22/11/2010 ● Lettera a FPW
Il papà di Flavio Bruni racconta del Parco Nazionale del Matese immaginato dal figlio
“GLI OCCHI VANNO OLTRE LE NUVOLE BUIE E SI CARICANO DELLE TINTE DEL CIELO
INVISIBILE CHE SPLENDE AL DI LA’ DEI MONTI” F. Jovine
UN APPELLO SPECIALE A DIFENDERE IL NOSTRO AMBIENTE E A REALIZZARE IL PARCO
NAZIONALE DEL MATESE!
Sono il papà di Flavio Bruni, giovane venuto a mancare prematuramente,
appassionato di ambiente, terra e sviluppo sostenibile.
Il suo progetto, contenuto nella bozza della sua tesi di laurea, era quello di
far nascere un Parco Nazionale del Matese che preservava e salvaguardava le
bellezze paesaggistiche e le ricchezze naturalistiche che molti Molisani
continuano ad ignorare.
Domani sarò in piazza alle 9.00 per sfilare insieme a 121 Associazioni
Culturali, Ambientali e Sociali perché si possa realizzare il sogno di Flavio e
possiamo tutti veder nascere il Parco Nazionale del Matese.
Flavio Bruni ha lasciato un eredità, l’eredità del pensiero, l’eredità delle
idee, l’eredità del bene di tutti. Voleva realizzare un disegno, il Parco del
Matese, l’estensione di quello che già esiste nel Piedimontese verso il Molise.
Flavio, quale grande ambientalista, oggi, se ci fosse stato, sarebbe sceso in
prima linea per battersi contro la posa in opera delle pale eoliche specie per
quelle in prossimità dei siti archeologici di Altilia e Pietrabbondante, ma
sicuramente è contento nel vedere che tutte le persone, che condividono le sue
idee, sono scese in piazza contro la deturpazione ambientale, e per continuare a
portare avanti quel progetto che punta alla realizzazione del Parco. Il giorno
della presentazione del libro che riguarda la sua tesi di laurea, presso
l’Università degli Studi del Molise, c’erano tra gli altri, il Rettore Cannata,
il suo relatore Franco Salvatori e l’ingegner Scialla, quale Presidente in
carica del Parco del Matese versante Campano. Quest’ultimo ha asserito, tra
l’altro, due cose importanti, che il versante Molise è più bello di quello
Piedimontese, e che nei sette anni di Presidenza sono stati erogati per il Parco
47 milioni di euro, risorse che sono state utilizzate per il miglioramento dei
territori, per aumentare posti di lavoro e quant’altro, tutto ciò per il bene
comune e non certo per il vantaggio di pochi.