12/11/2008 ● Cultura
Guglionesi, il Pacichelli (1703): "esquisiti vi si spremono i vini"
Ieri era San Martino, patrono dei bevitori, giorno in cui “ogni mosto diventa vino", ripetevano i
nostri nonni. Ai loro tempi (…in questi casi si scrive così!), la vendemmia e
l’arrivo del novello facevano parte di un rito che ritrovava, in sorsi
degustativi dell'11 novembre, il sapore delle loro terre, quelle terre che oggi
sono le nostre terre.
Guglionesi e il suo vino. Un connubio storico che rimanda alle origini del
centro molisano e in me rievoca alcune circostanze vissute. Nel "lontano" 1998,
l'Assessore alla Cultura del Comune di Guglionesi, il professore Giuseppe
Pollice, mi chiese gentilmente la stesura di un testo sintetico per uno dei
primi siti web da realizzare nel Molise (www.pagus.it/comuni/guglionesi) che
intendeva promuovere, attraverso la consultazione in internet, la valorizzazione
culturale di alcuni borghi antichi. Aderii all’invito dell'Assessore redigendo
un testo che, tra le altre considerazioni, ipotizzava le origini di Guglionesi
proprio nel suo “storico” vino: "l’origine del nome – (mi riferisco a
Guglionesi) – vede gli studiosi cimentarsi in appassionanti dibattiti: forse
deriva dalla guglia, pianta acquatica che nasce copiosamente sulle rive del
fiume Biferno e che bagna le pendici del colle più alto; forse deriva dalla
combinazione di Colle-Nisyus (Colle di Nisio o di Niso) che alluderebbe a Bacco
e al vino, vino, peraltro, di buona qualità che si produce in varie zone dei
colli".
Ricca di vigneti, la terra di Guglionesi ha sempre espresso al gusto dei palati
raffinati una qualità di uve eccelse per il "nettare di Bacco".
L'abate e scrittore Giovan Battista Pacichelli, tra i suoi viaggi settecenteschi nel Regno di Napoli, nel 1703 fa
visita a “Colleniso” [cfr. Pacichelli, "Il Regno di Napoli in prospettiva diviso in dodeci provincie", vol. III] e a sua e nostra memoria scrisse: “Esquisiti vi si spremono
i vini”.