14/6/2024 ● Cultura
La visita
Sant’Adamo fa visita alla chiesa francescana di Guglionesi, già dedicata
intorno alla prima metà del XIV secolo al santo Patrono d’Italia San Francesco
d’Assisi, e solo nello scorso secolo, senza fonte archivistica, a Sant’Antonio di Padova, probabilmente per iniziativa dell’omonima confraternita
laicale istituita l’11 gennaio del 1832.
Quel simulacro argenteo che brilla negli occhi dei suoi devoti, notevole opera
d’arte della fonderia artistica romana di Alessandro Nelli, realizzata nel 1886
e benedetta dal pontefice di Sacra Romana Chiesa, Leone XIII, si conserva nella
cappella rinascimentale adiacente la splendida cripta romanica della Collegiata
di Santa Maria Maggiore, ancora decorata con gli affreschi biblici dal Vecchio
Testamento, ammirata dai viaggiatori di ogni tempo come una “piccola Sistina” di
michelangiolesca maniera.
La visita patronale del 13 giugno all’altro monumento medioevale del borgo,
preludio di un certo umanesimo di periferia per l’annuncio di tesori
rinascimentali dal richiamo adriatico, ha espresso il desiderio collettivo alla
percezione di una Natività francescana, tema biblico del Nuovo Testamento,
presto da restituirsi ai beni cultuali e patrimoniali della comunità, dopo
l’apocalittico Arcangelo al comando delle schiere angeliche e dell’imminente
processione estiva di Sant’Adamo abate di fine giugno.
Approfittando del momentaneo isolamento dai “buoni uomini” (come citati dalla
prima
traslazione delle reliquie patronali) solitamente distinti nel corteo delle
autorità pro tempore, cioè dei rappresentanti civici nel contesto municipale,
sotto una pioggia di congedo primaverile benché priva di eccessivi fenomeni
atmosferici, la visita patronale si è manifestata a pochi partecipi in spirito
benedettino, in umiltà francescana e in sapienza antoniana alla vigilia
dell’anno giubilare, mentre un’autentica rappresentanza della comunità era
convocata a testimoniare con fede, senza dare consenso alla previsione meteo tra
le mani allorché il nuvolone nero ha spento la tradizionale processione per poi
dileguarsi nell'orizzonte del profilo matesino.