9/10/2009 ● Cultura
1548. Guglionesi nel XVI secolo
Nell’archivio storico
parrocchiale di Guglionesi, esistono quattro volumi di atti notarili del XVI
secolo. Come mai siano finiti lì, nessuno lo sa. Si può solo avanzare l’ipotesi
che qualche sacerdote li abbia presi per studiarli e che alla sua morte siano
rimasti fra le altre carte della parrocchia.
Questi volumi hanno sempre stimolato la curiosità dei ricercatori e, nonostante
i vari tentativi fatti in epoche diverse, sono rimasti indecifrati; perciò, per
molto tempo, il loro contenuto è rimasto sconosciuto.
Si tratta di carte, talvolta lacere o macchiate, raccolte in quattro volumi
rilegati, di cui due conservano ancora la copertina in pergamena. L’unica cosa
evidente è che ogni volume contiene documenti relativi a un determinato anno e
gli anni sono 1546, 1548, 1551 e 1562.
Venuto a contatto con essi, ho costatato che la difficoltà di decifrazione,
dipendeva principalmente da astrusità lessicali e da un gran numero di
abbreviazioni le quali rendevano quasi incomprensibili tantissime parole.
Tuttavia, continuando l’esame e decifrate alcune parole chiave, poco alla volta
è stato possibile interpretarli ed è venuto fuori tutto il loro contenuto.
Cercando poi notizie su questi volumi, ho scoperto che, alla fine del secolo
scorso, uno studioso locale, il canonico Angelo Maria Rocchia, parlando
dell’archivio parrocchiale, li cita, classificandoli “indecifrabili”, mentre un
notaio del XVIII secolo ha interpretato solo alcuni di essi tracciandone il
regesto. Notizie più precise si ricavano da un documento del 1812. Si tratta di
una lettera di consegna di 14 volumi di atti notarili fatta dalla camera
notarile del Molise al notaio Luciano Barone di Guglionesi.
In essa si dice: “Si consegnano al notaio Luciano Barone di questo detto
comune, per tenerli ad ogni ordine della detta camera notariale, e perché essi
volumi sono di carattere niente intelligibile ed in buona parte laceri; si
descrivono perciò il numero dei volumi sudetti, e delle carte scritte che li
compongono.
Un spezzone senza veste, e squinternato di molti istrumenti di più anni di carte
scritte n. duecentotrenta.
Un volume in ottavo dell’anno 1541 di carte scritte n. ottantacinque.
Un altro del 1543 squinternato che comincia dal fol. Secondo fino al numero 94
con qualche pag. mancante.
Un altro volume anche senza veste di carte scritte centoventinove dell’anno
1545.
Un altro con coverta lacera del 1546 di carte scritte n. 133.
Un altro in volume grande del 1548 di carte scritte n. centotrentadue.
Un altro che salta al millecinquecentocinquanta anche grande di carte scritte
duecentocinquantadue.
Un altro del millecinquecentocinquantuno di carte scritte n. centosessantedue.
Un altro del millecinquecentocinquantadue di carte scritte
centocinquantaquattro.
Il detto è 1554.(1)
Un altro del millecinquecentocinquantacinque di carte scritte centocinquantotto.
Un altro del millecinquecentocinquantasette mancando il precedente di carte
scritte.
(1)Qui si vuole indicare un altro volume.
Centosessantaquattro.
Un altro del millecinquecentosessanta di carte scritte num. Duecentoventitre.
Un altro del millecinquecentosessantuno di carte scritte centotrentacinque.
Un altro del millecinquecentosessantadue di carte scritte centoquarantatre.
Ed un altro del millecinquecentosessantatre di carte scritte num.
Centoquarantacinque.
Le sopra descritte scede di esso fu not. Leonardo Manfrodini si è consegnato da
esso detto D. Angelo Antonio La Porta procuratore del detto regio collegio di
S.M.M. a me not. Luciano Barone di questo comune di Guglionesi, per conservarla
e tenerla ad ogni ordine della Camera Notariale di Campobasso e dar conto degli
emolumenti se ve ne saranno, ma l’elenco ha bisogno di molto tempo, se è
possibile a farlo per l’astrusità del carattere. Guglionesi li 29 febbraio 1812".
Apprendiamo così che, oltre al volume con “istrumenti di più anni”, il primo era
datato 1541 e l’ultimo 1563. Il notaio che aveva compilato questi atti ha quindi
esercitato a Guglionesi certamente per 23 anni e avrebbe quindi raccolto 23
volumi di atti, uno per ogni annata. Ma nel 1812, ne esistono solo 14. Di
questi, solo quattro sono arrivati fino a noi, cioè quelli relativi agli anni
citati.
Del notaio che ha stilato questi atti, purtroppo abbiamo solo le pochissime
notizie che si possono ricavare dagli atti stessi. Apprendiamo così che si
chiamava Giovanni Leonardo De Manfrodinis (talvolta è scritto Manfrodino), era
di Lanciano ma abitava a Guglionesi, in una casa con orto “ sita in contrada S.
Pietro”. Con lui viveva un fratello o figlio, citato in un documento come
testimone. Un’altra notizia della famiglia di questo notaio la troviamo in un
documento dell’inizio del XVII secolo in cui si dice che nel 1625, nell’ospedale
di S. Giovanni in Laterano in Roma, muore il chierico Giovanni Leonardo
Manfredino di Guglionesi senza eredi e lascia alla chiesa di S. Pietro di
Guglionesi due case e un pezzo di terra con l’obbligo di celebrare cinque messe
settimanali per la sua anima. Molto probabilmente si tratta del nipote del
nostro notaio di cui porta anche il nome.
Esaminando i documenti dal punto di vista grafico e linguistico, bisogna dire,
innanzitutto che non si tratta di atti originali, perché mancano le firme
autografe dei vari testimoni e del notaio, ma di copie trascritte dallo stesso
notaio o da qualche incaricato e fatti rilegare annata per annata. Per buona
parte sono scritti in latino con tante parti in volgare, specialmente quando si
devono esporre specificatamente disposizioni o accordi fra persone non letterate
o quando riguardano la comunità. Talvolta, prima del pezzo in italiano, troviamo
la dicitura “ asseruerunt per vulgari sermone prius venia petita” (asserirono in
lingua volgare dopo aver chiesto scusa).
Considerando poi l’italiano di questi documenti, la prima cosa che balza agli
occhi è la mancanza di apostrofi e di accenti, ( questi sono stati introdotti
nella lingua italiana da Pietro Bembo, solo all’inizio del 1500, quindi ancora
presto per adoperarsi in tutta Italia); le “n” semplici o doppie spesso sono
espresse con “nd” ( “sondo” per sono, “dando” per danno, ecc.). Molti sono i
termini desueti, quali “coltra” per coperta, “sparvero” per mantello e tanti
altri. Molte sono anche le parole di chiara provenienza straniera, come “
regliero” ( cuscino) e “rua” (strada) dal francese “oreiller” e “rue”; “ ad
lande”, dallo spagnolo “adelante” (avanti), ecc.
Decifrati e letti, questi documenti sono una miniera di informazioni. Essi ci
danno notizie che difficilmente potremmo trovare nei comuni libri di storia. In
essi c’è di tutto: dai contratti matrimoniali ai testamenti, dalle costituzioni
di società alla stipula di pace fra persone dopo liti sanguinose; dalla vendita
di beni all’asta alla patetica descrizione delle proprie disgrazie. Ci offrono
insomma uno spaccato di vita di un piccolo centro del regno di Sicilia più di
quattro secoli fa.
Di volta in volta noi presenteremo i documenti più significativi, per potere,
attraverso la loro lettura, avere un quadro della vita che si svolgeva a
Guglionesi nel XVI secolo in tutti i suoi aspetti: sociali, economici, politici,
demografici, ecc.
Il volume con gli atti del 1546 è stato già pubblicato (al prezzo di € 5,00).
Speriamo di riuscire a pubblicare il secondo volume con gli atti del 1548.
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Nota della redazione di Fuoriportaweb.
Nell'ultimo ventennio un ristretto gruppo di volontari di Guglionesi, senza
alcuna pretesa economica nonché di autorevolezza storica, ha deciso di iniziare
a leggere, concretamente, la storia locale attraverso i documenti conservati
negli archivi. Una difficile impresa di lettura, di trascrizione, di
riorganizzazione, di confronto dei dati archiviati che esula dai giudizi di
storicismo. Infatti, si è trattata di una iniziativa che in nessun modo ha mai
inteso invadere competenze specifiche in materia. Lo studio della Storia, come
interpretazione degli eventi, lo si lascia agli intellettuali in grado di
analizzarne il contenuto culturale.
L'impresa di lettura, finora, è stata un'operazione culturale, mai esercitata
prima in tale contesto, con metodologia sicuramente culturale, con tanta
passione e con buona volontà, spesso poi pubblicando i testi inediti in
argomento a quasi totalità delle spese degli stessi autori. Cioè,
deliberatamente e consapevolmente, senza alcuna garanzia di recupero
dell'investimento economico.
Dal presente articolo storico, pubblicato su Fuoriportaweb, saranno allegate alcune pagine
documentali (e dimostrative!) dei brani trascritti dagli archivi storici locali per rendere meglio
al lettore, non solo di Fuoriportaweb, l'oggettiva difficoltà e, dunque, la
meritoria iniziativa nella valorizzazione del patrimonio culturale divulgato
alle generazioni, attuale e futura, dal gruppo di volontari di Guglionesi. Nei
prossimi articoli compariranno copie di documenti di estrema difficoltà nella
leggibilità e nella trascrizione.