12/11/2010 ● Politica
L’orizzonte del dialogo politico: l’utilità, la pazienza e il bastone
L’orizzonte del dialogo politico per il "bene comune" del popolo di Guglionesi?
Reminiscenze scolastiche: "obsequium amicos, veritas odium parit".
“Utile”, come la tornata di consultazioni nella politica locale di questi
giorni, nel tentativo di aprire spiragli al dialogo costruttivo tra i
protagonisti in campo e in vista delle prossime convocazioni elettorali (2011),
provinciale (a primavera) e regionale (in autunno).
Summit - come prassi nel nostro contesto culturale - fuori dalle sedi partitiche, dinanzi
ad un piatto a base di pesce sulla riva abruzzese piuttosto che a base di una
più casereccia salsiccia in una trattoria guglionesana. Reminiscenze
scolastiche: "in vino veritas".
Al di là dei gusti del palato, l’approccio al dialogo si consuma rimanendo
lontano da occhi e da orecchie (in)discreti. Verso una nuova (ennesima!)
prospettiva di alleanze future? Dalle poche indiscrezioni finora trapelate, in
gioco forse può esserci anche una (ri)formazione civica (non solo per le
amministrative comunali) “made in Guglionesi”.
Chi (soprav)viverà, vedrà. Anzi, chi vedrà, (soprav)viverà.
Pure questa volta!
“Paziente”, come l’avvio dell’iniziativa tempestiva ad aprire un nuovo
dialogo nella politica locale, che magari possa un giorno (presto, molto
presto!) sfociare in un dibattito (aperto) che coinvolga l’intera comunità,
dunque tutte le risorse, sociali, politiche e culturali. L’invito?
Affrontare (finalmente!) i problemi (reali) della gente, dell’intera comunità
senza logica di schieramento. Pertanto, ascoltare - qualche volta – la propria
comunità. Un fenomeno (assai) raro durante i lunghi periodi da astinenza
elettorale. Reminiscenze scolastiche: "vulgus veritatis pessimus interpres".
Intanto qualcuno mormora sotto voce: …siamo già proiettati oltre l’approccio
delle provinciali e delle regionali del 2011? Probabilmente, in tal senso, sono
prematuri i tempi per un conclave, ma c’è chi potrebbe - perché no? - essere
disponibile ad un sacrificio “personale”.
“Bastonato”, come il segnale - meglio tardi che mai? -
della disponibilità inviata alla buona volontà “per un patto delle minoranze”,
nel richiamo di un autorevole esponente del centro sinistra locale. Eppure, a
proposito di “acqua calda”, decisamente condivisibile l’affermazione in merito
all’osservazione di una visione “longeva” della politica locale: “(...)
oramai sappiamo noi, come voi, che il centro destra a Guglionesi è la
maggioranza (...)”. Reminiscenze scolastiche: "si vis pacem, para bellum".
I numeri “restano” effettivamente quelli di una maggioranza orientata al centro
destra. Obiettivamente, 30 anni circa di fascismo e 50 anni circa di Democrazia
Cristiana (tra “occhio” e “croce”… oltre 80 anni) sono le eredità politiche ad
alta densità generazionale nell’elettorato locale. Reminiscenze scolastiche: "veritas
filia temporis". Almeno i numeri – favorevoli così storicamente al centro
destra - dovrebbero restare, ancora per qualche generazione, perlomeno
indiscutibili. Fino a prova contraria!
Ma, …c’è un (grosso) ma!
Azzardata la previsione, nell’ambito del centro destra a Guglionesi,
sull’acclamazione: “(...) non ci lasceremo spaccare da nessuno (...)”.
Previsione ad alta percentuale di rischio, (ri)guardando in faccia il recente
passato. Per non scrivere… (ri)leggendo l’attuale presente. E in virtù proprio
del recente passato e dell’attuale presente, la cronistoria del voto locale in
ambito amministrativo – per citare inciampi emblematici - a Guglionesi finora ha
proclamato – a sorpresa? - la vittoria del centro sinistra ogni volta che la (rin)corsa
è stata polarizzata in due sole liste civiche (centro sinistra contro il centro
destra). Come (pre)dire: al voto il più forte è (im)battuto?
Quale è l’affinità politica per la quale si dialoga in varie direzioni in queste
ore a Guglionesi? Incognita politica delle maggioranze variabili o (ancora) una
logica di (s)partizione dei casati familiari e “feudali” di Guglionesi?
Reminiscenze scolastiche: "dubitando ad veritatem pervenimus".
Impegnato nel movimento risorgimentale per l'Unità d'Italia Francesco Domenico
Guerrazzi ammoniva: “come il popolo è l'asino: utile, paziente e bastonato”.
Appunto, "historia de gentibus Collionisis"!