20/11/2006 ● Internet
Spazio Blog | Giovani adulti e formazione dei giovani giornalisti
[Proposte di letture di Fuoriporta web, dal blog "Giornalismo d'altri" di Mario Tedeschini Lalli: http://mariotedeschini.blog.kataweb.it/] - "La nostra famiglia allargata è molto larga: tra figli e nipoti da una parte e dall'altra, all'ultimo conto la generazione che segue la mia contava 29 unità e per ragioni semplicemente anagrafiche è ormai arrivato per molti di loro il momento delle scelte. Un paio di nipoti hanno deciso di non laurearsi, un altro si è laureato pochi mesi fa, sua sorella Maria si laurerà lunedì prossimo, mio figlio spera di farlo entro Natale e un'altra nipote (anche lei Maria -- il problema dei grandi numeri!) entro qualche mese. Sarebbe già un bel campione di giovani adulti da osservare di questi tempi. Lo è diventato ancora di più quando pochi giorni fa la seconda Maria è venuta a trovarmi con una sua amica coetanea perché - chissà, forse - vorrebbero fare le giornaliste. L'amica si sta laurando in Relazioni internazionali (Scienze politiche) e sta preparando una tesi sulla Fed; ha studiato sei mesi in Finlandia; parla inglese e finlandese. Maria si sta laureando in Linguistica, ha studiato un anno negli Stati Uniti e quattro mesi in Spagna. Parla correntemente inglese e spagnolo. Non so se Maria e la sua amica faranno poi davvero le giornaliste (non so neppure se poi decideranno veramente di provarci - sono ancora in quella fase lì), ma la loro situazione illumina con chiarezza il problema della formazione dei giornalisti in questo Paese e della paradossale follia nella quale ci infileremmo se - come qualcuno vorrebbe - si legasse la formazione (e, diononvoglia, l'accesso alla professione) a una laurea specialistica in Giornalismo. Mi spiego: le due giovani donne hanno esperienza e formazione teoricamente utili per il Giornalismo. Se facessero domanda a una Scuola di Giornalismo americana verrebbero valutate per questa loro formazione e queste loro esperienze, per le loro potenzialità, ed eventualmente accettate; lo stesso se cercassero di entrare in alcune delle scuole di Giornalismo italiane(come l'Ifg di Urbino o quello di Milano). Ma se le Scuole indipendenti dalle università dovessero sparire avrebbero dei probemi: in molte Lauree specialistiche in Giornalismo (o Editoria e Giornalismo come ora si chiamano, per non incorrere nell'ira dell'Ordine), non potrebbero neppure fare domanda. I prerequisiti sono tali e tanti (specie in quelle filiate dalle Facoltà di Scienze della Comunicazione o di Sociologia), che è in pratica la Laurea specialistica risulta un "ultimo biennio" della laurea di primo livello. Il Signore ci guardi nel futuro da simili tentazioni. Insegnare Giornalismo si può e si deve, ma non è detto che per fare il giornalista uno debba per forza aver studiato Comunicazione. I prerequisiti culturali per un buon giornalista sono il normale curriculum di Storia, Italiano, Educazione civica, Matematica e Scienze di un Liceo e UN QUALUNQUE studio universitario, purché fatto bene (sarà gran festa sotto il cielo quando un laureato in Matematica si presenterà a una Scuola di Giornalismo!). Al resto può pensare la specialistica: se si riterrà utile qualche credito di Sociologia della comunicazione o di Diritto pubblico, si offra il corso ma non se ne faccia un requisito. Per il resto, tanta fantasia, molta tecnica e ancor di più etica. Amen."