BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


30/7/2009 ● Eventi

Madonna del Carmelo, 12 Agosto Persico canta la poesia musicale di De André


  Redazione FPW ● 1533


Antonello Persico, con il concerto musicale "Canta Fabrizio De Andrè", sarà a Guglionesi Mercoledì 12 Agosto (ore 22, largo Garibaldi, Castellara) in occasione della festività della Madonna del Carmelo.
Straordinaria, ogni volta, l'interpretazione di Persico che insieme alla band Arbor riesce, in ogni concerto, ad emozionare nelle suggestive atmosfere della magica poesia musicale di Fabrizio De Andrè.
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[Antonello Persico] " Colori, luci, suoni… anni settanta:
Eccomi…quel quattordicenne che suona la chitarra e canta le canzoni di De Andrè sono io…un po’ di tempo fa.
Canto De Andrè perché mi piace farlo, mi piace farlo da tanto tempo, prima che piacesse a tutti, quando eravamo in pochi.
Lo canto da quel primo regalo di mio fratello Mario: “La buona novella”, quell’album che parlava dell’uomo, dei suoi sentimenti, della sua “umanità”, della “pietà che non cede al rancore” e dell’amore.
Qualcuno dice che quando canto sembro proprio lui, Fabrizio De Andrè, ma a me questo non interessa, perché a me piace cantarlo e non imitarlo. C’è qualcosa che mi appartiene in quelle parole, in quella poesia.
Ne parlavo spesso con Mario, mio fratello. Ascoltavamo “Non al denaro,non all’amore ne al cielo”.
Parlavamo delle cose che non andavano, parlavamo di rivoluzione, parlavamo del potere e passeggiavamo di notte per le vie deserte di Pescara.
Colori, luci, suoni… anni novanta:
Eccomi… quel tipo che sta per iniziare il suo primo concerto sono io.
Nel frattempo sono diventato un medico e in piccoli locali suoniamo De Andrè con il gruppo di mio nipote, gli Arbor. Io canto e cantare davanti alle persone è bello. Comunico il mio entusiasmo e la passione che provo per quelle parole, per quella poesia e non penso ad altro che a questo.
Non sono un cantante, non devo diventare famoso, ma posso fare quello che faccio da quando sono giovane, da quando ho ricevuto un regalo da mio fratello Mario, canto De Andrè.
Ogni tanto stono e il mio chitarrista fà la faccia storta.
Ogni tanto fila tutto liscio, e allora sì che mi sento bene.
Non ho mai pensato di commemorare De Andrè con i miei concerti perché io lo canto da sempre, non da quando è morto.
Ai concerti succedono cose strane: c’è chi canta, chi sta in silenzio ad ascoltare, chi ritrova il suo entusiasmo per alcune canzoni e tante, tante altre cose.
Da un anno a questa parte durante i miei concerti succede una cosa strana: dedico “amico fragile” a mio fratello Mario, che non c’è più, perché un camion l’ha travolto e l’ha portato via.
Chiudo gli occhi e mi sembra di poterlo vedere mentre passeggiavamo e parlavamo di libertà…poi arriva la musica e tutto sembra più sopportabile.
Colori, luci, suoni…2006: quell’uomo che continua a credere nella libertà e nell’amore…sono io e canto De Andrè! Grazie Mario! " [www.antonellopersico.it]

Cartellone




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