BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


28/6/2023 ● Politica

Il capolavoro politico

Il vento da destra soffia intenso anche sul Molise, in grave crisi di consenso elettorale il "patto della limonata".

  Redazione FPW ● 629


In estrema sintesi, le Elezioni Regionali Molise 2023 confermano alla coalizione del centrodestra il governo regionale, pur nella consapevolezza di un risultato raggiunto con la più bassa affluenza dei molisani alle urne, al di sotto della soglia del 50%, ossia uno storico record negativo del 47,95% degli elettori.

Nonostante la politologia della “sorpresa” – amplificata nell’informazione molisana – appare consolidato il sondaggio, noto da tempo ai palazzi della politica romana: cioè, nel Molise persiste ancora un ampio margine di vantaggio del centrodestra (una forbice di circa 10 punti percentuale, prima del voto) sottostimato nel risultato effettivo (circa 25 punti percentuale, dopo il voto), considerando che l’astensionismo produce ulteriori vantaggi proprio al centrodestra in termini di rappresentanza collettiva.
Così la sfida è già vinta ai blocchi di partenza: il centrodestra (62,24%) batte sonoramente il centrosinistra (36,32%) anche nel Molise confermando il risultato elettorale delle Politiche 2022.

Negli ultimi cinque lustri il governo regionale è stato prevalentemente a trazione centrodestra, con la parentesi del centrosinistra a guida in un candidato dalla militanza pregressa in Forza Italia. La visione berlusconiana della politica italiana è un fattore altresì vincente, ovunque per il consenso popolare, e il neo presidente della Regione Molise rappresenta la continuità dell'onda azzurra e lunga, pur recentemente orfana del carismatico fondatore dell'anti-comunismo all'italiana.

Alle convocazioni regionale e amministrative del 2023, nonostante una certa freschezza di scelte e di leader, l’asse M5S-PD non convince nemmeno gli elettori molisani: si sapeva, ma si pratica incomprensibilmente ancora un’alleanza su posizioni divergenti e spesso dissonanti con il messaggio elettorale alle urne, eppure si insiste con candidati deboli nel consenso, sia per le nuove meteore che da un repertorio di seriali abitudinari a sconfitte elettorali di coalizione. Nelle Regionali 2018, separatamente, M5S e PD avevano cumulato un consenso del 40,5%, mentre alle recenti Politiche 2022 un leggero incremento attestava le due forze di centrosinistra al 42,4%. Insieme nelle linee programmatiche alle Regionali 2023, i due partiti precipitano in uno scarso 19,1% complessivo, sotto la candidatura di presidenza di un grillino fermo al 36,22%.
Una nuova classe dirigente nel centrosinistra molisano appare l'unica alternativa al "patto della limonata".

Il vento da destra soffia intenso anche nel Molise. Così, in questa tornata elettorale, nel fenomeno del voto "liquido" (senza premesse ideologiche di alcuna formazione) balza ai vertici del gradimento il partito di Giorgia Meloni (18,85% nelle Regionali 2023), divenendo la prima forza politica della Regione Molise pur non sfondando l’attesa quota del 25%, provenendo da un basso 4,45% nelle Regionali 2018. Rispetto alle Politiche del 2022 (FDI 21,4%), tuttavia, anche la trazione di Fratelli d'Italia arretra di qualche punto percentuale, osservazione che ha inciso su qualche seggio in più o in meno nel Consiglio regionale.

Per il Molise adriatico arriva la novità di un “Presidente del territorio” oltre il 60% del gradimento elettorale, in una prospettiva di dialogo consapevole delle istanze dalle amministrazioni comunali e da quei molisani che da più di qualche decennio sono privi di un autorevole referente al vertice.

Alla luce delle dinamiche elettorali appare evidente il capolavoro politico del senatore molisano di Fratelli d’Italia, coerente (da sempre), abile, saggio e concreto nel condurre, a livello locale, il partito del premier Meloni al massimo dei seggi nel Consiglio regionale, tra la mediazione condivisa nel centro decisionale di Roma e la rappresentanza di pesi e di contrappesi in seno alla nuova maggioranza del governo regionale pur carica di scelte in continuità con un lungo passato di migrazione nelle candidature. Un’azione politica da rappresentanza dentro le istituzioni nazionali che intravede, nella convergenza e in una rete di nodi strategici e di risorse umane, lo sviluppo del Molise, in una prospettiva di (ri)attivazione del motore turistico-economico sulla costa molisana, esigente di programmazione, di soluzione e di infrastrutture idonee al decollo, in generale, dell’intera regione.

Cartellone




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