20/10/2008 ● Cultura
"Il Santo" CSA , recensione sul convento di S. Francesco a Guglionesi
Sulla prestigiosa rivista francescana "il Santo", di Storia, Dottrina ed Arte, a cura del Centro Studi
Antoniani [serie II, quadrimestrale, annata XLVIII (2008), fascicolo 1-2
(gennaio - luglio 2008)] il direttore Luciano Bertazzo ha dedicato una
recensione sul libro de "Il Convento di San Francesco a Guglionesi, dalla
fondazione alla chiesa di Sant'Anotnio di Padova" di Gabriele Morlacchetti,
Domenico Aceto, Lucia Di Santo, Dora Catalano, Luigi Sorella [Palladino
edizioni, Campobasso, 2003, pag. 274].
Una parte dei costi di stampa di questo volume è stata finanziata dal Comune di
Guglionesi nell’anno 2003, attraverso l’Istituzione comunale “Centro ricerca di
Storia locale” [che già nel 2002 aveva sostenuto la ristampa del libro
“Sant’Adamo” di Corrado Gizzi, con il nuovo titolo “Come un verde abete”],
mentre l’intera ricerca storico-archivistica sulla presenza francescana dei
Conventuali è stata donata alla comunità di Guglionesi dagli stessi autori.
L’Istituzione comunale “Centro ricerca di Storia locale”, nata a Guglionesi nel
2002 per incentivare la riscoperta, la tutela e la valorizzazione del patrimonio
storico-culturale del Comune di Guglionesi, è stata soppressa nel 2004.
Si riportano alcuni stralci della puntuale recensione curata da Lucio Condolo.
“Il comune di Guglionesi, antica cittadina in provincia di Campobasso, nel 2003
ha pubblicato un pregevole volume sul convento di San Francesco dei frati Minori
Conventuali, opera di cinque autori, competenti ed appassionati cultori delle
locali memorie storiche.
Gabriele Morlacchetti illustra l’origine degli insediamenti francescani nel
Molise e in particolare a Guglionesi, datando la fondazione della chiesa e del
convento guglionesani al tempo del generalato di san Bonaventua, nel sesto
decennio del Duecento. La modesta costruzione in stile gotico, affiancata dal
chiostro, subì poi la violenza del terremoto nel 1456 e nel 1496 […].
L’autore si sofferma poi sulla duplice soppressione che in meno di duecento anni
infierì anche sul convento francescano di Guglionesi. La prima, voluta dal papa
Innocenzo X nel 1649, era finalizzata allo sfoltimento delle innumerevoli case
religiose che, per povertà di personale e di mezzi economici, non davano
garanzia di sufficiente osservanza delle regole monastiche. Nel 1652 con la
bolla Instaurandae regularis disciplinae papa Innocenzo imponeva la chiusura dei
conventi con meno di sei religiosi. Per tale decisione, l’ordine dei frati
Minori Conventuali in Italia procedette alla soppressione di 442 suoi conventi.
Nel 1655 anche San Francesco di Guglionesi passò in consegna al vescovo di
Termoli […].
Nella prima metà del Settecento la chiesa venne rimodernata con stile barocco,
con uno stupendo pavimento in maiolica […]. I secolo d’oro del convento
guglionesano si concluse con al soppressione napoleonica che nel Regno di Napoli
fu decretata da Giuseppe Bonaparte nel 1806 […].
Domenico Aceto presenta una serie di interessanti documenti del XV e XVI secolo,
inerenti la vita della comunità francescana: la premura dei frati per gli
infermi abbandonati, l’assistenza ai mendicanti, la pacificazione delle fazioni
cittadine, una serie di lasciti a beneficio del convento, la cura spirituale e
materiale del monastero di Santa Chiara, l’acquisto di un mulino, il saccheggio
della città e del convento da parte dei turchi nel 1566.
Lucia Di Santo ci consente di sfogliare l’archivio della confraternita di Sant’Antonio,
aggregato a quello parrocchiale di Guglionesi e giunto a noi con un inspiegabile
vuoto cronologico tra il 1842 e il 1904(*). Ugualmente la ricercatrice è in
grado di ricostruire molti degli interventi parziali che progressivamente
ristabilirono la funzionalità e le bellezza del santuario […].
Alla perizia di Dora Catalano dobbiamo la ricostruzione di alcune forme
artistiche assunte lungo i secoli dalla chiesa di San Francesco, mentre Luigi
Sorella offre una articolata ricerca sulla facciata antica, quella barocca e
quella ripristinata nel 1988; uno studio sull’interno del santuario nel XIII,
poi le aggiunte barocche, le cappelle laterali e gli altari corrispondenti.
Segue un meticoloso sondaggio sul convento, con perlustrazioni nelle celle, nel
refettorio, nella sala capitolare, in cucina, nella stalla, nel chiostro e nel
pregevole serbatoio per acqua piovana. Ampliato nel seconda metà del
Cinquecento, il convento ospitò anche tre capitoli provinciali della Provincia
religiosa di Sant’Angelo nel 1540, 1582, 1585. L’intervento di […] Sorella, il
più diffuso e particolareggiato del volume, si conclude con la felice gestione
della confraternita di Sant’Antonio che riuscì a salvare quel complesso
francescano […].
Una serie di fotografie d’archivio chiude il volume, che nel lettore suscita
interesse per le sfortunate vicende dei frati guglionesani, e un profonda
ammirazione per l’amore che i cinque autori riservano a quello storico
insediamento francescano, giunto a noi grazie alla dedizione e al sacrificio
della locale confraternita antoniana”.
Per maggiori informazioni:
http://www.centrostudiantoniani.it/sant0812.html
http://www.centrostudiantoniani.it/santo.html
(*) I documenti segnalati del periodo mancante 1842-1904 sono stati rinvenuti di
recente durante alcuni lavori di pulizia dell’antico coro della chiesa di Sant’Antonio
e sono stati integrati nell'archivio storico parrocchiale di Guglionesi.