BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


17/5/2024 ● Eventi

Salone internazionale del Libro 2024, reportage 10 maggio: "Conceptual learning"

Le conseguenze che l’abuso di tecnologia digitale ha nella struttura cerebrale dei più giovani.

  Giorgio Senese ● 161


Handwriting & embodied cognition.
Conceptual learning and fine motor control in time of digitized childhood

Torino 10 maggio 2024

Questo incontro è stato voluto dalla Fondazione Luigi Einaudi, in difesa della scrittura a mano e della lettura su carta.
La tecnologia digitale determina dei processi di apprendimento nei nostri figli, che sono inediti ed è per questo che si è fortemente auspicato la nascita dell’Osservatorio Carta, Penna & Digitale.
È stata l’occasione anche per ragionare, con approccio scientifico, sulle conseguenze che l’abuso di tecnologia digitale ha nella struttura cerebrale dei più giovani.
Obiettivo: trovare un giusto equilibrio tra vecchio e nuovo.

I relatori sono stati i seguenti:
Carlo Emanuele Bona, Andrea Cangini, Simone Lattes, Giorgio Marsiaj, Maurizio Maggiani, Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Teresa Morasso e Manfred Spitzer.

Dopo le introduzioni di rito dei politici regionali e delle rappresentanze istituzionali, si dà la parola all’esperto.
Il professor Manfred Spitzer, che è un neuroscienziato, psichiatra e scrittore tedesco.
È un uomo di scienza e di esperienza di vita dal basso, da studente povero si è mantenuto agli studi con molti espedienti, tra cui anche la musica di strada.
È stato visiting professor a Harvard e attualmente dirige la Clinica psichiatrica e il Centro per le Neuroscienze e l’Apprendimento dell’Università di Ulm.
Per chi vuole approfondire la conoscenza di quest’uomo multidisciplinare, rimando a internet, dove si possono trovare molte informazioni su di lui e sulle sue pubblicazioni.

Il suo intervento è in inglese e si aiuta con alcune slides.
Non conoscendo bene l’inglese come l’italiano, potrei essermi perso qualcosa, ma certo non la sostanza.
Da sempre Spitzer è in opposizione al concetto diffuso che dispositivi digitali come gli smartphone sono molto utili e che i bambini devono imparare a usarli in modo responsabile il prima possibile.
Lui sostiene l’esatto contrario.
Secondo le sue evidenze scientifiche, tali dispositivi rendono i bambini “stupidi, dipendenti e, alla fine, malati”.
Per questo lui conduce da anni una personale crociata, cercando di mettere in guardia i politici, gli intellettuali, le famiglie e tutti i cittadini di fronte a questo scenario deprimente.
Dall’altronde lo vediamo noi stessi che ormai, senza computer, smartphone e internet oggi ci sentiamo perduti.
Questo vuol dire che l’uso massiccio delle tecnologie di consumo sta mandando il nostro cervello al degrado progressivo.
Intanto la lobby delle società di software promuove e pubblicizza gli esiti straordinari delle ultime ricerche in base alle quali, grazie all’uso della tecnologia, i nostri figli saranno destinati a un radioso futuro ricco di successi.
Ma secondo Spitzer, gli interessi economici in gioco tendono a nascondere i risultati di altre ricerche che vanno in direzione diametralmente opposta.
Sulla base dei suoi studi, non esita a lanciare un allarme generale: “I media digitali in realtà rischiano di indebolire corpo e mente nostri e dei nostri figli. Se ci limitiamo a chattare, twittare, postare, navigare su Google… finiamo per parcheggiare il nostro cervello, ormai incapace di riflettere e concentrarsi. L’uso sempre più intensivo di smartphone e computer scoraggia lo studio e l’apprendimento e, viceversa, incoraggia i nostri ragazzi a restare per ore davanti a uno schermo. Per non parlare dei social, che regalano surrogati tossici di amicizie vere, indebolendo la capacità di socializzare nella realtà e favorendo l’insorgere di forme depressive”.

Negli ultimi dieci anni, lo smartphone ha cambiato drasticamente la vita a miliardi di persone.
Molti vedono gli aspetti positivi di questo cambiamento.
Pochi riflettono sulle conseguenze negative per il nostro modo di pensare, di sentire e di agire, per la nostra salute e per la società nel suo complesso.
Ed è tempo di dire come stanno veramente le cose.
Lo smartphone ha mutato la quotidianità delle persone come nessun'altra innovazione tecnologica.
Dalla mattina alla sera, sul lavoro come a casa: senza smartphone ormai ci si sente perduti.
E ormai, persino i produttori e gli investitori, raccomandano un uso sensato.
Il capo della Apple, per esempio, consiglia di non portare lo smartphone a scuola.
Emmanuel Macron l'ha vietato in Francia e persino il governo Sudcoreano ha varato da anni dei provvedimenti per difendere i più giovani dalle conseguenze più nefaste.
La Svezia, che aveva abolito totalmente il cartaceo è stata costretta, nell’imbarazzo mondiale, a ritornare sui suoi passi, dato lo scarso apprendimento scolastico riscontrato nei bambini.
I vari manager della Silicon Valley mandano i propri figli nelle scuole più tradizionali possibili.
In 9 stati USA, hanno introdotto l’obbligo della scrittura manuale nelle scuole.
Gli americani, che scrivono poco e quando lo fanno usano solo lo stampatello, si vedono costretti a imparare la scrittura in corsivo, perché è quel tipo di scrittura che permette la concentrazione intellettuale unita all’abilità manuale che forma la mente in modo corretto.
Gli studi di Manfred Spitzer evidenziano come negli studenti universitari si abbia un rendimento maggiore del 20/30% tra quelli che usano ancora prendere appunti a mano e sbobinare i files audio nello stesso modo.
Credo, sia importante la nascita di questo Osservatorio.
Le nuove tecnologie non devono essere demonizzate, ma, come ogni nuovo strumento deve essere di supporto alla nostra vita e non deve mai arrivare al punto di influenzarla al punto di prendere il sopravvento su di essa.

Slide 1 mostra come la linea gialla, che è quella dell’apprendimento cognitivo, sia influenzata nel suo decorso, dagli skills positivi con la freccia in su (bilinguismo, attività manuali, musica , sport, teatro, propensione alla famiglia e al suo sviluppo ecc.) e sia invece trattenuta e frenata da quelli con la freccia in giù (ad esempio un eccessivo uso di TV, DVD e Video, portano a deficienze nello sviluppo del linguaggio inteso come capacità di mettere insieme le parole e produrre frasi corrette).

Slide 2 invece, fa una classifica delle cose più efficaci per uno sviluppo intellettuale equilibrato.
Elenca cose come la musica (che è matematica pura unita all’intuizione), gli sport in ogni suo aspetto, anche quello di agevolare i rapporti sociali, teatro come finzione, gioco, le attività manuali come dipingere o lavori hobbistici e infine, in rosso la scrittura, la regina degli skills.

La scrittura è un'abilità senso-motoria manuale, che ha bisogno di essere acquisita e memorizzata nel nostro hardisk umano. La sua realizzazione non è banale, ma il risultato di processi motori veramente complessi e interconnessi.
Cosa meno evidente nella lettura, che è considerata puramente un’abilità percettiva.
Lo dico prima di tutto a me stesso…stiamo in campana!




Manfred Spitzer

Cartellone




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