29/6/2009 ● Cultura
Guglionesi: No all'autolesionismo ambientale
Raccolgo il grido d'allarme
di Pasquale Marcantonio in riferimento alle 'risorse locali' e particolarmente
alla risorsa paesaggistica del territorio guglionesano.
In una mia precedente riflessione sull'argomento parlavo di un paesaggio
collinare, il nostro, che evoca un'immagine tranquilla, rilassante. Una natura
che pare chiusa nella sua perfezione, percorsa dai colori cangianti dei campi
coltivati. Dicevo altresì che la 'campagna' non è soltanto un dato geografico,
ma costituisce un elemento fondamentale della vita e della cultura di
Guglionesi. "Ogni tanto qualche sindaco della Toscana dedito
all'autolesionismo - osserva Stefano Malatesta su 'La Repubblica' - prova
a modificare questo paesaggio senza rendersi conto che si dà la tradizionale
zappa sui piedi. La venustà della campagna toscana non è solo una cosa degna di
contemplazione e basta ....Rappresenta quello che è la Ford per Detroit o la
Borsa per Londra: il volano di tutta l'economia della regione (...)".
Ora, senza la pretesa di una stretta comparazione con la Toscana ed il suo
immenso agro, non dobbiamo però avere un complesso di inferiorità se
consideriamo, su scala ridotta, la cornice in cui è inserito l'ampio territorio
guglionesano. Guglionesi ha una invidiabile posizione panoramica, in simbiosi
con la natura circostante. La passeggiata di Castellara consente per l'appunto
di ammirare la vallata, il fiume Biferno, il mare. L'occhio può spaziare dalla
Maiella alla massa montuosa del Gargano e al Tavoliere delle Puglie. Inoltre, si
possono ammirare, in lontananza, le Isole Diomedee. Ben si può affermare dunque
che Castellara costituisce vanto e orgoglio della cittadina. Come dire: "che
bel paese è Guglionesi ....dall'Appennino a Diomedee...", come recita una
romantica canzone (e chiedo scusa al Gruppo folcloristico 'I Guje' se non
ricordo bene la strofa).
In conclusione, come già osservai in un precedente intervento su Fuoriportaweb
discorrendo di paesaggio come bene culturale, sì ad un approccio più dinamico
con esso, disponibile ad accogliere e orientare le trasformazioni con uno
sguardo proiettato verso il futuro, ma sempre in una logica di equilibrata
ecosostenibilità. In termini generali, la 'campagna' non è un residuo del
passato: ha buone chanches da far valere. La nuova vita 'lontana dalle città' è
sostenuta anche dal sociologo Franco Ferrarotti. Attenzione, però, al pericolo
della cementificazione e dunque dell'imposizione di modelli tipicamente urbani.
Occorre, invece, riqualificare i centri storici e l'urbano decrepito.
Guglionesi, a mio parere, ha tre leve speciali da muovere contro la crisi
economica: Cultura, turismo e agricoltura di qualità. Bloccare queste leve, è
una scelta suicida.