6/3/2009 ● Cultura
L'emozione del Borgo di Guglionesi ed il suo contesto
Cari amici di Fuoriportaweb,
ho letto l'articolo di Antonio Olivastro in merito alla 'vetrina' per la
valorizzazione turistica del Molise alla BIT Borsa Italiana del Turismo tenutasi
a Milano (www.antoniofortunato.it/Turismo) e intendo rendervi partecipi di ciò
che, tra l'altro, viene rimarcato con riferimento alla nostra cittadina. "Mi
riesce difficile - osserva l'autore - immaginare una famiglia di
Copenaghen che venga con l'unico scopo di conoscere i Borghi Autentici di
Guglionesi. Vedere la Luna nel pozzo dà emozione, ma solo se inserita nel
contesto l'emozione diventa turismo. La Municipalità almeno inizialmente deve
farsi carico di istituire l'Agenzia che studia i pacchetti sulla gamma delle
risorse presenti in loco".
Io condivido in parte, innanzitutto nell'auspicare l'istituzione di un'Agenzia
(un tempo 'Pro-loco') che sappia suggerire un 'pacchetto' in grado di supportare
le curiosità dei potenziali visitatori. Il turista vorrà conoscere per prima
cosa la storia del nostro paese attraverso i libri; vorrà vedere le chiese, il
paesaggio. Vorrà essere informato sui servizi, gli itinerari, le feste, le
occasioni di cultura, ed ogni opportunità fruibile: dai tratturi
all'agriturismo, alle feste patronali. A tal riguardo, giunge quanto mai
opportuno (da quest'anno e salvo imprevisti) il Festival "perManente", il
Teatro nella nuova moderna sede. Nè va trascurato il turismo religioso mediante
la predisposizione di percorsi spirituali ad hoc (tanto per citare: dalla chiesa
di San Nicola alla chiesa di Sant'Antonio da Padova; dalla chiesa di Santa Maria
Maggiore con la splendida cripta nella quale fu deposto il corpo dell'abate
Adamo, benedettino, oggi Santo Patrono, alla chiesa del Rosario). Ancora meglio
se in tali iniziative vengono coinvolte anche altre cittadine (come la vicina
Larino) in modo da interagire e valorizzare le potenzialità dei territori.
Ma, fatte queste considerazioni e crisi economica mondiale permettendo, a me
pare importante cercare di favorire l'instaurarsi di una mentalità
dell'accoglienza senza la quale qualsiasi programma, qualsiasi marketing
turistico risulterebbero privi di peculiarità così come risulterebbe sterile
compiacersi di evocare "l'umanità molisana che si racconta nella
quotidianità, negli itinerari culturali ed eno-gastronomici" (...), e di
immaginare uno slogan del tipo "calpestando questa terra trovi refrigerio allo
stress e alle afflizioni del mondo".
Ciò detto, ben venga la famiglia di Copenaghen a conoscere e trascorrere alcuni
giorni in uno dei più antichi borghi d'Italia, quello di Guglionesi appunto, con
un'invidiabile posizione panoramica e in simbiosi con la natura circostante. Ai
componenti di detta famiglia verrà spiegato che il borgo, di origine medioevale,
si sviluppa lungo tre assi principali collegati da una rete di vicoli e alcuni
di essi portano la denominazione di personaggi importanti (ad esempio: Guglielmo
Braccio di ferro, ovvero Guglielmo d'Altavilla, condottiero normanno, chiamato
Guglielmo Braccio di ferro, che nel 1042 prese il titolo di Conte di Puglia).
L'intera cittadina è un insieme di tradizioni, storia, profumi e sapori che
ritornano alla memoria mentre si passa per i vicoli. L'itinerario consigliato?
Iniziare dalla parte più alta del centro storico dove potranno ammirare la
chiesa di San Nicola, di architettura romanica, e poi la chiesa di Sant'Antonio
da Padova, in stile gotico-pugliese, poi ancora la chiesa di Santa Maria
Maggiore. Probabilmente, bene può accadere che gli ospiti di Copenaghen
privilegino emozione, relax, spiritualità e genuini prodotti della ricca
campagna guglionesana, magari prendendo alloggio in uno degli agriturismi
presenti nel territorio.