BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


14/1/2010 ● Cultura

"Il terremoto" di Filippo Salvatore


  Filippo Salvatore ● 1444


La poesia di Filippo Salvatore.

Il terremoto | Filippo Salvatore

Quando il sole si copre di macchie
e in sciame di centripete forze
allinea pianeta Terra e perigeo lunare,
celestiale marea percuote montagne e mari.
Per attrito si sollevano rocce di faglia
ad angolo alto e per subduzione si frastagliano.
Sgorga a fiotti da anfratti la lava
e scorre incandescente su fondali di mare.
Se pressione d’acqua profonda
non riduce la violenza dell’eruzione
diventa scontro di telluriche placche,
epicentro.
Immense si ergono allora anomale onde
che ponti, strade sommergono e con forza
immane case, palazzi, cattedrali
percuotono e cumuli di detriti
rendono città intere tanto periture.
Con breve tremoto, come alito, perisce
umana superbia e pretesa di eternità.
In bozzale sguscia superstite un’anquilla,
pùtride sèccano al sole le meduse
e lùccicano squame argènteee di cèfali.
Bòzzima è la spiaggia. E dalla scarpata abbaiare
di branchi di cani e sulle colline bramiti.
Per i campi tra arso loto, tronchi e rami
scorticati e terra brenna per la salsedine.
Non fruscìo d’ali d’api provvide
per la regina, ma ronzio di fuchi;
fùcina di pòllini non è più il pino
divelto; risecca bresca è l’alveare.
E teschi da aguzzi becchi scarnati
né pianti né deposti in lòculi o favissa.
Rossa ruggine su fèrree bràttee,
illeggibili i nomi incisi su làpidi di marmo.
Vane ormai per eredità d’affetti
le ceneri di amanti che sparge nell’aria
da franti reliquari lo scirocco sibilando.
Remo da bratto è umana spiegazione,
funzione beta la logica di Natura.
Tanti i singhiozzi senza senso.

Cartellone




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