BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


29/5/2009 ● Politica

PD al consigliere Di Falco: lo scontro tra conservazione-innovazione


  Redazione FPW ● 1235


Riceviamo e pubblichiamo. La "Federazione PD Basso Molise" scrive alla redazione fpw il seguente messaggio:
"Caro direttore, abbiamo avuto modo di leggere un intervento del Consigliere regionale Francesco Di Falco dove si esprimeva un giudizio positivo su alcune iniziative di rilancio di comparti importanti dell’economia basso molisana. Segnatamente della Fruttagel e dello Zuccherificio del Molise. Nello stesso, per contro veniva espresso la ‘condanna’ perentoria nei riguardi del metodo informato ad ‘… astio imperituro … del Sindaco di Termoli ” e di “ … amministratori bellicosi firmatari del ricorso contro l’esito dell’assemblea del 27 marzo scorso” del COSIB. Che frenerebbero, a suo dire, le “ strategie espansionistiche” del COSIB a favore di nuovi insediamenti industriali in un momento nel quale le necessità della congiuntura dovrebbero, invece, spingere la classe dirigente nel suo complesso ad un atteggiamento costruttivo e ‘facilitatore’. Giudizi lucidi e condivisibili.
Purtuttavia, ci permettiamo di esprimere dissenso sul ragionamento politico che addosserebbe la responsabilità di siffatto comportamento sfascista alla sinistra che continuerebbe, a suo dire, a “giocare alla sfascio” ed a condannarsi alla debacle elettorale.
Nella realtà (che Francesco dovrebbe conoscere molto bene !! ) il progetto di rilancio territoriale del bassomolise attorno ad una strategia di sviluppo locale concertato e condiviso dal partenariato pubblico- privato che assegna al COSIB, unitamente all’Unione dei Comuni, una funzione determinante di propulsione allo sviluppo, è stato preparato da intuizioni, alla cui elaborazione ha contribuito anche una parte importante della sinistra bassomolisana e del PD, che al primo posto hanno messo il ‘fare positivo’.
In realtà al centro del processo c’è una visione comune basata sulla cultura e la pratica della sussidiarietà che hanno alimentato un ‘dialogo positivo’ costruito sugli interessi generali del territorio.
Questa visione ‘nuova’ nasceva come ipotesi di soluzione del problema decennale del blocco dello sviluppo basso molisano, alla cui origine c’era il municipalismo, lo Statalismo e la deriva partitocratica dei soggetti politici operanti nel territorio.
Non a caso l’iniziativa è partita dai Sindaci ( 4 di sinistra e 3 di destra) e dal Cosib, che in questo modo ridisegnavano il proprio ruolo e le proprie logiche al servizio di un territorio più ampio, rispetto l’area ristretta su cui erano abituati ad operare nei decenni precedenti, pensato e gestito come sistema di relazioni per lo sviluppo.
Questo per precisare che il patrimonio metodologico e di contenuti che ne è risultato non può essere considerato mero appannaggio di una parte. Infatti, lo sviluppo democratico e compatibile può essere garantito solo se l’intero territorio con i suoi variegati interessi e la ‘ricchezza’ delle sensibilità si mobilitano. Questo convincimento non imbarazza la sinistra riformista. Anzi ne costituisce motivo fondativo della cultura politica che le è propria. E si afferma come ‘rifiuto concreto’ del politicismo populista di chi vuole alimentare rendite elettorali costruite sulla logica binaria amico-nemico. Logica usata nell’epoca delle ideologie totalitarie del secolo scorso che evidentemente oggi non incanta più nessuno. Tranne i resti putrescenti degli apparati politico-burocratici costruiti nel secolo delle ideologie.
Alla luce di queste considerazioni l’amico Di Falco, forse senza volerlo, ha finito per usare uno schema culturale che è alla base dello sfascismo di certi rappresentanti, sia di sinistra che di destra. Per quanto riguarda la sinistra, siamo convinti che fino a quando prevarranno il conservatorismo ed il populismo (su questo siamo d’accordo con Francesco), non riuscirà a portare il riformismo al governo del paese.
Ed allora più che il binomio destra-sinistra, forse occorre mettere in campo un nuovo paradigma. Lo scontro tra conservazione-innovazione. E dentro questo schema ritrovare le ragioni di una nuova distinzione tra una sinistra e una destra moderne".

Cartellone




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