1/12/2009 ● Cultura
Castello punto e... Da capo
Leggendo l’ultimo contributo
scritto su Fuoriportaweb da Pietro Di Tomaso, ricordo a me stesso, e al caro
Pietro, che qui i paesani talvolta definiscono le nostre argomentazioni
“solo chiacchiere da blog ”. Ma, evidentemente, noi non siamo né capaci né complici di un
silenzio-assenso verso le nostre radici culturali ed "esaltiamo" le potenzialità
del nostro patrimonio storico-artistico per un rilancio concreto di Guglionesi.
Oltre ad una serie di film proposti nell'estate e nell'autunno in corso, oggi
(finalmente!) s'inaugura anche la stagione teatrale, alla quale tutti diamo il
"bentornata" a Guglionesi, dopo tanti anni di assenza. Aggiungo un'osservazione
(spero!) propositiva: sono circa 6 mesi dall'inaugurazione e non esiste un'adeguata indicazione
stradale che segnali e orienti il turismo culturale verso il cinema-teatro
comunale. Sempre a cercare il pelo nell'uovo?
L’amico Pietro cita il rudere del “castello da capo”. Non vorremmo mai scrivere
un giorno “sono cadute le antiche mura del castello da capo!”, ormai in
un precario stato conservativo, anche “pericolanti” e “minacciose” per chi
transita sul marciapiede sottostante.
Da anni le politiche culturali messe in campo, per quanto concerne la
valorizzazione del patrimonio storico-artistico di Guglionesi, hanno trascurato,
con puntuale distrazione, uno dei luoghi urbanistici di maggiore valenza
architettonica per il rilancio turistico di Guglionesi: il sito dei ruderi del
“castello da capo”. Giova ricordarci che in tale contesto urbanistico si
conservano:
- l'unico tratto ancora stilisticamente integro della mura antiche (longobarde o
normanne?) della città medioevale di Guglionesi;
- un’enorme ghiacciaia (del decimo secolo?);
- una delle diciotto torri di vedetta della città fortificata, dal punto di
vista architettonico abbastanza conservata (benché isolata dal contesto circostante da un
“avvilente” gradinata in cemento, di recente concezione urbanistica) e con la
sua caratteristica maglia muraria a scarpa, come testimoniano l’immagini
storiche del borgo antico;
- una delle vedute panoramiche più estese del Molise di costa.
Quale città, piccola o grande che sia, non avrebbe tutelato una simile oasi
culturale come “emblema” della propria memoria nella “gloriosa” storia
medioevale dei suoi luoghi?
Negli ultimi tre o quattro decenni, quando si è attuata una politica locale più
attenta alla conservazione dei monumenti in quanto “beni per la Cultura”
(recuperi dell'ex convento dei Cappuccini, dei resti del chiostro dell'ex
convento di S. Francesco d'Assisi, delle antiche fontane, il museo archeologico, etc.), e quindi una
riscoperta della propria identità storica, il rudere del cosiddetto “castello da
capo” è rimasto ignorato da ogni finanziamento amministrativo, dunque, senza una
seria ed opportuna volontà di recupero effettivo.
Eppure due piani urbanistici sul recupero del centro storico, redatti negli
ultimi trenta anni da professionisti locali, hanno sollecitato l’emergenza nella
“tutela del castello da capo” e nell’ambito della programmazione urbanistica di
Guglionesi. Basterebbe attuarli?
L’istituzione comunale “Centro di Storia Locale”, con un proprio consiglio amministrativo nato e subito scomparso
qualche anno fa (2002-2004), aveva ripreso un certo dialogo burocratico per
“coinvolgere” la Soprintendenza ai beni culturali del Molise alla determinazione
di un vincolo d’interesse storico sull’area del rudere, ancora oggi
giuridicamente una
multi-proprietà privata. Ma di fatto anche l'iniziativa dei volontari del
"Centro di Storia Locale", per varie problematiche, non riuscì a cambiarne le sorti, ossia un degrado
costante dell’intero sito.
L’ultimo primo d’Aprile ho immaginato una (pro)vocazione turistica
(nell’occasione del “pesce d’Aprile”) con l’articolo (del tutto inventato nei
fatti, nelle circostanze storiche e nelle citazioni!) dal titolo “Mr
Phil Buster: nel castello da capo di Guglionesi il corpo di Carlo VIII”.
Non vorrei che qualche “patrocinata” guida storica o turistica in
futuro considerasse la mia (pro)vocazione come letteratura storica! Come (non)
si direbbe: dopo “la beffa… il danno!”
Il “castello da capo”, solo una questione di soldi?
Forse no! L’ultimo progetto della Regione Molise che finanziava il recupero nei
piccoli borghi di luoghi “romanici e medioevali” ha destinato anche a Guglionesi
una certa somma di contributi. Tuttavia, con quel finanziamento si è provveduto
in parte alla (inutile!) terza “generazione” di illuminazione nel giardino
pubblico di Castellara (quella a terra, per intenderci), e anziché avviare
(anche) una strategica programmazione di recupero e di valorizzazione del
“castello da capo” (tema, oltretutto, pertinente con gli obiettivi stessi del
finanziamento regionale) è stata sovvenzionata ancora una volta (per la terza
progettazione in circa quindici anni?) la passeggiata del sotto Portello (che
probabilmente non interessa e forse non interesserà storicamente mai nessuno!), aggiungendo e
costruendo una balconata panoramica “belvedere” – con una colata di cemento – a
“discutibile” impatto ambientale nella “vedutine” paesaggistiche di Guglionesi dalla
valle del Biferno. Lo stesso finanziamento (forse in una logica “...ci sono i
soldi, come e dove si spendono?”) porterà all' “interpretazione” urbanistica di uno
degli spazi storici più belli nel contesto patrimoniale del borgo antico di
Guglionesi: la piazza dell’ex monastero di Santa Chiara. Dalla nostra ingenuità
culturale ci auguriamo un intervento razionale "pro Historia". Vedremo tra qualche mese.
La totale assenza di illuminazione elettrica pubblica nel sito dei ruderi del "castello da capo",
nonché la scomparsa da un po’ di tempo della segnaletica storico-turistica nello
stesso sito (pochi se ne saranno accorti!), la quale benché cronologicamente
“errata o distratta” - come per vari monumenti di Guglionesi - comunque mostrava
ai turisti una
parvenza di attenzione o di sensibilità culturale, sono un monito ai nostri
tempi.
Tuttavia c'è un dato interessante. Sulle politiche culturali gli investimenti
locali, dal punto di vista della pubblica amministrazione, sono in forte
incremento. Non si vedono, per ora, ancora gli orientamenti politici sui "contenitori" culturali
di Guglionesi, in particolare
sul recupero del patrimonio storico-artistico, e quindi poco chiare appaiono le linee
programmatiche inerenti la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali. Si parla di piani
integrati di sviluppo urbano. Ma, per l'appunto, se ne parla solo... Un'emergenza c'è: un castello, punto e… “da capo”?
I ruderi del castello da capo
I resti della torre della cinta muraria di Guglionesi
Cinta muraria dei ruderi del castello da capo
Stato conservativo delle mura antiche (longobarde?) di Guglionesi
Lavori in corso per la passeggiata al sotto Portello
Lavori in corso per la passeggiata al sotto Portello
La processione della festa patronale nei pressi dei ruderi del castello da capo