità.
Sulla base della recente storia elettorale di Guglionesi, a maggio 2011 forse ci
sarebbe da pronosticare più sulle future elezioni comunali (previste nel 2013)
che sulle imminenti elezioni provinciali (2011). Cioè, a maggio 2011 ci sarà già una risposta alla seguente
domanda: dalla griglia delle prossime candidature "paesane" alle provinciali
uscirà finalmente un consigliere provinciale per rappresentare direttamente il
nostro territorio o una futura proiezione per una candidatura di livello locale, magari
il candidabile a sindaco di Guglionesi?
Intanto, persa un’altra occasione di eleggere un nostro rappresentante
territoriale negli enti pubblici che vanno al rinnovo nel 2011 (elezioni provinciale e
regionale), ricordiamo che poi dovremo (ri)provarci nel 2016, salvo imprevisti in
corso di mandato. La scadenza della presentazione delle liste nei vari collegi
elettivi per la Provincia di Campobasso 2011 è prevista per il 15-16 aprile, cioè,
senza ancora un nostro rappresentante territoriale per i cittadini guglionesani,
almeno fino al 2016, ancora "...ci svegliamo con il mal di testa: siamo solo
noi!" [...da una canzone "autocritica" di Vasco Rossi]
Le opinioni sono opinioni, dunque opinabili.
Nel redazionale dal titolo
Il “cavallo di
Troia” nella politica si citava il modello di ragionevolezza, di cultura
e di civiltà dell’abate benedettino “Adam” come personaggio storico, e non come
presunto Santo o come supposto Patrono di Guglionesi. Lo si richiamava alla
quotidianità, appunto, perché è stato uno di
noi! Alla metà dell'XI secolo è vissuto, ha respirato, ha gioito, ha pianto, si è emozionato ed ha
operato anche politicamente, nonché diplomaticamente, dentro le mura antiche della
nostra illustre e nascente Universitas. Abbiamo anche noi quel “gene
della diplomazia” nel nostro DNA, l’eredità patrimoniale di una visione unitaria
del “bene comune” che dovrebbe (con)vivere culturalmente tra tutti i cittadini di Guglionesi. "Obsculta, o fili…"
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* Dati riferiti ai voti nello scrutinio a Guglionesi: cfr.
Provinciali
2006 | Così ha votato Guglionesi
** Il consigliere provinciale Vincenzennio Di Narzo è stato “ripescato” tra i non
eletti dell’IDV grazie al bacino elettorale di S. Giacomo degli Schiavoni (dove
risiede ed ha avuto militanza politica anche in qualità di amministratore del
comune di residenza) e di Montecilfone (luogo d’origine della moglie).
*** Dati elaborati dai voti all’interno del collegio escludendo i voti di
Guglionesi:
Provinciali
2006 | I risultati del Collegio di Guglionesi