5/12/2009 ● Politica
Mission (im)possible?
Giro di boa tra due tornate
elettorali: l’ultima del 2008, in occasione delle amministrative comunali, e la
prossima del 2011 (?), per le amministrative provinciali. Come sarà il 2010 per
la politica locale? Proviamo a dare una risposta con un “ragionamento” da
fantapolitica.
I promotori delle tre liste civiche nelle elezioni municipali del 2008, pur
confermando il proprio mandato elettorale, tra maggioranza e opposizione, per
l’immediato futuro sono alle prese con una serie di prospettive interne ed
esterne da affrontare.
Da qualche mese “Guglionesi nel cuore”, il movimento politico che governa la
città, non emette un comunicato politico congiunto e sempre più di frequente il
confronto pubblico è redatto a titolo “personale” o “istituzionale” (sindaco, vice-sindaco e/o
assessori). Rispetto alla visione uniforme e condivisa nel primo anno di
amministrazione pubblica appaiono all’orizzonte segnali di un dibattito interno.
C’è una componente della maggioranza che nei recenti consigli comunali ha
espresso un palese dissenso – espresso con voto contrario - alle azioni e alle
programmazioni amministrative.
L’area politica di estrema destra - e che fa riferimento al consigliere comunale
Ciuffolo - è stata obiettivamente “penalizzata” politicamente (solo una delega)
nella distribuzione degli incarichi e delle competenze istituzionali, pur avendo
riportato un consenso elettorale pari ad un candidato che ha ottenuto, invece,
un “triplice” assessorato e un risultato in termini di preferenze addirittura
superiore rispetto alla figura della presidenza del consiglio comunale. Tali
circostanze, in una logica di “merito” poco chiara anche all’elettorato di
centrodestra (e in particolare alla destra), sembrano oggi alimentare un’accesa
discussione politica all’interno di “Guglionesi nel cuore”. Una “staffetta” tra
assessori – l’unico riconoscimento politico davvero attinente per chi,
percentualmente, ha riportato più preferenze – da programmarsi al giro di boa
dell’azione amministrativa al Comune di Guglionesi (entro il 2010) potrebbe
allentare la tensione sul versante di destra.
Ancora da interpretare, invece, la strategia politica di un’altra componente
della maggioranza che da circa un anno si è dichiarata come gruppo a sé in seno
al consiglio comunale (Del Peschio, Guglielmo, Ambrosiano e Ciuffolo). Tale
scelta è legata all’equilibrio geopolitico - e quindi alla individuazione della
classe dirigente - del PDL a Guglionesi e dove lo scenario associativo resta
incerto.
Il PDL a Guglionesi sta tessendo una “nuova” rete di militanti, all’ombra e
parallelamente alla scelte della maggioranza politica al municipio, la quale fin
dalla sua costituzione nella lista civica “Guglionesi nel cuore” – tranne per
qualche esponente dichiaratosi di centrosinistra – si era collocata nel
centrodestra. Benché fedeli al mandato ricevuto, sta crescendo l’anomalia UDC
nel centrodestra di Guglionesi, che pone in “stand by” gli amici del commissario Velardi (UDC) sui probabili scenari futuri. L’UDC, infatti, in
campo nazionale è oggi molto distante dal PDL e il suo leader Casini non esclude
in futuro alleanze amministrative, sulla base di programmi territoriali
condivisi, addirittura con il PD. A Guglionesi tutto ciò si tradurrebbe: il
passato e il presente insieme nel futuro?
Per tentare di ostacolare un possibile dialogo in tale direzione qualche mese fa si
è vociferata la richiesta, pervenuta al Sindaco del Comune di Guglionesi, per
un assessorato esterno, su proposta del costituente circolo cittadino del
“Popolo della Libertà”, come sodalizio tra la maggioranza di governo e il PDL.
Ma proprio i componenti UDC della maggioranza (sindaco e almeno due assessori)
avrebbero categoricamente escluso, per ora, ogni eventualità di accordo sulla
proposta avanzata dal PDL cittadino, in attesa di una linea politica nazionale
che orienti meglio anche le amministrazioni locali guidate attualmente dall’UDC.
In una nota pizzeria locale, qualche giorno fa si è svolto un summit tra alcuni
esponenti (una sorta di G8?) della lista “Costruire per Guglionesi”, i quali
avrebbero “escluso” dall’incontro l’area di centrosinistra della stessa
formazione civico-politica. Resterebbe, così, più esposta al centrodestra (nel
PDL) l’eventuale collocazione dell’anima di una formazione civica che fin dalla
sua fondazione si è dichiaratamente definita non schierata e che, per pochi
voti, non è riuscita nell’impresa di governare la città di Guglionesi. A
distanza di poco più di un anno dalle prossime tornate elettorali, “Costruire
per Guglionesi” penserebbe a dare un “senso” all’avvenire del proprio progetto,
come esperienza non solo di una lista civica, e sciogliere così il nodo sulla
propria collocazione politica. Fedele al mandato ricevuto dagli elettori, il
vertice della stessa formazione insiste nella scelta di “non identità” politica,
pur essendo cosciente che la mancanza di un’area di riferimento non gioverà a
Guglionesi nelle prossime tornate elettorali che “contano”, come le provinciali
e le regionali.
“Continuità per il futuro” cerca di reagire alla delusione per l’ultima
sconfitta elettorale nelle amministrative comunali. Lo dimostra la frequente
attenzione nei confronti dell’operato della maggioranza municipale, cioè un
certo impegno nella “continuità” a svolgere il ruolo di opposizione.
Il suo “futuro”? A Guglionesi nelle recenti primarie del Partito Democratico, al
quale fa riferimento la gran parte della lista civica “Continuità per il
futuro”, c’è stato l’avvio dell’atteso ricambio generazionale. Le elezioni di
due giovani guglionesani tra gli organi regionali del partito sono un segnale
politico sulla strada del rinnovamento effettivo. Lo stesso orientamento è
atteso alla prova delle prossime indicazioni nel rinnovo del circolo cittadino.
A “Continuità per il futuro” mancano, tuttavia, il recupero di un dialogo sereno
e il confronto politico con tutta la parte della sinistra radicale, senza la
quale, oggettivamente, sarà complesso ottenere risultati nelle prossime tornate
elettorali. A Guglionesi i simpatizzanti di tale nicchia della sinistra non sono
poi tanti, ma possono fare la differenza, non solo numerica, in diverse
opportunità per l'alternativa politica al centrodestra, in attesa di un
eventuale accordo con i centristi, in particolare con l’UDC.
Resta nella totale incertezza il grande consenso registrato dall’IDV alle
recenti convocazioni politiche. Il movimento di Di Pietro è divenuto a
Guglionesi il primo partito di centrosinistra. Dopo l’abbandono di Vincenzo Di
Narzo (il consigliere provinciale) chi rappresenterà l’IDV a livello locale?
Qualche componente di “Costruire per Guglionesi” si è già mosso per coglierne
l’occasione.
Nel nuovo anno 2010 i guglionesani si augurano che tutta la classe politica
locale riesca finalmente a convergere nella prospettiva per un voto “pro loco”,
il che significa capacità di eleggere, alle provinciali e regionali, esponenti
di Guglionesi, depurando culturalmente la proposta di candidatura e la eventuale
elezione dallo schieramento politico. Per l’ambizioso “sogno guglionesano”
bisogna impegnarsi subito e bene, in virtù di un imminente taglio governativo
per le poltrone importanti. Con intelligenza, senza cadere – anche con la nostra
complicità! - nella collaudata trappola dei “fuori i guglionesani”! Come del
resto fanno, da anni, tante realtà “vincenti” più piccole di Guglionesi.
Visto lo stato attuale della nostra politica, una mission (im)possible?