11/5/2024 ● Libro
Il Pianeta Jovine
E’ stata una scossa, quasi un bagliore di futuro a scuotere la pace beata che
da un po’ sonnecchiava sulla figura di Francesco Jovine e sulla sua smania di
risvegli alle bellezze e alle tenerezze del sapere. In un lucente mattino del
luglio 2017 – infatti - provo l’incanto e la feconda consistenza della felicità.
Sperimento l’irradiazione improvvisa d’una condivisione e di un’amicizia
istintiva e solerte.
Chissà come. Certo è che Alberto Sana - un fuoriclasse volitivo, invaghito di
cultura e di conquiste, nativo di Verdello e docente di latino a Treviglio nel
bergamasco - giunge a Guardialfiera. Azzarda un viaggio di 780 km. e 14 ore di
percorso al volante, pur di percepire - in diretta – l’“umanità umana”: le
purezze e la familiarità, umori, amori e disamori effusi da Francesco Jovine,
“il profeta del Sud”, del quale – oltre a Raimondo, mi rendo conto - con
inquietudine - di essere ormai l’unico vivente ad averlo conosciuto, frequentato
e amato.
A Palazzo Loreto, Sede del Centro Studi, Alberto Sana è accolto anche
dall’affabilità di Itala Trolio (amministratrice comunale) e dal Parroco don
Antonio Antenucci. Alberto cerca l’orma del passato; trova fogli ingialliti,
tarlati, rigati da Jovine col pennino stentagliàto e intinto nel calamaio
quand’era esule al Cairo. Pagine che tratteggiano fatica, rassegnazione, voglia
di riscatto. Ed è avvincente pure il riscontro d’una angolazione religiosa,
essendo analizzata la personalità di Padre Gabriele Consegni, figura francescana
rilevante nelle missioni cattoliche dell’Africa, indescrivibili per arretratezza
e povertà. Il sacerdote è popolare in quei luoghi per un suo saggio politeistico
stampato sul periodico egiziano <La voce del Nilo>.
Alberto, nordico meridionalista, promuove i valori e le attrattine nostre lassù:
nel nord, attraverso il magazine liceale “Weiliero”, il giornale dei docenti e
della scuola. Incomincia a far conoscere persone e personaggi molisani presi a
caso: Benito Jacovitti, Aldo Biscardi, Antonio Di Pietro, Celestino V… e via via
tutto il campionario delle nostre personalità e specificità. E insiste con un
itinerario pieno di luoghi e di cose da vedere e da fare. Poi, con avidità,
cerca e trova dai casellari un profluvio di racconti e raccontini significanti e
ammalianti che – tra l’inverno e la primavera del 2021 - pubblicherà a puntate
su “Primo Piano Molise” e poi su “Weliero” all’interno del quale inserisce
addirittura “La joviniana” rubrica di notizie e storielle inedite.
Coraggioso ed enfatizzato, si scatena. Contamina e fa sgobbare anche il
fiorentino Claudio Giunti, cultore e docente di italianistica all’Università di
Trento il quale, testualmente, arriverà a scrivere così: “Francesco Jovine è
decisamente uno scrittore molto più grande di quanto tutti pensano”.
Per la “Cosmo Editore” di Isernia, pubblica subito un libro magnifico, elegante;
“Scritti Africani di Francesco Jovine” che verrà a consegnarci a Guardialfiera
il 20 aprile 2023. “Una novità – osserva il Prof. Martellii nella prefazione –
perché offre testi sconosciuti e riproposti con verifiche inoppugnabili,
testuali e filologiche, risalenti al tempo del suo soggiorno in Africa”.
Sana scopre nel Molise e scrive su intellettuali, prosatori e poeti. Legge
Cuoco, Longano, Galanti; ma anche autori dialettali come Cirese, Cerri, e
Guerrizio. Approfondisce indagini su Pasquale Albino, Perrella, Labamca; studia
e pubblica in collaborazione con l’abruzzese Robertas Nuovavia, taluni scritti
del giornalista Michele Lalli originario di Bonefro. E – fra breve – farà uscire
per la rivista “Misure Critiche” diversi saggi curati da Felice Del Vecchio,
appena scomparso. Di lui scopre, altresì, brevi racconti e scritti critici e
politici dimenticati.
Alberto Sana è il sorprendente, ammirevole ideatore e munifico mecenate della
annosa e sospirata ristampa di “Berluè”, il primo chiacchierato romanzo per
bambini dello scrittore guardiese. Recupera inoltre la copia integrale
dattiloscritta della traduzione joviniana de “I lavoratori del mare”, potente
narrazione di Victor Hugo attraverso la quale viene chiarito definitivamente il
fortissimo interesse che lo scrittore propensa per il lavoro e le fatiche delle
classi subalterne.
L’Alberto (…“Magno”) sta ora tallonando, con passione, l’ambizioso progetto
dell’editore Iannone finalizzato alla riedizione non solo de “Le terre del
Sacramento” ma dei meravigliosi racconti da poco recuperati a cui include
“Malfuta, o della fondazione del villaggio”, novella che il critico Luigi Russo
considerò “una sorta di Nedda verghiana in salsa molisana”. Il volume accoglierà
“L’impero in provincia”, “Storie di contadini”, “Tutti i miei peccati”. E, dopo
di che, un libro di prose narrative disperse e malnote. Una collana, insomma,
voluta e curata da Sana in collaborazione di Sebastiano Martelli e altri noti
studiosi joviniani.
Il mitico Sana disseppelisce perfino dal mercato antiquario, una nuova copia di
“Sole sul cammino” (Mondadori 1946), il volumetto di letture per la 4^ classe
elementare di cui, finora, si conosceva soltanto un esemplare.
Belle notizie che rallegrano l’anima e che, credo, non cagionano più sottrazioni
alla cultura, ma solo moltiplicazioni.