30/10/2010 ● Cultura
La "Cappella del popolo"
Da ragazzino entravo in quel luogo buio, umido e silenzioso accompagnato da
qualche familiare. La mano strettissima al mio caro di turno, mamma, papà,
nonno, zio. Avvolto dal buio, dall'umido e dal silenzio, la voce della
mamma, o del papà, o del nonno – che non c'è più! – rimbombava tra i
loculi: "è la Cappella del popolo!". "Popooolo ...pooolo ...ooolo!", mi ripeteva
l'eco. Anche quando ero fuori di lì. Come se mi inseguisse un coro di voci dalle lapidi, pieni di fiori gialli e bianchi, tra le candele
illuminate a festa, nel giorno di "Ognissanti", la vigilia della
giornata per la "Commemorazione dei defunti". Venivo così educato al rito
della visita ai miei cari defunti.
La cosiddetta “Cappella del popolo”, nel cimitero di Guglionesi, fu costruita
nel 1931, come riporta la data conservata sul timpano dell’edificio cimiteriale,
sopra il portale.
Dal punto di vista architettonico la cappella fu realizzata nello stile
neoclassico – molto essenziale –, con una serie di lesene in rilievo, in senso
longitudinale, tendenti a ripartire l’ordine e la composizione decorativa della
facciata. La cappella fu edificata durante il periodo fascista, probabilmente
progettata dallo stesso podestà dell'epoca, il geometra Luigi Sorella, e all’interno la
numerazione dei loculi preserva ancora le indicazioni a rilievo con
l’inconfondibile fascio littorio, emblema dell’epoca fascista. Chiaramente
leggibile anche il riferimento all’era fascista (IX), su ciascuna segnalazione
numerica.
La “Cappella del popolo” nel cimitero di Guglionesi si trova localizzata nelle
vicinanze del cosiddetto "orto dei monaci", cioè nelle pertinenze della chiesa di San
Giovanni in Eremo, un'antica chiesa del convento francescano, risalente al XIV-XV secolo e appartenuto
all'ordine degli Osservanti fino all’incameramento statale dei beni avvenuto con
l’Unità d’Italia (1861).
Inoltre, la facciata della cappella presenta visibili una serie di cadute puntiformi dell'intonaco, segni
probabilmente della
“battaglia di Guglionesi” durante il secondo conflitto mondiale, quando il 6
ottobre del 1943 gli alleati, bombardando Guglionesi - fu una strage di civili
presso un frantoio locale -, ripresero l’offensiva contro la linea di ritirata
dei tedeschi, i quali transitando in fuga per il cimitero – dove collocarono un
campo di mine – scatenarono una violenta
scarica di colpi d’arma da fuoco nel cimitero lasciandone tracce ancora oggi visibili – come
raccontano i più anziani - forse proprio sulla facciata della “Cappella del popolo”.
Oltre alla "Cappella del popolo" – riservata cioè al "popolo" senza una tomba di
famiglia – altre cappelle private e gentilizie del cimitero di Guglionesi, per epoca e
per stile, risalgono al periodo del fascismo.
La "Cappella del popolo", costruita nel 1931
Timpano della facciata della "Cappella del popolo", con l'indicazione dell'anno 1931
Tracce di colpi di arma da fuoco della battaglia di Guglionesi (6 ottobre 1943)
Interno e altare della "Cappella del popolo"
Numerazione dei loculi della "Cappella del popolo" con il simbolo del fascio littorio
Numerazione dei loculi con il riferimento all'era fascista (IX)