29/5/2009 ● Politica
PD al consigliere Di Falco: lo scontro tra conservazione-innovazione
Riceviamo e pubblichiamo. La
"Federazione PD Basso Molise" scrive alla redazione fpw il seguente messaggio:
"Caro direttore, abbiamo avuto modo di leggere un intervento del Consigliere
regionale Francesco Di Falco dove si esprimeva un giudizio positivo su alcune
iniziative di rilancio di comparti importanti dell’economia basso molisana.
Segnatamente della Fruttagel e dello Zuccherificio del Molise. Nello stesso, per
contro veniva espresso la ‘condanna’ perentoria nei riguardi del metodo
informato ad ‘… astio imperituro … del Sindaco di Termoli ” e di “ …
amministratori bellicosi firmatari del ricorso contro l’esito dell’assemblea del
27 marzo scorso” del COSIB. Che frenerebbero, a suo dire, le “ strategie
espansionistiche” del COSIB a favore di nuovi insediamenti industriali in un
momento nel quale le necessità della congiuntura dovrebbero, invece, spingere la
classe dirigente nel suo complesso ad un atteggiamento costruttivo e
‘facilitatore’. Giudizi lucidi e condivisibili.
Purtuttavia, ci permettiamo di esprimere dissenso sul ragionamento politico che
addosserebbe la responsabilità di siffatto comportamento sfascista alla sinistra
che continuerebbe, a suo dire, a “giocare alla sfascio” ed a condannarsi alla
debacle elettorale.
Nella realtà (che Francesco dovrebbe conoscere molto bene !! ) il progetto di
rilancio territoriale del bassomolise attorno ad una strategia di sviluppo
locale concertato e condiviso dal partenariato pubblico- privato che assegna al
COSIB, unitamente all’Unione dei Comuni, una funzione determinante di
propulsione allo sviluppo, è stato preparato da intuizioni, alla cui
elaborazione ha contribuito anche una parte importante della sinistra
bassomolisana e del PD, che al primo posto hanno messo il ‘fare positivo’.
In realtà al centro del processo c’è una visione comune basata sulla cultura e
la pratica della sussidiarietà che hanno alimentato un ‘dialogo positivo’
costruito sugli interessi generali del territorio.
Questa visione ‘nuova’ nasceva come ipotesi di soluzione del problema decennale
del blocco dello sviluppo basso molisano, alla cui origine c’era il
municipalismo, lo Statalismo e la deriva partitocratica dei soggetti politici
operanti nel territorio.
Non a caso l’iniziativa è partita dai Sindaci ( 4 di sinistra e 3 di destra) e
dal Cosib, che in questo modo ridisegnavano il proprio ruolo e le proprie
logiche al servizio di un territorio più ampio, rispetto l’area ristretta su cui
erano abituati ad operare nei decenni precedenti, pensato e gestito come sistema
di relazioni per lo sviluppo.
Questo per precisare che il patrimonio metodologico e di contenuti che ne è
risultato non può essere considerato mero appannaggio di una parte. Infatti, lo
sviluppo democratico e compatibile può essere garantito solo se l’intero
territorio con i suoi variegati interessi e la ‘ricchezza’ delle sensibilità si
mobilitano. Questo convincimento non imbarazza la sinistra riformista. Anzi ne
costituisce motivo fondativo della cultura politica che le è propria. E si
afferma come ‘rifiuto concreto’ del politicismo populista di chi vuole
alimentare rendite elettorali costruite sulla logica binaria amico-nemico.
Logica usata nell’epoca delle ideologie totalitarie del secolo scorso che
evidentemente oggi non incanta più nessuno. Tranne i resti putrescenti degli
apparati politico-burocratici costruiti nel secolo delle ideologie.
Alla luce di queste considerazioni l’amico Di Falco, forse senza volerlo, ha
finito per usare uno schema culturale che è alla base dello sfascismo di certi
rappresentanti, sia di sinistra che di destra. Per quanto riguarda la sinistra,
siamo convinti che fino a quando prevarranno il conservatorismo ed il populismo
(su questo siamo d’accordo con Francesco), non riuscirà a portare il riformismo
al governo del paese.
Ed allora più che il binomio destra-sinistra, forse occorre mettere in campo un
nuovo paradigma. Lo scontro tra conservazione-innovazione. E dentro questo
schema ritrovare le ragioni di una nuova distinzione tra una sinistra e una
destra moderne".