8/7/2023 ● Agricoltura
Agricoltura, Genere Umano e neoliberismo.
Il neoliberismo ormai è stato spiegato in tutte le maniere. Solo adesso,
"tanti struzzi" si stanno rendendo conto, sulla loro pelle, di cosa sia stato
capace di fare. In sintesi non è altro che il potere in mano ai pochi che,
governando in modo avido e spregiudicato il dio danaro, sottomette, manipola e
depreda gran parte di Paesi e Popoli. Quindi il neoliberismo ha errato e di guai
ne ha combinati tanti ma si è ancora in tempo per porre rimedio.
Si ha bisogno di riordinare il pensiero del Genere Umano e comprendere dove lo
sta portando. Caso contrario sarà la fine.
Come esempio prendo in esame il settore agricolo. Gli attuali sistemi
agroalimentari globalizzati stanno perpetuando ed esacerbando la fame globale al
punto tale da creare un enorme abisso di disuguaglianza sia tra le nazioni che
al loro interno. Si parla spesso di efficienza della produzione agricola (e
questo però è sempre da verificare) ma mai della efficienza dell'alimentazione
in rapporto alla sua salubrità e di chi la produce, cioè la soluzione alla
mancata redditività per chi produce cibo sostenibile inteso come cibo sano,
nutriente e rispettoso ambiente.
Possono essere accettate tutte le forme di agricoltura tranne quella
industriale, si badi bene, per come è oggi strutturata. Bisogna fare in modo che
si rivitalizzino i suoli, si tuteli sempre più l'ambiente, la biodiversità
invece di distruggerla come finora fatto, lo stesso clima. È nell'interesse
dell'Essere Umano.
La nostra Agricoltura, quella con la a maiuscola, non deve essere soppiantata
dall'agricoltura delle multinazionali, quella dell'agribusiness, per intenderci
quella del Roundup Ready, meglio dei semi brevettati, o degli OGM.
L'agricoltura di oggi è quella delle multinazionali che stanno affamando i
piccoli agricoltori.
Sempre più, i tanti "contadini monoreddituali" stanno comprendendo che si sta
perpetuando nei loro confronti una grande ingiustizia sociale (ed i politici non
se ne accorgono?). Si vedano i prezzi di vendita delle derrate (pomodori da
industria, grano duro, etc). Prezzi da fame. Non si riescono a pagare manco le
spese sostenute per produrle.
Un appunto in merito al mercato dei cereali. Sono quattro, le più potenti del
mondo, le multinazionali che lo monopolizzano. L'Archer Daniels Midland Company,
la Bunga, la Cargill e la Louis Dreyfus, meglio conosciute con l'acronimo A B C
D.
Sono loro che decidono chi (nazione o continente), come e quando devono
economicamente far vivere o morire.
Bisogna svegliarsi. E' ora di fare in modo che questo mondo non vada in tilt e
si operi affinché la vera alimentazione non venga surrogata da quella "Frankestein".
L'Agricoltura vera non deve e non può diventare schiava di quella industriale.
A supporto di quanto su scritto, concludo con l'Enciclica di Papa Giovanni Paolo
II, la " Sollecitudo Rei Socialis" (La sollecitudine del fatto sociale),
pubblicata il 30 dicembre 1987.
Premetto che non sono un assiduo frequentatore della Chiesa.
Una Enciclica illuminante, lungimirante e straordinaria nella sua attualità.
" L'Uomo di questo secolo sta investendo tutte le sue risorse, le sue
attenzioni, le sue capacità in tecniche, tecnologia, in scienza, in finanza ma
non altrettanto in Sapienza. Cosa succederà?
Verrà il momento in cui questi strumenti sofisticati scapperanno di mano ad un
uomo immaturo."
Ecco che cosa è successo e sta succedendo ai tanti settori, agribusiness
compreso.
E, l'uomo di questo secolo, il nostro, visti i risultati avutisi, non è maturo a
gestire niente. Si fa turlupinare da un mercato che gli impone acquisti di
prodotti di poca importanza e di scarsa qualità, facendoli passare per
indispensabili, qualunque sia il genere.
Il problema è nella nostra incapacità di dare senso all'uso degli strumenti che
abbiamo.
Riflettiamoci.