17/12/2008 ● Cultura
Ambientalismo: la vera novità della presidenza di Barack Obama
Non è tanto in politica estera, quanto in quella interna che le differenze tra G.W. Bush ed il
presidente eletto statunitense Barack Obama emergeranno in tempi brevi.
In politica estera Obama sarà obbligato a difendere gli interessi strategici
militari ed economici degli USA, ancora la prima potenza mondiale.In politica
estera ci sarà un duetto tra Hillary Clinton e lo stesso Obama e l'atteggiamento
di fondo sarà un ritorno ad un comportamento analogo a quello della presidenza
di Bill Clinton. L'influente lobby ebraica americana farà di tutto perchè il
sostegno economico e militare allo stato d'Israele venga mantenuto.E ciò avverrà
se l'Iran entrerà in possesso, come sembra ormai inevitabile, della bomba
atomica.Tuttavia una forma di equidistanza verso l'ingarbugliato ginepraio che è
il Levante (e quindi il riconoscimento dei sacrosanti diritti dei palestinesi ad
una patria) sarà il tortuoso corso che la presidenza Obama seguirà.Aspettiamoci
anche ad un ruolo sempre di più incisivo degli europei sia in Medio Oriente che
in Afghanistan.Ed ad una guerra tra India e Pakistan con conseguenze difficili
da prevedere nell'uno e nell'altro caso.
Il Presidente Obama dovrà gestire una situazione sempre più complicata in
politica estera in quanto il mondo è ridiventato multipolare.La Cina, l'india,
la Russia, l'Unione Europea, il Giappone,il mondo islamico non si sono ancora
messi d'accordo su un paradigma di legittimità politica internazionale. Il grado
di fluidità nello stabilire ‘zone di influenza' e quindi di conflittualità è
molto alto.Questo è il mondo di oggi,così come lo trova il presidente Barack
Obama. Gli esiti nell'interagire in questa multipolarità mondiale sono
imprevedibili.Una cosa è comunque certa: egli difenderà gli interessi economici
e strategici statunitensi e si rivelerà molto meno idealistico di quanto possa
sembrare.
La grande novità che l'elezione di un mulatto alla Casa Bianca oggettivamente
costituisce, emergerà soprattutto all'interno dei confini nazionali. I grandi
cambiamenti avverranno, dovendo semplificare, in tre campi: nelle politiche
sociali, nelle infrastrutture e soprattutto nella difesa dell'ambiente. Nelle
politiche sociali gli USA diventeranno un paese che permetterà alle classi meno
abbienti di avere dei diritti e delle protezioni di base, come l'assistenza
medica gratuita o forme di aiuto economico per chi non riesce a pagare il mutuo.
Nel campo dei lavori pubblici c'è da aspettarsi un intervento massiccio che
rilancerà in parte l'economia americana, o almeno renderà meno dolorosa la
crisi. La grande novità, e probabilmente l'eredità storica della presidenza
Obama, è da cercarsi nella profondissima inversione di rotta per quello che
riguarda la difesa dell'ambiente ed in modo particolare nella ‘rivoluzione
copernicana' nella produzione di energia ‘pulita' da fonti rinnovabili.Ne è la
conferma la nomina a ministro dell'Energia dello scienziato Steven Chiu,
vincitore del premio Nobel per i suoi studi sul clima, sull'effetto serra e
sull'inquinamento delle piogge acide.Il Dr Chiu è un fisico ‘verde' direttore
dal 2004 del Lawrence Barkeley National Laboratory, un istituto di ricerca su
energie alternative, rinnovabili e non inquinanti.
Dopo la rivoluzione industriale basata sul carbone, il trionfo del consumismo
basato sulle trivellazioni petrolifere e l'automobile,l'America di Barak Obama
si sta dirigendo verso una concezione nuova del progresso, non più
unidirezionale, cumulativo, esponenziale secondo cui bigger is better ( è meglio
quello che è piu`grande). Al mito della frontiera fisica da conquistare sta
subentrando una visione nuova che può essere riassunta in questo slogan: no
blind opposition to progress, but opposition to blind progress. (nessuna
opposizione cieca verso il progresso, ma opposizione al progresso cieco).
Le trivellazioni alla ricerca di petrolio in aree a rischio ambientale, come
l'Alaska, la costruzioni di nuove centrali nucleari o impianti a carbone e
l'industria automobilistica tradizionale saranno i bersagli dell'amministrazione
Obama, mentre verranno incoraggiate le agevolazioni fiscali per lo sviluppo e la
produzione di fonti di energia rinnovabili.Da fanalino di coda nella protezione
dell'ambiente, gli USA si avviano a trasformarsi in leader mondiali nella
produzione di energia ‘verde', non inquinante. Questa, a mio parere, sarà la
vera novità della presidenza di Barack Obama, che obbligherà anche gli altri
protagonisti a livello mondiale ad imitarlo. Le decisioni adottate dai 27 membri
dell'Unione Europea a Bruxelles,( il 20/20/20) malgrado le concessioni, si
ispirano ad una filosofia globale analoga a quella americana. L'Italia avrebbe
quindi interesse ad inserirsi in questa ‘-neo-rivoluzione copernicana verde' ed
a diventarne uno dei protagonisti. L'eolico, il geotermico, il solare,
l'idrogeno: ecco le nuove fonti a cui attingere,oltre, ovviamente al riciclaggio
dei rifiuti. Il ritorno al nucleare auspicato dal Governo Berlusconi è
anacronistico, costosissimo ed inquinante,assolutamente da scartare,quindi.
Sarebbe un gran bene che anche la classe politica italiana, come una percentuale
crescente dell'umanità sta facendo, si rendesse finalmente conto del
collegamento da stabilire tra mutamenti climatici ed attività inquinanti della
specie sapiens. Essa è,occorre tenerlo sempre a mente, una delle tante forme di
vita sul nostro piccolo pianeta, un semplice anello nella catena degli
ecosistemi. La Terra è un piccolo pianeta fragile che ci dà sostentamento e ci
fa vivere come specie. É la nostra madre comune che da madre, Giacomo Leopardi
docet, si trasformerà in matrigna indifferente verso la sofferenza umana se
trionferà la nostra cecità e la nostra eventuale estinzione.
Filippo SALVATORE, Concordia University, Montreal | News ITALIA PRESS
http://www.newsitaliapress.it/pages/dettaglio.php?id_lnk=3_149131