28/4/2010 ● Ambiente
ABM: perforazioni petrolifere, "salviamo le isole Tremiti"
Inarrestabile l’attività dei
volontari di Ambiente Basso Molise per la tutela del proprio territorio.
Nella giornata di martedì 27 aprile una delegazione dell’associazione basso
molisana ha raggiunto le isole Tremiti per partecipare alla giornata di
mobilitazione contro le perforazioni petrolifere. Le indagini, destinate alla
ricerca degli idrocarburi, prevedono metodologie indirette (prospezioni
sismiche) e dirette (perforazioni dei fondali marini). Secondo diversi studiosi
questi interventi potrebbero intaccare in maniera irreversibile il prezioso
ecosistema ricco di biodiversità delle piccole isole adriatiche. Le
trivellazioni dovrebbero perforare il fondo marino fino a circa 4000 metri di
profondità e nei fori di sondaggio verranno introdotte onde elastiche per
valutare la reazione del sottosuolo. Proprio queste onde sismiche preoccupano
alcuni ricercatori; c’è chi attraverso altri impieghi le associa allo
spiaggiamento di alcuni cetacei avvenuto sulle nostre coste lo scorso dicembre.
Per di più, le perforazioni utilizzano fanghi e fluidi perforanti; questi,
utilizzati per portare in superficie i detriti, contengono elementi come:
cadmio, cromo, bario, arsenico, mercurio, piombo, zinco e rame. Tali elementi,
ingeriti dai pesci, vengono rapidamente immessi nella nostra catena alimentare.
Inoltre, non bisogna dimenticare che, l’arcipelago fa parte del Parco Nazionale
del Gargano; il parco al suo interno contiene aree di tutela assoluta - come
quella di Pianosa - in cui è perfino vietata la balneazione al fine di non
turbare il prezioso ecosistema.
In giornata sulle isole diomedee si è riunito il Consiglio Provinciale di Foggia
per affrontare sul posto la spinosa questione. Il consiglio ha votato
all’unanimità l’ordine del giorno che prevedeva la contrarietà all’intervento.
Il nodo da sciogliere resta a livello nazionale in quanto il Ministero
dell’Ambiente ha affermato la compatibilità ambientale dell’area
all’investigazione e all’estrazione petrolifera.
E’ un auspicio di tutti che la volontà politica regionale (che aveva già
espresso parere sfavorevole verso l’iniziativa) e provinciale riesca a
sovvertire l’intento della politica nazionale.