12/12/2008 ● Caro Direttore
SAE: l'Unione dei Comuni, rammarico per la posizione di Astore
"Caro Direttore,
nella giornata di ieri sul suo giornale è stata riportata la presa di posizione
del Senatore Giuseppe Astore, a proposito dell’esperienza in corso dell’Eurodistretto
del Basso Adriatico.
Dove si esprimeva, da una parte, una nota di biasimo verso “… il comportamento
tenuto nei confronti della persona che dall’inizio e per un anno e mezzo ha
curato l’elaborazione e la gestione di un progetto innovativo e particolarmente
rilevante per il Molise”.
Dall’altra, si coglieva l’occasione per porre, a suo dire, “…soprattutto il
problema politico che riguarda l’Eurodistretto, ovvero l’esclusione del Comune
più importante, Termoli. Ricordando che si tratta di “…una situazione,
questa, che obiettivamente ridimensiona la portata e l’efficacia
dell’iniziativa. Va decisamente contrastata .. ogni posizione di arroccamento
che crei divisioni all’interno di una realtà, quale quella molisana, già di per
sé strutturalmente debole in un contesto di cooperazione internazionale, e
occorre invece lavorare per ricreare le condizioni di una piena condivisione di
obiettivi, strategie e strumenti da parte di tutti i soggetti istituzionali del
territorio».
Nell’esprimere meraviglia e rammarico per la presa di posizione dell’on Astore
dichiariamo quanto segue:
1. In linea generale non comprendiamo il nesso tra le due questioni sollevate.
Ed in ogni caso riteniamo destituito di ogni fondamento l’uso dei termini quali
esclusione ed arroccamento per descrivere lo spirito che ci ha mosso e ci muove
nello sviluppo delle diverse iniziative intraprese in questi anni dall’Unione
dei Comuni del Basso Biferno;
2. Circa il merito delle questioni sollevate:
a. L’Unione del Comuni del Basso Biferno nella sua autonoma determinazione ha
deciso di dar vita all’Eurodistretto Adriatico. Non abbiamo difficoltà alcuna a
riconoscere la funzione di stimolo operata da Giovanni Di Stasi, soprattutto nel
promuovere il gemellaggio tra Campomarino e Kotor che è all’origine della
costruzione concreta dell’Eurodistretto. Ma la successiva opera di costruzione
della ‘condivisione internazionale’ è stato frutto esclusivo dell’impegno degli
organi politico-amministrativi dell’Unione che si è svolto nel periodo compreso
tra agosto 2007-marzo 2008. Si è trattato di un lavoro complesso e delicato di
costruzione di una rete internazionale di 17 Comunità Locali chiamate a
convergere e concertare su: finalità, obiettivi di medio-lungo periodo e regole
di funzionamento dell’organismo. Per quanto ci è dato sapere, visto che siamo
stati noi i protagonisti, le persone che hanno profuso il proprio impegno
affinché il progetto si realizzasse sono note. E non coincidono con le
informazioni (almeno per questo Eurodistretto) in possesso dell’on. Astore.
Circa la vicenda sollevata dal sig. Di Blasio, il quale non ha lavorato su
commissione dell’Unione dei Comuni, di stabilire un rapporto di ‘collaborazione’,
gli organi dell’Eurodistretto stanno valutando la opportunità di un suo
utilizzo, nei tempi e nei modi che riterranno opportuni.
b. Circa il problema politico legato alla ‘questione-Termoli’ condividiamo
totalmente le ‘preoccupazioni’ dell’on. Astore facendo nostre le sue
affermazioni. Con un’unica eccezione. Quella di Termoli non è stata
un’esclusione, ma un’autoesclusione (almeno per il momento!) A questo proposito
intendiamo mettere in evidenza che l’Amministrazione di Termoli è stata invitata
numerose volte. Di risposte neanche una. Salvo il caloroso messaggio di saluto
rivolto all’Assemblea Costitutiva, dell’allora vice-Sindaco Filippo Monaco
rivolto quale tentativo di lasciare aperta una possibilità nell’interesse della
città.
Inoltre, lo Statuto, all’art. 1, prevede la possibilità di allargamento e
l’adesione di nuovi membri. Allo stato, città importanti delle due sponde
dell’Adriatico hanno inoltrato richiesta di adesione che saranno esaminate nel
prossimo Consiglio generale. Auspichiamo, con sincerità, che altri, e Termoli in
particolare, assumano la decisione di aderire. Ma con altrettanta sincerità
diciamo che, in ogni caso, verificato lo slancio con cui questo progetto,
assieme ad altri, procede pensiamo non ci siano problemi circa l’efficacia e la
portata dell’iniziativa. Per concludere nessuna esclusione e nessun
arroccamento. Ma anche nessuna voglia di attardarci su logiche ‘unilaterali’ e
di presunti, quanto illusori, primati. Tantomeno di ricondurre questa questione
alle logiche di schieramenti precostituiti.
Sarebbe una contraddizione logica con la mission dell’Unione. Il suo esistere,
di per sé, costituisce una sfida innovativa lanciata sul terreno dei contenuti
dello sviluppo locale, rivolta a chiunque voglia raccoglierla senza steccati o
pregiudizi di sorta. Dunque, alla luce di questi chiarimenti, crediamo che l’on.
Astore avrebbe fatto bene ad assumere, ammesso il suo sincero interessamento, le
informazioni complete sui casi sui quali ha inteso concentrare il suo ‘prezioso’
tempo. E soprattutto avrebbe fatto bene ad evitare improbabili capovolgimenti di
verità.
Solo così avrebbe potuto dare una mano a ‘ricomporre’ una visione territoriale
partendo dai fatti e dalla realtà. Ed a mantenere alta una ‘diversità’ (forse
tutta presunta!!) che o la si costruisce ricomponendo politica e verità
effettuale delle cose, oppure è votata al misero fallimento. Quel fallimento
derivante dalla triste circostanza del momento, secondo la quale la politica
quanto tocca una cosa la sporca.
Noi vigileremo gelosamente bloccando i tentativi di destabilizzare l’Unione del
Basso Biferno e le sue iniziative.
Il Presidente e i sindaci dell’unione dei Comuni del Basso Biferno:
Antonio Galasso- Presidente dell’Unione dei Comuni e Sindaco di San Giacomo
degli Schiavoni
Anita Di Giuseppe- Sindaco di Campomarino
Leo Antonacci- Sindaco di Guglionesi
Guglielmo Giardino- Sindaco di Larino
Gabriele Lapalombara- Sindaco di Petacciato
Luigi Mascio- Sindaco di Portocannone
Vittorino Facciolla- Sindaco di San Martino in Pensilis"