3/3/2010 ● Cultura
“Il Concerto”: un film brillante e una musica suggestiva
Cari amici di Fuoriportaweb,
sabato scorso a Roma ho visto il film del regista romeno Radu Mihaileanu e devo
dire che la risposta del pubblico presente in sala è stata a dir poco
entusiasmante. Spero venga inserito tra le rappresentazioni in programma al
cinema-teatro ‘Fulvio’ di Guglionesi. Provo quindi a farne un sintetico
commento. Il regista mette in scena una farsa contro il potere, che culmina
nella esecuzione del ‘Concerto n. 35’ per violino e orchestra di Cajkovskij al
Teatro Chatelet di Parigi. Ma è tutto quel che avviene prima la parte più
divertente del film con Alexei Guskov nei panni di Andrei Filipov, un direttore
d’orchestra caduto in disgrazia ai tempi di Breznev, per aver protetto i suoi
orchestrali ebrei, e con Mélanie Laurent, nuova stella del cinema francese, che
nella esecuzione concertistica è la violinista impegnata ad affrontare notevoli
difficoltà tecniche. Andrei Filipov rimette insieme la vecchia orchestra,
andando a prendere uno a uno in giro per Mosca i musicisti caduti vittima della
persecuzione del regime comunista, per sostituire, all’insaputa degli
organizzatori, l’orchestra ufficiale del Bolscioi ed eseguire al suo posto un
concerto in Francia. Quel concerto di Cajkovskij che non poterono terminare
trent’anni prima. E mi fermo, per non togliere il piacere della sorpresa.
Aggiungo solo qualche nota sul musicista russo Cajkovskij (1840 – 1893). Nel
1866 ottenne la cattedra di composizione presso il conservatorio di Mosca,
mansione che tenne per un decennio. Divenuto noto direttore d’orchestra e
musicista ormai famoso, ottenne il dottorato honoris causa a Cambridge nel 1893:
il 28 ottobre dello stesso anno morì, durante l’epidemia colerica, nove giorni
dopo aver diretto la sua ultima sinfonia ‘Patetica’ (1893) a Pietroburgo.
Artista ipersensibile, si riflette in gran parte della sua vasta produzione che
tocca i più importanti generi musicali. La proclamata avversione di Cajkovskij
al teatro wagneriano lo indirizzò verso modelli italiani e francesi (vedi
ouvertures-fantasia ‘Francesca da Rimini’ e ‘Romeo e Giulietta’), mentre più
personali si mostrano altre opere quali il pittoresco ‘Capriccio italiano’
(1880), la sontuosa ‘Overture 1812’ e la melodiosa ‘Serenata’ per archi op. 48.
Forse più felice è la riuscita di Cajkovskij nel campo concertistico (vedi
Concerto op. 23 per pianoforte e in quello per violino op. 35) la cui popolarità
ha offuscato altre analoghe prove. Né può essere dimenticato il campo in cui il
musicista si trova a suo perfetto agio: quello del balletto (‘Il lago dei cigni’
del 1876, ‘La bella addormentata nel bosco’ del 1889 e ‘Lo Schiaccianoci’ del
1892).
A conclusione della breve recensione del film-commedia, mi piace ricordare come
a Guglionesi si apprezzino molto i concerti (per fiati e per archi). In
particolare, la nostra cittadina vanta una importante tradizione nell’ospitare
orchestre di fiati (ovvero, nell’espressione comune, di bande musicali). Il
ruolo dei grandi complessi (quali, per citare, le grandi bande di Lecce,
Squinzano, Conversano, Francavilla Fontana, Gioia del Colle, Noicattaro, Mercato
San Severino, Bracigliano, ecc.), costituiti da strumenti a fiato più strumenti
a percussione, è stato prezioso: con le sue importanti trascrizioni del
repertorio lirico (estese sintesi del melodramma adattate all’organico di fiati)
la banda, vero “teatro immaginario”, ha operato una “acculturazione” musicale di
un ampio pubblico, ha riunito strumentisti intorno a una passione pura. Insomma,
una grande storia, un grande patrimonio.
Fatto questo impegnativo richiamo, chi vedrà il film avrà modo di apprezzare
anche la meravigliosa colonna sonora. Come ha sottolineato Sergio Martinotti, a
proposito del grande musicista russo, “…proprio nella decadenza di una società
Cajkovskij traeva la forza per inserire la sua musica nell’Europa moderna,
riscoprendo e volgarizzando con eleganza ed esperta proprietà idiomatica gli
echi del grande romanticismo”.
Trailer film:
http://cinetrailer.it/Il-Concerto