BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


22/3/2011 ● Foto

Va, pensiero, sull'ali dorate; va ti posa sui clivi, sui colli...


  Gabriele Fusco ● 1703


Con immensa gioia e soddisfazione volevo parlarvi della mia esperienza vissuta a Roma lo scorso 20 marzo.
Non volevo assentarmi da questo avvenimento, legato ai 150 anni dell'Unità d'Italia, che in realtà non è dell'Unità d'Italia (la quale si compirà solo nel 1918) ma del Regno d'Italia, non ci poteva essere opera più evocativa del Risorgimento italiano che il Nabucco di Verdi.
Il Nabucodonosor è un'opera simbolo di libertà universale. Il genio di Verdi ci rimanda al nostro tempo, ai nostri drammi, e li chiarisce, perché oggi più che mai, il nostro destino è la politica. La conclusione della vicenda introduce una nota di speranza, una nuova nascita, l'apparizione di una bella e giovane donna di oggi che culla fra le braccia un bambino, in mezzo a giovani uomini d'oggi, cuori puri appassionati di libertà. Questo messaggio dovrebbe risuonare nel cuore degli uomini che vedono un'Europa che stenta a costruirsi, mentre le dittature faticano, a disfarsi, a scomparire. Con quest'opera si può dire veramente che ebbe inizio la prestigiosa carriera artistica di Verdi.
La sera del 9 marzo 1842 venne rappresentata per la prima volta al teatro alla Scala di Milano, affollatissima, con il fior fiore della Milano musicale, artistica e letteraria tra cui, in prima fila, Gaetano Donizetti. Fu subito un grosso successo e il tempio lirico milanese quella sera consacrò definitivamente Verdi.
Dramma lirico in quattro atti: la prima parte si intitola "Gerusalemme", la seconda "L'Empio", la terza "La Profezia", infine la quarta "L'idolo infranto". Da citare, ancora, il canto a cappella "Immenso Jehovah" (parte IV) che con la sua profonda suggestione religiosa conferisce quasi un aspetto oratoriale all'opera. Sono elementi questi nei quali emerge la genialità drammaturgica oltre che musicale di Verdi. A tale proposito va sottolineato che il Verdi del Nabucco, come delle altre opere risorgimentali, è tutt'altro che "bandistico": la sua irruenza (con scatti ritmici, fiati in primo piano, accompagnamenti baldanzosamente scanditi) è perfettamente calcolata e alternata a passi strumentali raffinatissimi.
Resta da menzionare la pagina più famosa dell'opera, il coro che gli ebrei schiavi nella parte III. Sulle sponde dell'Eufrate, incatenati, levano al cielo il loro rassegnato e doloroso lamento: "Va, pensiero, sull'ali dorate; va ti posa sui clivi, sui colli...". Nell'anno e nel mese in cui si festeggia il 150° anno della nostra patria capita che io festeggi i miei 50 anni e mi viene regalato dalla mia consorte un biglietto per assistere al Teatro dell'Opera di Roma al Nabucodonosor di Giuseppe Verdi. Non c'era regalo più gradito,un'esperienza unica. Ho avuto l'onore di conoscere il Direttore Riccardo Muti che ha diretto magistralmente l'opera verdiana, concedendo alla platea un bis del "Va pensiero" cosa che lui stesso annunciava in platea di aver concesso sempre al gentil pubblico presente ad eccezione della serata per i vip.
A fine serata il Maestro ha incontrato il pubblico firmando copie del suo CD e della sua autobiografia "Prima la musica, poi le parole" (Rizzoli).
W L'Italia , W la musica.

Gabriele Fusco al Teatro dell'Opera di Roma

Il Teatro dell'Opera di Roma

L'orchestra

Il maestro Riccardo Muti dirige il coro

Una scena del "Nabucodonosor" di Verdi

Il maestro Muti saluta il pubblico del Teatro dell'Opera di Roma

[Foto archivio Gabriele Fusco]

Cartellone




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