4/3/2009 ● Cultura
Medaglia di Felice Paolone alla mostra "La medaglia non ha solo due facce"
Si svolge a Roma, dal 18
febbraio al 6 marzo 2009 (presso l'Accademia Pietro Giampaoli a Villa Chiassi,
via Cola di Rienzo 11, ingresso libero), la mostra "La medaglia non ha solo
due facce – Movimenti, utopie e contraddizioni del Sessantotto", sotto
l’Alto Patronato della Biblioteca Apostolica Vaticana, del Senato della
Repubblica, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli
Interni, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lazio,
della Provincia Roma e del Comune di Roma.
"Gli artisti - si legge da sito web www.chronica.it - sono chiamati a
dare nuova vita ad un genere artistico cosiddetto minore, ma in realtà “Giornale
illustrato del passato”, vero scrigno d’arte dall’età antica ai nostri giorni.
L’occasione è offerta dal quarantesimo anniversario del Sessantotto, periodo
storico esaltato o al contrario vituperato, di cui vengono presi in esame
diversi aspetti. Il Sessantotto viene raccontato per immagini attraverso un
mass-media oggi desueto, che in epoche passate fu strumento fondamentale per
veicolare contenuti culturali e politici in virtù della capacità di sintesi che
doveva mostrare e della raffinatezza formale e tecnica che raggiunse.
La mostra di Villa Chiassi consente di ripercorrere le vicende della rivolta
studentesca, dei movimenti pacifisti, gli scontri di piazza, le manifestazioni
per i diritti della donna, i grandi raduni rock e anche quel particolare ’68 che
portò alla “cattolicesimo del dissenso”. Tutte le contraddizioni di un anno che
finì con il demolire le vecchie certezze, le ingiustizie di una società
“autoritaria”, senza arrivare a proposte strutturate e razionali per la
costruzione di un mondo nuovo e per questo definito “uno splendido fallimento,
una generosa protesta che non si trasforma in progetto.
Per raccontare l’era dell’”immaginazione al potere”, de “il privato è politico”,
di “Vietato vietare”, ma anche di “Cloro al Clero” e della contiguità con il
terrorismo, della Guerra Fredda e della “Maggioranza silenziosa”, gli artisti
presentano opere di grafica, pittura, fotografia, scultura, senza limiti di
linguaggio, di materiale o di formato. L’unico vincolo imposto è che almeno una
delle opere sia in forma di medaglia.
Ed è la medaglia che può diventare un appiglio per la società di oggi,
bombardata da informazioni che durano meno di un attimo. Una medaglia come
oggetto persistente davanti agli occhi della mente. Persistente nella memoria.
Come le immagine potenti presentate da Pietro Bertelli, da Daniela Fusco. Per
riflettere".
Tra gli artisti espositori c'è il "nostro" (guglionesano) prof. Felice Paolone
con l'opera "millenovcento68", una medaglia in gesso alabastrino (diametro di cm
15). "In forma plastica - si legge nel catalogo della mostra (pag. 162) -
è reso quello che scrisse la rivista americana Time, definendo il '68: "come
il rasoio che ha separato il passato dal futuro". Sovrastata dalla scritta
"millenovecento68", si diparte una traccia plastica che si sprofonda lasciando
intravedere alcuni volti accostati, simboleggianti l'uguaglianza. Le espressioni
e gli atteggiamenti possono ricordare: l'emancipazione della donna, la
riflessione e l'immaginazione, l'integrazione razziale, la protesta urlata,
l'inquietudine, il drappo e i capelli al vento indicano anche la libertà mentre
la fronte spaziosa, l'intelligenza. Compaiono altri simboli, che suggeriscono l'ecologismo,
il pacifismo, la richiesta di giustizia, l'emancipazione femminile, la rivolta
studentesca e del mondo del lavoro, i raduni rock, la ricerca di libertà. Il
fondo della medaglia, liscio all'esterno dell'elemento centrale, e mosso al suo
interno, simboleggia l'inquietudine. Anche l'andamento contrastante delle chiome
e del panneggio indica i diversi aspetti di quell'anno di fermenti, ancora oggi
giudicato negativamente da alcuni e positivamente da altri".
Gli artisti associati si confrontano con il complesso, discusso, coinvolgente
quarantesimo anniversario del Sessantotto, prendendo in esame gli aspetti che
hanno reso quell’anno fondamentale per molti: la rivolta studentesca; i
movimenti pacifisti; gli scontri di piazza; le manifestazioni per i diritti
della donna; i grandi raduni rock. A quarant’anni di distanza rappresenteranno
quel fermento che proruppe in tutto il mondo, dissacrante, vitale, anche
violento, contraddittorio.Gli autori in esposizione sono: Anna Maria (Crystal)
Fazio, Luigi (Gigi) Peppino Cau, Michele Assante, Loredana Baldin, Paolo Baroni,
Vito Berardi, Piero Bertelli, LeoNilde Carabba, Alessia Catallo, Alberto Ceppi,
Vito Valentino Cimarosti, Roberto Cremesini, Milena Crupi, Cristina De Giorgi,
Gianfranco De Nato, Antonella De Rose, Luigi Foscolo Lombardi, Daniela Fusco,
Sergio Giandomenico, Silvia Girlanda, Giuseppe Grava, Mirella Guidetti
Giacomelli, Samantha Iovenitti, Ugo Manciocchi, Fausto Maria Franchi, Virgilio
Mortet, Ivana Mostosi, Alessandro Neri, Rossella Anna Maria Orlandi, Felice
Paolone, Olivella Paternò di Sessa, Vincenzo Dino Patroni, Stefano Patti, Marco
Pili, Roberta Pirri, Carla Pomponi, Silvano Porcinai, Gianfranco Rizzi, Leonardo
Rosito, Marco Ruffini, Massimo Ruffini, Maria Vittoria Saporetti Cavina, Fredy
Tobar Suarez, Alessandro Verdi, Guido Veroi, Luciano Zanelli.
Per informazioni: telefono +39 0636082501. Organizzazione a cura dell'Accademia
Pietro Giampaoli per la Medaglia d’Arte in collaborazione con Collezioni
Numismatiche. Email: info@accademiagiampaoli.it
Medaglia di Felice Paolone, "millenovecento68", gesso alabastrino.