15/5/2009 ● Cultura
San Francesco [800]: tutto il mondo vien dietro a Francesco
Milvia Bollati è una storica dell'arte e scrive per la rivista d'Assisi "San Franceso Patrono d'Italia". Durante i festeggiamenti in onore di Sant'Antonio di Padova a Guglionesi, quest'anno dedicati all'VIII centenario della Regola francescana (1209-2009), la Bollati sarà ospite a Guglionesi per una lectio d'arte e di storia sul ciclo di affreschi di Giotto nella basilica di Assisi. Milvia Bollati inaugurerà anche una mostra dedicata al celebre ciclo pittorico e che resterà aperta, nel chiostro dell'ex convento dei Capppuccini a Guglionesi, durante il periodo estivo.
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[Milvia Bollati] - "“Perchè a te tutto il mondo viene dietro?”. Sono le parole che un giorno frate Masseo avrebbe rivolto a Francesco, come ci raccontano i Fioretti, “per provare sì come egli fosse umile”. Al di là dello stupore, che non vuole essere rimprovero, dell’ingenuo Masseo, è la dimensione del successo di Francesco e del suo ordine a sollecitare la domanda. “Tutto il mondo...”. E in effetti a distanza di pochi anni da quel primo viaggio romano, che Francesco intraprese nel 1209 con i suoi frati per recarsi alla curia di Innocenzo III, non c’era città che non fosse toccata dalla presenza dei minori.
Francesco aveva inviato i suoi frati a due a due come novelli apostoli, prima nelle città intorno ad Assisi, poi verso nord e verso sud, lungo tutta la penisola. Anche Francesco era sempre in cammino. Era un andare per il mondo, come scrive nella Lettera a tutto l’Ordine, per rendere testimonianza “alla voce di Lui con le parole e con le opere”. Francesco sentiva rivolto a sé quello stesso invito che Gesù aveva rivolto ai suoi discepoli. Ben tre capitoli della Regola non bollata, XIV-XVI, sono dedicati al tema della missione, ai frati “quando vanno per il mondo”.
Francesco insiste sulla assoluta povertà di mezzi, ma anche sulla disponibilità a lasciarsi espropriare di ogni cosa per annunciare la Parola,“quando vedranno che piace al Signore”. I primi tentativi, non sempre felici, di varcare le Alpi, sono del 1217. I frati si spingono fi no in Spagna e in Portogallo, poi in Francia, Germania, Ungheria e Inghilterra. Con il passare del tempo, gli insediamenti dei minori acquistano gradualmente stabilità e consistenza e nascono le prime Province. Per la missione in Germania disponiamo di un cronista d’eccezione, Giordano da Giano, anch’egli entrato tra le fila dei minori. Nelle pagine della Cronaca Giordano ci racconta come nacque quella missione, voluta da Francesco nel Capitolo delle stuoie dopo l’insuccesso della precedente.
Vi parteciparono Cesario da Spira, Giovanni da Pian del Carpine e anche Tommaso da Celano. Questa volta i frati incontrano meno diffi coltà del previsto e nel giro di pochi anni, da Augusta, piano piano arrivano a toccare Magonza, Worms, Spira e Colonia. Anzi nel 1222 proprio a Worms Cesario da Spira può tenere il primo Capitolo provinciale. Nelle prime pagine della Cronaca Giordano racconta gli esordi di quella missione e di come, suo malgrado, vi fu coinvolto. A distanza di tempo rievoca, quasi divertito, come tutto ebbe inizio. Proviamo a leggere... Il protagonista è un frate ‘curioso’ che si aggira inquieto tra i frati riuniti alla Porziuncola, chiedendo a ciascuno il nome, per potersi poi vantare – chissà! – di aver conosciuto questo e quello... Ma non aveva nessuna intenzione di unirsi ai frati in partenza, anzi! Finché non incrocia fra Palmerio, un diacono originario delle Puglie, un tipo allegro e spiritoso che lo apostrofa dicendo “anche tu sei dei nostri e partirai con noi!”.
Cerca di sottrarsi... il nostro frate ‘curioso’!. Ma poi si consegna all’obbedienza. Giordano ne traccia un ritratto divertito e solo alla fi ne ne rivela il nome: “era quell’uomo, frate Giordano da Giano, quello che ora vi scrive questa cronaca”."
[Fonte: http://www.sanfrancescopatronoditalia.it/articolo.php?id_articolo=543]