8/2/2007 ● Politica
Di Narzo (IDV): Emergenza acqua, esiste una priorità?
La crisi idrica mondiale si profila come la piu’ grande minaccia di tutti i tempi alla sopravvivenza del pianeta. Piu’ di un miliardo di persone non ha accesso ad acqua potabile e quasi tre miliardi non dispongono di servizi fognari e di smaltimento di rifiuti. Esiste il pericolo che un gruppo di grandi aziende transnazionali, di quelle che da sole hanno un giro di affari piu’ alto del pil di interi continenti, appoggiato dalla banca mondiale e dal fondo monetario internazionale, sta ora prepotentemente assumendo il controllo della gestione dei servizi idrici pubblici, con i governi che stanno rinunciando al controllo sulle risorse idriche internazionali giustificando che tutto e’ privatizzabile e mercificabile. Firma anche tu la petizione popolare a favore della gestione pubblica dell’acqua. Preoccupazione del consigliere provinciale Vincenzo Di Narzo, per lo scarica barile delle responsabilità di chi deve provvedere ad assicurare ai cittadini, agli agricoltori ed alle industrie la razionalizzazione della fornitura di acqua viste le preoccupanti previsioni meteorologiche ed il continuo abbassamento del livello di acqua nella Diga del Liscione. Nè gli Enti Pubblici, nè le Autorità preposte alla tutela della salute pubblica ed alla salvaguardia dei diritti dei cittadini, non ritengono, o quantomeno non vedo discussioni per una programmazione prioritaria in merito alla soluzione della possibile futura carenza idrica. Potrebbe poi verificarsi che nell’emergenza trovi giustificazione e assenza di responsabilità in merito alla carenza idrica in tutte quelle attività essenziali per l’economia del nostro territorio. Forse si aspettano che i dirigenti della Sorgenia, ultima e nuova azienda approdata nel nucleo industriale del Basso Molise, mossi dal senso di responsabilità verso i cittadini del territorio in modo autonomo decidano di fermare temporaneamente la produzione di energia utile ma non indispensabile. Certamente, immagino che cio’ sarebbe una soluzione auspicabile per tutti, ma tuttavia ritengo che da sempre le grandi aziende tutelino prima i loro interessi e poi eventualmente quelli del Territorio.