21/9/2009 ● Cultura
Iniziative devastanti per il Molise
La recente decisione del
Ministero dell’Ambiente di dare il via libera alla realizzazione del parco
eolico nel mare antistante la costa molisana provocherebbe, se attuata,
conseguenze devastanti per tutto il territorio regionale. Il disastroso impatto
ambientale e paesaggistico aumenterebbe ancor più il danno alle prospettive di
sviluppo turistico locale e di rimbalzo all’intera economia del Molise. Il
turismo, come è stato osservato, è un gigante economico che ha bisogno di
attenzione se si vuole che generi benefici economici e occupazionali. Alla
notizia appena detta aggiungasi l’altra secondo cui la stessa costa molisana
potrebbe diventare uno dei siti per il programma nucleare del Governo nazionale.
A questo punto, per scongiurare che la situazione diventi irreversibile occorre
che tutta la classe politica molisana, con impegno unitario, manifesti alle
Autorità governative di questo Paese la netta contrarietà alla realizzazione
delle opere in questione. E’ necessaria altresì la mobilitazione popolare con
iniziative pubbliche e raccolta di firme da inoltrare ai ministeri competenti,
come pure andrà indirizzato un appello a Italia Nostra – Associazione nazionale
per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione. Vale
la pena ricordare che la salvaguardia del Paesaggio costituisce oggetto di
impegni assunti dall’Italia in sede internazionale (vedi Convenzione Europea del
Paesaggio promossa dal Consiglio d’Europa e firmata a Firenze il 20 ottobre,
ratificata con legge 9 gennaio 2006). “Nel piano di localizzazione delle
centrali nucleari - ha dichiarato recentemente il presidente della provincia di
Campobasso D’Ascanio – il Molise non ci deve stare sia perché quella scelta è
incompatibile con il suo modello di sviluppo sia come gesto risarcitorio dopo lo
scempio subito per l’eolico selvaggio e per la turbogas”. Personalmente mi
permetto di aggiungere che qui non si vuole difendere una concezione
totalizzante dell’interesse paesaggistico né una pari concezione totalizzante
dell’interesse ambientale. Analizzando lo scenario che in concreto verrebbe a
verificarsi (paesaggio deturpato, problemi per la salute dei cittadini, danno
irreparabile al turismo, attività economiche compromesse) e dopo attenta
valutazione comparativa di tutti gli interessi coinvolti, il giudizio conclusivo
è uno solo: entrambi i progetti vanno bloccati. E poi, in Italia l’energia
atomica resta una via a dir poco controversa, mentre negli Usa – osserva Ermete
Realacci – “non è un caso se non sono state costruite centrali dalla metà degli
anni ‘70”.
Insomma, il Molise non può essere visto come terra di conquista. “E’ ora di
levare la voce tutti insieme – ha scritto recentemente Michele Petraroia – per
salvaguardare la nostra dignità”. Quella dignità che - voglio ricordarlo al
premier Berlusconi nonchè deputato di questa Regione – un illustre molisano,
Gabriele Pepe, generale e scrittore, difese per tutti gli italiani quando venne
costretto a duello col poeta e politico francese A. Lamartine (1826) che aveva
offeso l’Italia chiamandola “terra di morti”. La clamorosa vittoria al duello
assurse a simbolo di patriottismo ed integrità del rinato spirito unitario alle
soglie del Risorgimento italiano.
Termino questa mia breve riflessione sottolineando con forza che il Paesaggio –
come ha scritto Benedetto Croce – è “il volto della patria” e ciò impone di
preservare la memoria e l’identità della Nazione e di tutti i nostri paesi. Beni
culturali e Paesaggio sono un patrimonio da tutelare in modo rigorosamente
unitario in quanto eredità di affetti e di memoria, pari a lingua e storia, e
dunque parte integrante e irrinunciabile dell’identità nazionale.