9/6/2009 ● Politica
CPG: a "chi" e a "che cosa" serve il Presidente del Consiglio comunale?
"Dopo avere eliminato qualsiasi forma di confronto con la minoranza e non potendo abrogare le leggi che ne tutelano i diritti, il Sindaco e la Giunta comunale, con il “silenzio-assenso” dei consiglieri di maggioranza, perseverano in tale comportamento rifiutando di dare risposta alle interrogazioni e alle interpellanze dei consiglieri.
Il Sindaco e il vice sindaco, nella loro camaleontica capacità di cambiare orientamento di vedute passando dalla minoranza alla maggioranza, dimostrano di avere venduto in passato chiacchiere al vento, apprestandosi ad assumere velocemente abitudini e costumi che non appartengono allo stile democratico. Abbiamo più volte sentito invocare il termine “libertà” in campagna elettorale e in Consiglio comunale ma evidentemente “per alcuni” ciò assume un significato diverso a seconda delle circostanze e se riferito a sé o ad altri.
Per semplificare il compito a chi deve dedicare “tempo prezioso” ad altro, ricordiamo ancora una volta che il terzo comma dell’art.43 del T.U. 267/2000 stabilisce che il Sindaco e gli assessori rispondono entro 30 giorni alle interrogazioni e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri. Il regolamento del Consiglio comunale affida al Presidente del Consiglio il compito di intervenire a difesa delle prerogative del Consiglio e dei singoli consiglieri.
Purtroppo il Presidente del Consiglio ha abdicato al proprio ruolo di garante dei diritti di tutti i consiglieri sin dall’inizio, sottomesso alla volontà di chi lo ha eletto. A lui chiediamo: a “chi” e a “che cosa” serve il Presidente del Consiglio comunale? Perché non devolviamo la sua indennità a qualcosa di più utile per il paese?
I consiglieri del gruppo “C.P.G.” Giuseppe Pollice, Antonio Tomei, Antonio D'Onofrio."