23/9/2009 ● Politica
CPF: opposizione e controllo nel rispetto delle regole e in piena autonomia
Il gruppo
consiliare ‘continuità per il futuro’ nel rispetto delle regole del gioco
democratico svolgerà in piena autonomia il ruolo di opposizione. Esercitando, da
una parte un’azione di controllo e di verifica degli atti e delle iniziative
dell’amministrazione, anche alla luce del criterio del rispetto della
trasparenza, economicità ed efficienza degli atti. Dall’altra sviluppando,
quando lo riterrà necessario ed in piena libertà la critica politica alle
iniziative promosse dalla maggioranza.
Questo è stato ( è sarà) lo spirito che ha mosso ( e muoverà) Marcantonio in
qualità di rappresentante della lista di Opposizione “Continuità per il Futuro”
e di rappresentante del circolo del PD di Guglionesi e Pace nella veste di
consigliere eletto della lista.
Evidentemente la immedesimazione “ .. nel ruolo di consigliere di minoranza” è
segno di serietà e di rispetto della democrazia. Immedesimazione necessaria per
non confondere i ruoli, funzioni e responsabilità istituzionali. Come facevano
altri quando giunsero persino a contestare al Sindaco di indossare la Fascia di
rappresentanza ad una manifestazioni di Sindaci contrari alla installazione
della centrale Turbogas.
Rispettoso di questo ruolo le critiche mosse verso un assessore e verso talune
le modalità seguite per realizzare un’iniziativa non potevano non rimanere
circoscritti a quella funzione. Evidentemente nessuno voleva sminuire il valore
professionale di nessuno. Rimane tuttavia il fatto che diverse persone hanno
lamentato atteggiamenti di aperta ostilità verso iniziative autonome della
società civile che dovrebbe essere invece incoraggiate. Propria nella riconferma
del valore della sussidiarietà tanto declamata e, purtroppo, poco attuata
nell’ultimo anno e mezzo.
Se si è trattato di un pettegolezzo raccolto da noi chiediamo scusa
all’assessore Maria Scardocchia. Nessuno voleva gettare discredito sulla sua
professione.
La legge 163 è del 2006. Ne consegue che nella espressa qualità di assessore ai
lavori pubblici Marcantonio non ne ha potuto fare uso nel decennio 1998-2008. Se
non limitatamente negli ultimi due anni di amministrazione.
1. Intanto prendiamo atto del riconoscimento che la maggioranza precedente ha
operato “ …. nel massimo rispetto della legge” . Quanti comunicati e comizi dove
si gridava allo scandalo della mancanza di trasparenza di quella
amministrazione? Non è mai troppo tardi.
2. Mentre sul criterio che voi dite di aver utilizzato di “ … per dare
opportunità a delle imprese e professionalità del nostro territorio … piccoli
gesti … per superare la crisi e … fronteggiare la disoccupazione che attanaglia
le famiglie di Guglionesi ” crediamo che non solo non rappresenta il massimo
rispetto all’obbligo della trasparenza e della verifica della economicità
dell’affidamento. Ma costituisce prassi viziata da un paternalismo fuori dal
tempo a per niente utile a combattere i tristi fenomeni da voi citati. Infine,
se permettete, anche rispetto i risultati attesi ci sembra molto al di sotto
delle aspettative annunciate.
3. Ma non ci vogliamo sottrarre al merito facendo alcune precisazioni:
- Gli importi dei nostri appalti ( quasi tutti al di sopra dei 300.000 euro)
erano tali da imporre procedure pubbliche ed aperte al mercato;
- Per quanto attiene gli incarichi di progettazione abbiamo cercato di seguire
il criterio della rotazione tra tecnici prevalentemente locali. Attingendo
all’esterno quanto era necessario;
- Per la individuazione delle figure tecniche da utilizzare all’interno
dell’apparato amministrativo abbiamo utilizzato la selezione per concorso;
- Per l’affidamento di servizi le imprese locali presenti sul territorio sono
state tutte incaricate ( verde pubblico; pubblica illuminazione; gestione isola
ecologica) compatibilmente con le capacità professionali di cui erano dotate.
- Per quanto attiene i servizi di pulizia e di mensa, pur in presenza di impresa
esterna ci risulta che la manodopera sia stata sempre locale.
Ovviamente il tutto gestito sempre con l’occhio attento alla qualità del
servizio o dell’opera svolta. Siamo consapevoli che non sempre siamo riusciti
nell’intento di produrre il meglio. Ma ci abbiamo provato con risultati pensiamo
abbastanza soddisfacenti. Se ricordiamo cosa abbiamo trovato e cosa abbiamo
lasciato.
Ma da questo punto di vista crediamo però che vada ribadita, al di là della
correttezza nell’uso delle norme, la necessità di uno stile di governo che
garantisce un clima di concorrenza positiva tra imprese. Che certamente aiuta a
promuovere la competitività, l’innovazione dei processi e, quindi, l’eccellenza.
Diversamente temiamo che la sfida lanciata dal federalismo con buonismo e
raccomandazioni sia irrimediabilmente persa.
Forti di questo convincimento pensiamo di esprimere forte dissenso e critica per
le prassi poste in essere da chi governa. E siamo convinti che non ne uscirà
niente di buono.
Ad eccezione di chi ‘gode dei favori’ di chi comanda immaginandosi dentro ruoli
che non conosce ed arrogandosi il diritto di usare strutture pubbliche ( e
denaro pubblico) senza sottoporsi alla concorrenza di coloro che sono
professionalmente più dotati e, quindi, meriterebbero di più. Merito e non
affiliazione politica. Questa è la sfida vera verso il futuro. Il paternalismo
di altri tempi non serve a nessuno. Serve solo a chi pensa di conquistare
consensi con buoni e pacchi natalizi.
Quindi, l’esatto contrario di chi pensa che non abbiamo assieme a Marcantonio “
… nulla da eccepire sul … modo di operare”.
Per questo respingiamo l’invito ad osservare il silenzio. Dopo aver amministrato
per dieci anni con il metodo del dialogo interno tra chi amministrava ( e tra
chi amministrava ed i cittadini) trovando soluzioni positive e nell’interesse
del bene generale non possiamo stare in silenzio. Si tratterebbe di un silenzio
‘ipocrita’ e funzionale solo al guidatore di turno ed ai suoi ‘scrivani’, ed a
certi personaggi che rispuntano solo un mese prima dell’elezioni.
Siamo consapevole dei rischi che l’uomo corre quanto pensa di ‘muovere il mondo
senza aver coscienza di sé e del mondo nel quale vive”. Ed. aggiungiamo che
l’uomo anche dopo “ … aver mosso prima se stesso” rimane comunque un ‘legno
storto, da cui non può nascere nulla di dritto”. Questo vale per Marcantonio,
per il PD e, crediamo valga anche per voi. Per questo crediamo dovreste essere
più curiosi di chi non la pensa come voi. Per vostra utilità e per l’utilità di
tutti.
Guglionesi li 22 settembre 2009.
[Comunicato stampa]