BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


14/7/2010 ● Cultura

Abruzzo e Molise di nuovo insieme?


  Pietro Di Tomaso ● 1797


L’idea di riunire le due regioni è tornata fortemente in auge in questi ultimi mesi con prese di posizione da parte di esponenti politici e di molti cittadini. Al riguardo, desidero formulare alcune riflessioni da ritenersi assolutamente provvisorie e scritte al solo scopo di avviare un dibattito. Il territorio abruzzese, come è noto, ha una contiguità sotto il profilo storico, culturale ed economico con la regione Molise con la quale ha formato per secoli un’unità amministrativa unitaria fino al 1963. Oggi il Molise sta attraversando una crisi economica strutturale e non ce la fa ad uscirne (anche con l’auspicato ripristino dei fondi FAS) con il rischio, in previsione del Federalismo fiscale, di essere messo all’angolo insieme ai territori più piccoli e poco tutelati. La regione Molise ha un apparato politico che sembra mantenere solo se stesso e produce pochissimo per i cittadini. Per comodità di dibattito cito alcuni dati. L’Abruzzo è cresciuto il doppio rispetto a noi, l’emigrazione giovanile da noi si aggira intorno al 64 per cento, in Abruzzo il 35 per cento.
Sanità, minori trasferimenti previsti nella Manovra e Federalismo sono le tre ‘bombe’… che spazzeranno via il Molise in poco tempo” (così Giuseppe Astore su Primonumero del 10 luglio). Naturalmente, il dibattito in itinere dovrà poggiare su analisi strutturali, economiche e su indici di gradimento da parte dei cittadini i quali, una volta chiamati a pronunciarsi con un referendum, dovranno poter contare su una serie di elementi conoscitivi in base a cui orientarsi. Alcuni movimenti stanno sorgendo a favore della riunificazione delle due regioni (vedi Associazione “Majella Madre” e il Gruppo chiamato “Abruzzo e Molise Uniti”creato su Facebook).
Il consigliere regionale Giuseppe Tagliente, esponente politico vastese, ritiene che i tempi siano maturi per la riunificazione dell’Abruzzo e del Molise. “Non vi è dubbio – ha dichiarato di recente – che oggi, soprattutto a fronte dell’attuazione del federalismo, un raccordo più stretto sotto il profilo istituzionale provocherebbe ricadute senz’altro più positive mettendo le regioni dell’Abruzzo-Molise in grado di contare maggiormente sul tavolo della Conferenza delle Regioni”.
Per parte mia, in questa fase iniziale della discussione, mi limito a dire che la prospettiva della riunificazione non può restare disgiunta dal fermo auspicio che le classi dirigenti del Mezzogiorno si rinnovino rimuovendo alcuni degli antichi vizi. Mi trovo pertanto d’accordo con Panebianco su ciò che ha scritto sul Corriere della Sera del 10 luglio e provo a riassumere. Anziché continuare ad imputare ad altri la colpa delle proprie disgrazie, occorre sforzarsi di porre in essere vere politiche di sviluppo. Va abbandonata quindi la teoria del colonialismo interno e non tirare troppo la corda nel richiedere ingenti risorse pubbliche. “Imboccare la via brasiliana (magari sfruttando l’occasione del varo del federalismo fiscale)”. La “teoria del colonialismo interno” è quella secondo cui il Sud sarebbe stato vittima della colonizzazione, con annesso sfruttamento, del Nord. Naturalmente c’è qualche verità e molte bugie. “Tale teoria ha dato luogo a una ‘sindrome da risarcimento’ ed ha dato luogo a massicci trasferimenti di risorse pubbliche dal Nord al Sud”. Insomma, al Sud “si devono creare le condizioni per uno sviluppo economico auto-sostenuto”. Queste cose – è doveroso ricordare – venivano dette già quando esisteva la rivista Nord e Sud di Francesco Compagna, a dimostrazione che il pensiero di un meridionalismo europeista ben si esprimeva e si faceva sentire anche al Nord. “In questo senso – ha sostenuto Federico Orlando su Europa del 25 giugno scorso - se davvero avessimo in Italia un federalismo fiscale meritocratico (riconoscente coi ‘virtuosi’ e severo coi parassiti e coi pennacchi, del Sud e anche del Nord), il Mezzogiorno sarebbe costretto a guardarsi allo specchio e rimboccarsi le maniche, di buona e di mala voglia. Sarebbe questa la ‘scuola di serietà’ di cui il Sud ha bisogno per camminare da solo”.
Quindi, volendo trarre una sintesi provvisoria su quanto fin qui esposto, a me sembra che il Molise facendo a meno dell’Abruzzo pagherebbe un alto prezzo in termini di ricadute economiche insoddisfacenti per la sua popolazione e di generale declassamento in sede di Conferenza delle Regioni, istituzione quest’ultima che si trova a trattare di volta in volta con il governo centrale. Spero che, in merito, si possano leggere in questo blog ulteriori punti di vista.
Una volta riunite, le due regioni potranno in futuro valutare anche l’opportunità di optare per la Regione Adriatica (ossia: Marche, Abruzzo e Molise) già anticipata dalla Fondazione Agnelli.

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