BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


9/1/2009 ● Cultura

Gli oleandri di Bruno e Lino


  Filippo Salvatore ● 2656


‘La vita è un seme che il vento porta via dalla terra che l'ha prodotto e va a germogliare altrove dove mette nuove e profonde radici'. Così si esprime, usando una bella metafora, Bruno Birri, proprietario e gestore con il fratello Lino del più importante vivaio e negozio di piante e fiori del Marché Jean-Talon a Montreal. L'avventura in terra canadese della famiglia Birri risale al lontano 1956 allorchè Giuseppe, il padre di Antonio, Bruno, Lino e Chiara ha lasciato Rabini, frazione di Morfasso, in provincia di Piacenza nell'Italia settentrionale ed è venuto a vivere a Montreal. Due anni dopo, nel 1958 la moglie Nerina ed i figli si sono ricongiunti con lui. ‘I primi anni, ricorda Lino, un bell'uomo con una folta capigliatura grigia e con baffi spioventi, la vita per la nostra famiglia è stata dura. Tanti erano allora i pregiudizi anti-italiani sia a scuola che nella vita di tutti i giorni. Mio padre, di estrazione contadina, era andato ad abitare sulla strada Drolet vicino a Jean-Talon, nella Piccola Italia. Aveva trovato lavoro su un cantiere edile, come tanti immigati italiani. Purtroppo è stato sfortunato e si è rotto due dischi della schiena in un incidente sul lavoro. L'infortunio di mio padre ha cambiato tante cose. Ci ha fatto capire che solo restando uniti avremmo potuto affrontare le difficoltà. Ed in effetti siamo sempre stati uniti e forti come cinque dita che hanno formato un pugno. Le difficoltà economiche della famiglia hanno spinto me ed i miei fratelli a lavorare ancora giovanissimi. Abitavamo vicino al Marché Jean Talon, il luogo dove già allora gli ortolani andavano a vendere i legumi e la frutta che producevano ad una clientela in gran parte italiana. La mattina frequentavamo la scuola Saint Philippe Benizi, vicino alla chiesa Madonna della Difesa ed il pomeriggio ed il fine settimana lavoravamo come venditori al mercato.'Lino s'interrompe e saluta calorosamente in un francese impeccabile, con una pronuncia alla quebecchese, una distinta signora cantante d'opera, una sua vecchia cliente che è venuta a comprare dei legumi. ‘Sono sposato , continua Lino, da quasi trent'anni con Marisa, d'origine calabrese, una ragazza che andava a scuola con mia sorella. Ho quattro figli, Lisa, Lino Junior, Vanessa e Cristina. Pur essendo fieri della loro origine italiana, si considerano completamente canadesi. Non per necessità, ma per semplice mancanza di tempo sono quarant'anni che non torno in Italia' mi spiega in un ottimo italiano, che tradisce ancora la cadenza emiliana. È sabato verso mezzogiorno, una soleggiata mattina di maggio, ma fa caldo come se già fosse estate. C'è un viavai di gente di tutte le razze, un vocio continuo intorno ai banconi su cui sono esposti come in una sinfonia di colori e di odori, vasi di terra cotta, gerani, garofani, petunie, basilico, peperoncini, pomodori e piante di oleandro, fico, rosmarino. Tanti altri sono i colori, gli odori, i sapori del negozio dei fratelli Birri che hanno una clientela multietnica che cerca con una tonalità d'accento variopinto in inglese e francese, rivolgendosi a Lino, al fratello Bruno, al loro impiegato di fiducia Frank, o ad altri impegati un prodotto particolare, una pianta tipica del proprio paese d'origine. Se si vuole capire quanto diversa sia la gente che vive a Montreal, quanto realmente multiculturale sia oggi questa città, basta osservare, come sto facendo, il caleidoscopico spettacolo visivo e cercare di raccapezzarsi nella torre di Babele orale che è il Marché Jean-Talon.Il regista di uno dei negozi più frequentati di questo apparente disordine è Bruno Birri di due anni più grande di Lino. Bruno è un uomo di mezza età, altezza giusta, asciutto nella persona, capelli brizzolati, con un portamento elegante, autorevole. ‘Abbiamo una gamma vastissima di semi sia di fiori che di legumi,' - mi spiega, appartandosi per qualche minuto, in piedi davanti a cataste di sacchi di torba, di terriccio e di concime.- ‘ Abbiamo un'intesa da decenni ormai con diversi fornitori locali che producono per noi nelle serre piante, fiori e legumi. Tutti i nostri prodotti sono garantiti per la loro genuinità e per il rispetto rigoroso delle norme ambientali. La mentalità della gente è cambiata molto negli anni.- continua Bruno- I canadesi/ francesi hanno imparato ad apprezzare tutta una gamma di prodotti che non conoscevano.Va di moda avere il proprio orticello dietro casa, fa chic. Ma siamo stati noi italiani ad insegnare loro l'amore dei prodotti genuini. Al giorno d'oggi è un vanto essere d'origine italiana, ma non è stato sempre così.Comunque ci sono molte affinità tra i nostri due gruppi etnici, quello quebecchese francofono e quello italiano.Io stesso ho sposato una quebecchese, purtroppo deceduta il mese di gennaio scorso.Da lei ho avuto due figli, Carlo di 27 anni, musicista e Sophie di 25 anni, impiegata statale.'
Per avere successo, per diventare il più importante venditore di fiori, piante e legumi, come lo sono i fratelli Birri oggi, occorre secondo Bruno avere passione, fare il proprio lavoro con amore e con onestà, amare la gente, coltivare un rapporto di fiducia con il cliente che, se trattato bene, diventa un amico.Chi incarna alla perfezione questa filosofia dei fratelli Birri è Frank Baldassarre, un amico più che un impiegato. ‘Sono più di vent'anni che Frank lavora per noi, ricorda Bruno.Era un ragazzino quando ha cominciato. Era nostro vicino di casa e la madre mi ha chiesto di farlo lavorare. Ha imparato bene il mestiere e ci sa fare con i clienti'. Frank è oggi un bell'uomo dai trenta ai quarant'anni. Tipo asciutto, alto, capelli lunghi e biondi, parlantina facile in francese, inglese ed italiano. Le clienti lo cercano, chiedono di essere servite da lui. Ne ho la conferma quando una distinta signora gli si avvicina, lo saluta e lo abbraccia e si fa spiegare come va piantato e curato un oleandro, ma rimane indecisa se comprare una pianta di fico. Grazie a gente come Bruno e Lino Birri e Frank Baldassarre gli oleandri ed i fichi, piante mediterranee, hanno messo e stanno mettendo tante radici negli orti e nei giardini di tanti montrealesi.
Filippo Salvatore, Concordia University, Montreal | News ITALIA PRESS
http://www.newsitaliapress.it/pages/dettaglio.php?id_lnk=3_149241

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