29/10/2010 ● Politica
Marcantonio (CPF): Comune di Guglionesi, "un patto delle minoranze"
Ogni istituzione va governata secondo alcuni principi di base che sono
imprescindibili. Il primo di essi è la competenza: bisogna cercare di
affidare ogni singolo incarico alla persona che vanta maggior preparazione in
quel determinato settore. Il secondo di questi principi è la trasparenza:
si deve governare in maniera tale che gli amministrati possano controllare ogni
decisione e scegliere se approvarla o meno. Il terzo è quello dell’onestà:
chi amministra la cosa pubblica gestisce il denaro di tutti e non deve
permettersi di destinarlo ad opere che non portino giovamento sociale alla
collettività o, peggio, di ritenere legittimo favorire se stesso o persone ad
esso vicine. Il quarto è quello della passione: governare significa anche
sacrificarsi, dedicare il proprio tempo alla cittadinanza senza chiedere
nulla in cambio. Chi non rispetta quanto scritto sopra non possiede i titoli
per amministrare. Ciò detto, va messo in risalto un quinto principio
assolutamente irrinunciabile: il governo partecipato. Chi amministra una
collettività non può governare contro la cittadinanza o senza la cittadinanza
(cosa che troppo spesso accade). Chi governa deve farlo insieme ai cittadini,
sottoponendo ad essi le scelte di primaria importanza e raccogliendone le
istanze. Chi non fa questo condanna se stesso e la politica ad un declino
irreversibile.
Tale declino lo sta subendo il nostro paese con l’amministrazione Antonacci.
Questa evidenza viene fuori rileggendo come esercizio il programma politico
della lista “Guglionesi nel Cuore” a circa 2,5 anni dalle elezioni comunali . Un
programma elettorale non è un adempimento formale e non è un libro dei sogni,
delle cose dette e non fatte. E’ un patto di responsabilità fatto di scelte
condivise, stipulato fra chi si candida ad amministrare il Comune e la propria
collettività. L’amministrazione Antonacci e in particolare la sua Giunta ha
tradito il suo elettorato non rispettando il programma elettorale proposto e se
ne sono accordi subito i tre consiglieri Comunali Villani, Ambrosiano e Ciuffulo
che hanno scelto di uscire proprio in virtù di un programma elettorale non
rispettato o meglio tradito.
Come evidenzia giustamente il manifesto del PD “Da questa amministrazione non
ci si può aspettare nulla di buono per il futuro della nostra comunità.
Un’amministrazione sempre più chiusa in se stessa, nella propria
autoreferenzialità. Sorda ed incapace a leggere con lucidità la fase
politico-amministrativa, a mettere in campo soluzioni adeguate, a garantire le
condizioni per una crescita e sviluppo della nostro territorio….”
Nessuno si deve sentire offeso da quel manifesto che fa una analisi politica
obiettiva dell’attuale situazione politica e richiama tutta la classe dirigente
politica del paese sia quella di destra, quella di centro e quella di sinistra
(che personalmente preferisco) circa la possibilità di sollevare la testa e fare
scudo contro un declino annunciato e lento. Occorre superare i personalismi e le
lotte ideologiche di partiti e tornare ad occuparsi di politica del territorio
attraverso una alleanza politico programmatica che sappia mettere al centro, lo
sviluppo territoriale di Guglionesi sia nel contesto dell’Unione dei Comuni che
nel contesto territoriale e industriale del Basso Molise. Una alleanza
nell’ottima di una gestione trasparente scevra da forme antiche di
assistenzialismo che pone al centro l’economicità dei servizi e la
valorizzazione culturale e turistica del territorio. Per andare al concreto
propongo sin da subito a tutti i consiglieri comunali di opposizione la
creazione di un “patto delle minoranze” che abbia come scopo iniziale quello di
ridare voce forte a tutti i cittadini ed in particolare a coloro che sono stati
traditi dal Programma disatteso di “Guglionesi nel Cuore”.