BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


28/9/2009 ● Cultura

"Tetesco" da Guglionesi


  Giorgio Senese ● 1592


Se non fosse per il fatto che Giacchino è un uomo in carne ed ossa, si potrebbe pensare a lui come un personaggio uscito dalla fantasia di qualche scrittore di romanzi.
I suoi caratteri somatici non lasciano dubbi circa la sua appartenenza alla stirpe teutonica e se dubbi insistessero ancora, basta attendere che apra bocca per parlare.
Per anni lo abbiamo visto girovagare per il nostro paese e per le nostre campagne sempre accompagnato dalla sua macchina fotografica e da quei pochi che sono stati e restano suoi amici.
In tanti lo hanno definito uno svagato che non aveva altro da fare se non andarsene in giro a ritrarre cose a lui estranee e che quindi mai avrebbe compreso.
Un tipo strano, riservato e timido, sempre attento a non essere invadente.
Quando ti urtava accidentalmente o ti si poneva davanti per meglio posizionarsi a scattare le foto si girava e ti diceva con gentilezza “scuza”.
Certo è che lo trovavi ovunque ci fosse un accadimento sia esso popolare come l’uccisione del maiale, religioso, storico o culturale. Una presenza costante da più di 30 anni.
Non posso negare che io stesso, prima di conoscerlo, l’ho guardato con sospetto per via delle chiacchiere dei soliti ben informati ma soprattutto, e di questo mi vergogno, perché era un tedesco.
Ah!”-diceva sconsolato mio nonno battendosi la mano sul ginocchio-“Non c’è niente di peggio dell’ignoranza”-…e mia madre:- “Ricordati che gli uomini si pesano ad oncia non a chilo”.
Siamo tutti ignoranti in qualcosa ma è proprio la consapevolezza di esserlo che ci salva inducendoci a colmare le eventuali lacune conoscitive.
La semplicità e la mitezza di quest’uomo sono disarmanti ed i pregiudizi con lui non hanno nessun riscontro.
Forse nell’immediato non è riuscito a rendere manifesto il grande affetto che nutriva per il nostro paese vuoi per la sua difficoltà con l’italiano vuoi per il muro di diffidenza paesana che sicuramente avrà percepito.
Comunque sia, questa sua grande passione nel tempo si è trasformata in autentico amore ed oggi ne raccogliamo i frutti.
Quando Gabriele Fusco riferisce del viaggio in Germania per recuperare solo parte dell’ingente materiale in suo possesso e delle modalità adottate per la conservazione e la classificazione del suo archivio fotografico, usa in modo quanto mai appropriato la parola “gelosia”.
La gelosia è un sentimento che può avere aspetti discutibili, ma sicuramente nasce da un sentimento di forte attaccamento.
Nell’inserire i carrelli delle diapositive ordinate e separate per argomenti con i pezzettini di carta, Giacchino lo fa con estrema cura e attenzione preoccupandosi anticipatamente di riporli nel modo giusto dopo ogni proiezione.
Ha impiegato buona parte del suo tempo e della sua giovinezza a ritrarre un mondo di cui si era innamorato e che oggi in parte è cambiato.
Se possiamo documentare questi cambiamenti lo dobbiamo anche grazie al suo occhio e alla sua sensibilità super partes.
Non è più lo straniero di qualche anno fa ma parte integrante della storia del nostro paese.
A pieno titolo possiamo includerlo nella lista dei Guglionesani illustri innamorati del nostro paese, delle sue tradizioni, della sua gente e, perché no, di tutte le sue contraddizioni.
Nei giorni scorsi si è insistito particolarmente nel pronunciare in modo corretto il suo nome ed anche questo è un segno doveroso di rispetto e riconoscenza per questo nostro fratello venuto da tanto lontano.
Un grazie di cuore a Jochen Beltzig.

Cartellone




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