30/4/2010 ● Ambiente
ABM, visita scolastica ai calanchi tra "mistero e stupore"
Continuano i progetti di
valorizzazione e salvaguardia, delle aree di interesse ambientale e culturale
presenti sul territorio molisano, da parte dell’associazione ambientalista
Ambiente Basso Molise.
Nella mattinata di giovedì 29 aprile i volontari dell’associazione, guidati da
alcuni Soci e dal Geologo Marcello Di Stefano, hanno condotto i ragazzi delle
scuole elementari di San Giacomo degli Schiavoni (classi IV e V) e di Petacciato
(classe I) nell’area calanchiva del comune di Montenero di Bisaccia. Al centro
dell’attenzione proprio i calanchi, quei particolari avvallamenti stretti e
sinuosi, separati da sottili strette aguzze, modellati su litologie argillose.
La primavera è sicuramente uno dei periodi migliori per visitarli in quanto
molte delle piante presenti sul territorio si presentano in fioritura. La
mattinata è stata molto fortunata per i visitatori, in quanto è stata allietata
da diverse e gradite visite; infatti, mentre i ragazzi camminavano lungo il
percorso segnato dai pannelli informativi una coppia di lepri correva a qualche
decina di metri da loro; allo stesso tempo un grosso nibbio planava, con
l’eleganza che lo contraddistingue, sulle loro teste. Facile immaginare lo
stupore e la felicità dei giovani visitatori.
L’associazione ambientalista basso molisana ha inserito tra le sue uscite l’area
dei Calanchi di Montenero in quanto essa è di notevole valore scientifico e
ambientale ed è un sito di importanza comunitaria (SIC). Al suo interno
risiedono diverse specie tutelate sia faunistiche che floristiche ma al contempo
l’area si presenta come un prezioso serbatoio di notizie geologiche.
Completamente immerso nei calanchi un blocco di arenaria mostra sulle sue pareti
dei resti di conchiglie fossili, queste conchiglie, secondo gli studiosi, si
sono deposte sul fondo di un antico mare tra i 5 ed i 10 milioni di anni fa
(durante un epoca definita Miocene). In quel periodo l’area era completamente
sommersa da un mare profondo tra i 50 ed i 200 metri. I successivi movimenti
tettonici che hanno interessato l’area ne hanno determinato l’emersione; oggi si
trova a circa 200 metri sull’attuale livello del mare.
Le dettagliate notizie scientifiche arrivano dalle analisi condotte sui resti
fossili dall’Università degli Studi di Napoli, dipartimento di Paleontologia.