3/2/2010 ● Cronaca
Il "Piano casa", miglioramento del patrimonio edilizio nella Regione Molise
[Fuoriportaweb] - (Guglionesi, 3 Febbraio 2010) Notizia di ieri, il Governo
ha deciso di sopprimere il "Piano casa" (e il Condono edilizio) dal decreto
milleproroghe, specificando in un comunicato stampa di Palazzo Chigi che "sono
questioni non omogenee alla materia e prive dei requisiti di necessità ed
urgenza". La Regione Molise (Bollettino Ufficiale n. 30 del 16/12/2009 della
L.R. 11/12/2009, n. 30), ha recentemente emanato misure per il sostegno al
settore edilizio tramite interventi finalizzati al miglioramento della qualità
del patrimonio edilizio: interventi di ampliamento e demolizione con
ricostruzione con aumenti di cubatura fino al 50% (interessati edifici a
destinazione anche non residenziale). Il provvedimento, a carattere
straordinario, è entrato in vigore il 17/12/2009. Le denunce di inizio attività
per l'esecuzione degli interventi previsti dalla legge possono essere presentate
entro il 14/02/2012.
Abbiamo incontrato l'ing.
Antonio Lucarelli, Assessore all'Urbanistica e all'Ambiente del Comune di
Guglionesi, per una breve intervista di FPW sul "Piano casa" regionale. Qualche giorno fa
l'assessorato presieduto dall'ing. Lucarelli aveva organizzato un incontro
pubblico a Guglionesi, con la partecipazione dell'on. Riccardo Tamburro, per
presentare le direttive del provvedimento. Siamo tornati sull'argomento cercando
di chiarire alcune circostanze.
Ing. Lucarelli, la Regione Molise vara il “Piano casa”. Di cosa si tratta?
La Legge regionale n.30/2009, sinteticamente detta “Piano casa”, è una legge che
discende da un accordo tra lo Stato e le Regioni per consentire un intervento
straordinario per il rilancio del settore edilizio, per promuovere le tecniche
di bioedilizia e l’utilizzo delle energie alternative rinnovabili, nonché per
sostenere l’edilizia sociale per le categorie svantaggiate”.
La straordinarietà è evidente e si ricava dalla durata di due anni della legge.
Ci sono particolari specifiche?
La legge cerca di raggiungere le finalità con delle premialità e con deroghe
urbanistiche. Le premialità consistono nel concedere cubature (per le residenze)
o superfici ( per le costruzioni non residenziali) rispetto all’esistente
variabilì fino ad arrivare a valori del 50% in più quando ci si impegni al
risparmio energetico, al rispetto della tipologia esistente, alla manutenzione
dell’intero edificio esistente. Altra premialità è la riduzione sostanziosa
degli oneri di urbanizzazione. Le tipologie fattibili per attingere alle
premialità sono ampliamenti, sopraelevazioni, demolizioni e ricostruzioni,
cambiamenti parziali o totali di destinazione d’uso anche in zona agricola.
Vengono fatti salvi i diritti di cubatura non ancora sfruttati sul lotto
derivanti dagli strumenti urbanistici. Unico limite è quello di 300 mc per
intervento ed è consentito anche l’asservimento dell’aumento premiale spettante
ad altra unità immobiliare contigua o appartenente allo stesso corpo di
fabbrica. Nel caso non fosse possibile il rispetto degli standard (ad esempio
l’area da destinare a parcheggio non vi fosse o non fosse sufficiente) è
prevista la monetizzazione.
Tutto questo in deroga al regolamento edilizio e agli strumenti urbanistici, ma
non alla legge sismica, al rispetto delle distanze del codice civile ed
all’ottenimento dei pareri necessari. Altro aspetto da non trascurare
l’accelerazione delle procedure attraverso la DIA.
Il provvedimento riguarda il centro storico?
La legge, purtroppo, non si applica al centro storico. E’ stata questa una
decisione sofferta presa in sede di accordo Stato-Regioni. Si doveva, pur
imponendo paletti (quale quello della non derogabilità del Piano di recupero),
almeno consentire di attingere alla riduzione degli oneri e al cambio di
destinazione d’uso. (Questo, naturalmente, è un parere personale ma ampiamente
condiviso).
Sarà predisposto una particolare attenzione al “Piano casa” da parte
dell’Amministrazione comunale di Guglionesi?
L’Amministrazione comunale, dopo due riunioni della Commissione consiliare,
anche tenendo conto delle risultanze unanimi, non metterà paletti ulteriori.
L’avrebbe potuto fare per escludere dalla possibilità di realizzare l’edilizia
convenzionata-sovvenzionata (sociale) in alcune zone. Si è ritenuto che
l’esclusione delle zone inidonee e non vocate avverrà sia per il controllo che
effettuerà la conferenza di servizio prevista dalla legge prima della DIA, sia,
soprattutto, per le valutazioni economiche che faranno le cooperative o gli
imprenditori: l’assenza, eventuale, nelle vicinanze, delle reti incide molto sul
costo di costruzione e non sarebbero, pertanto, rispettati i parametri economici
dell’edilizia sociale.
Quali saranno gli effetti per gli strumenti urbanistici vigenti?
Non si prevedono effetti deleteri sugli strumenti urbanistici: anche questa è
una valutazione unanime della Commissione consiliare.
“Piano casa” e Piano Regolatore Generale (PRG), come saranno integrabili?
Non è necessaria alcuna integrazione sia per la straordinarietà della legge sia
per le deroghe già previste dalla stessa legge.
Infine, ing. Lucarelli, qual interesse ha mostrato finora la cittadinanza verso il “Piano casa”?
E’ ancora presto per riferire sull’interesse della cittadinanza. Da notare,
però, a fronte di una notevole partecipazione, soprattutto degli operatori del
settore edilizio, alla presentazione della legge fatta nella sala consiliare
dall’on. Riccardo Tamburro, un certo pessimismo che, ci auguriamo cessi man mano
che si chiariscono i vari aspetti dell’articolato. Per i dubbi legati alla
situazione di crisi economica, si spera arrivino provvedimenti governativi di
sostegno tanto attesi ed anche annunciati.
Voglio chiudere assicurando che la struttura comunale, supportata dal Comitato
regionale previsto, è disponibile a dare, per ora, i necessari chiarimenti.
Ringraziando l'ing. Lucarelli per i chiarimenti forniti ai lettori di Fuoriportaweb, per maggiori informazioni invitiamo a consultare il sito web: http://www.legislazionetecnica.it