30/6/2006 ● Libro
Una cultura antiestetica per i monumenti
“Scempi d’Italia” è stato l’ultimo libro di Vittorio Sgarbi dove, in rassegna, sono presentati una serie (purtroppo piccola per esigenze editoriali) di “squalificazioni estetiche” del patrimonio culturale italiano.
C’è di tutto e di più. Ma il “buon gusto” di chi amministra il “cattivo gusto” non finisce di sorprendere, vivace nel creare scempi: ci sarà qualcuno che soprintende alle indicazioni estetiche di un Comune?
Il Comune di Milano ha istituito un assessorato all’estetica, trovando insostenibile la sarabanda delle idiozie (amministrative) all’ombra della “bella madunin”. Una bella dimostrazione di autocritica municipale.
Ma la nostra bella Guglionesi, che cerca di entrare nel guinness dei primati dell’antiestetica della cultura, è ormai sulla buona strada delle probabili vincitrici della speciale classifica delle indecenze dell’ingegno umano (senza necessità di alcuna raccomandazione). Comunque sia, una nomination agli “scempi d’Italia” ce la meritiamo, perché da diversi anni siamo stati capaci di proporre bidoni dell’immondizia come segnali turistici per i nostri monumenti (complimenti al piano n. u. che ha previsto la dislocazione di una serie di bidoni dinanzi alle chiese di Guglionesi, ma nessuno davanti alla porta del Municipio!), e da qualche giorno grosse linee gialle non segnalano mica il divieto di parcheggio in prossimità dei monumenti storici (cfr. la Chiesa di San Felice, XVIII secolo; la Chiesa del Ss. Rosario, XVI secolo; la Chiesa della Natività di Maria, XVI secolo), no no no: quelle belle linee gialle (dritte disegnate e tracciate senza alcuna sensibilità estetica sulle antiche basole vulcaniche del borgo) obbligano i cittadini e i turisti a non lasciare in sosta le auto in prossimità dei bidoni di raccolta, quelli più “illustri” del paese, cioè quelli posti proprio dinanzi ai monumenti.
Come dire, parcheggiate pure vicino i monumenti ma lasciate in vista le attrazioni patrimoniali del “borgo d’Italia”, alias bidoni… della cultura antiestetica.
Evviva il borgo autentico d’Italia! Ancora una volta.