3/3/2009 ● Ambiente
Lucchese (ABM): basso Molise ricoperto di pneumatici abbandonati
Riceviamo e
pubblichiamo. Il presidente dell'Associazione "Ambiente Basso Molise", Luigi
Lucchese, scrive alla redazione fpw il seguente messaggio: "COMUNICATO STAMPA -
IL BASSO MOLISE RICOPERTO DI PNEUMATICI ABBANDONATI - In molte zone del paese,
sui cigli di strade più o meno frequentate, si trova di tutto: dai frigoriferi
agli scaldabagni, dalle televisioni agli scarti in legno o vetro, dalle batterie
ai pezzi di autovetture, per non parlare dei divani e delle poltrone,
accerchiati da materiale edile depositato nella più totale non curanza di coloro
che stanno trasformando il verde del basso Molise in una discarica abusiva.
Vogliamo poi dimenticare i cumuli di un materiale tossico e pericoloso come
l'amianto??
Davvero uno spettacolo degradante, che crea non pochi problemi alla natura e
alla salute dei cittadini.
Il problema è stato più volte segnalato, ma non ha ancora, evidentemente,
trovato soluzione.
Non ci sono assolutamente dubbi, la mano dell'uomo c'è, e si vede!!
A nostro avviso occorre un puntuale monitoraggio della zona, con la finalità di
elaborare un serio programma di bonifica. Non è più possibile far finta di
niente, quasi che il materiale abbandonato sia parte del panorama quotidiano di
ognuno di noi.
Torniamo a denunciare lo scempio del nostro territorio, ancora più increduli di
fronte all’irresponsabilità di alcuni “cittadini”: centinaia di pneumatici
abbandonati su strade statali, strade provinciali, zone industriali, tratturi e
strade secondarie.
Il basso Molise sommerso da un mare di pneumatici.
Nella sola uscita di domenica scorsa abbiamo trovato nei territori di
Guglionesi, San Giacomo, Larino, Termoli, Petacciato, Campomarino discariche
abusive di ogni genere di rifiuti, e soprattutto “un mare di pneumatici”.
Chi saranno i fatidici inquinatori?
In questo caso, non è difficile individuare il ramo di attività in cui è
impegnato l’autore dello sfregio documentato nell’eloquente immagine a corredo
di questo articolo. Tanta è la sicurezza di restare impunito da averlo indotto
ad arrischiarsi a scaricare materiale in quantità industriale, quantità che
certo ha richiesto l’impiego di un mezzo pesante e probabilmente la complicità
di più persone per le operazioni di carico e scarico. Ci auguriamo che le
autorità competenti possano intervenire al più presto sia nel ripristinare lo
stato dei luoghi, sia nell’individuare l’autore di un gesto tanto scellerato.
A breve presenteremo una nostra proposta ai comuni del basso Molise.
L'unica cosa che possiamo dire a coloro che amano l'ambiente e sanno che in un
ambiente non inquinato si vive meglio: DENUNCIAMOLI!
Questa gente compromette la qualità della nostra vita, mina la nostra salute.
La sostituzione delle gomme degli autoveicoli determina ogni anno in Europa seri
problemi di impatto ambientale e la questione è ancora più grave se si
considerano anche i rifiuti derivanti dalla rottamazione dei veicoli. Si tratta
complessivamente di oltre undici milioni di tonnellate di materiali inquinanti
(pneumatici, vetri, lamiere, plastica, batterie, eccetera) prodotte ogni anno in
tutta l’Unione. Il loro smaltimento è regolato dalla direttiva comunitaria
“2000/53/CE sui veicoli fuori uso” che impone precise regole per la riduzione
dell’immissione di rifiuti nell’ambiente.
Nel nostro Paese il decreto legislativo 24 giugno 2003 n. 209 ha dato piena
attuazione alla direttiva comunitaria sui veicoli fuori uso.Un aspetto
particolarmente importante del problema è costituito, come si è detto, dai
pneumatici usati, le cui modalità di smaltimento sono sempre inquinanti, salvo
il caso in cui si proceda alla ricostruzione, operazione che consente quantomeno
di raddoppiare il ciclo di vita del prodotto. Un pneumatico con il battistrada
usurato, ma con la struttura portante ancora integra, non costituisce certo un
rifiuto da smaltire, ma, se ricostruito, diventa un prodotto che può essere
impiegato in piena sicurezza su un autoveicolo. La ricostruzione può quindi dare
un importante contributo per il raggiungimento della percentuale di reimpiego o
riciclo dei componenti degli autoveicoli previsto dalle normative vigenti.
A tutela dei consumatori Airp richiede da tempo che, come già avviene nella
maggioranza dei paesi europei, il Governo renda obbligatori questi regolamenti
anche in Italia. Si tratta di un adempimento importante anche per rilanciare il
ricorso ai ricostruiti che vantano, tra l’altro, lusinghiere benemerenze
ambientali.
li 2 marzo 2009. Il Presidente Lucchese Luigi".