24/6/2023 ● Cultura
"I d'Avalos. Famiglia nel segno del potere", tesori d'archivio nella mostra di Napoli
Il 19 giugno si è inaugurata a Napoli la mostra documentaria "I d'Avalos. Famiglia nel segno del potere",
a cura
della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania, presso il Palazzo Carafa, nel
restaurato
Salone delle Feste.
La mostra resterà aperta ai visitatori fino al
29 settembre 2023
con ingresso libero.
I d'Avalos (simbolo araldico: la torre) furono fra le famiglie aristocratiche e
feudatarie più diffuse nel territorio nonché al servizio dei sovrani del Regno di Napoli, tra il XV e il XX
secolo. Parte della loro storia inedita è conservata nell'archivio di famiglia, in un
fondo acquisito nel 2019, per oltre 150 casse di documentazione, dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania
e proveniente dall'ultimo erede del casato d'Avalos, il principe Andrea d'Avalos.
La straordinaria e inedita mostra regala tesori documentali anche al
patrimonio di Guglionesi, con l'esposizione di un carteggio settecentesco
inerente lo storico ed imponente Palazzo ducale della Duchessa
Cosma Beatrice Caracciolo, edificio ancora urbanisticamente
conservato nel centro storico di Guglionesi e con ingresso principale
nell'attuale via Roma, già antica "Strada della Piazza",
dove si ammira il bel portale nella tipologia a "punta di diamante". La nobildonna Cosma Antonia visse, come la sua dinastia Caracciolo (simbolo araldico: il leone rampante) fin dalle origini dell'acquisizione del feudo
intorno agli inizi del XVII secolo, a lungo nel borgo di Guglionesi (in Molise),
sposando poi in seconde nozze, nel 1725, Andrea D'Avalos del Vasto (in Abruzzo)
e proseguendo con il sodalizio aristocratico d'Avalos-Caracciolo il
possesso feudale nel territorio di Guglionesi.
L'interessante documento nella versione originale, risalente alla metà
del XVIII secolo circa, riporta la "Pianta e situazione del Palazzo dell'Ecc.ma
Sig. D. Cosma Ant. Caracciolo Principessa del S.R.I. che tiene nella Terra di
Goglionesi" redatta dal regio agrimensore Berardino Palmiero, e risulta ben
conservato con fonti e coordinate storiche, dal punto di vista architettonico,
toponomastico, patrimoniale ed urbanistico.
Protagonista di varie donazioni d'arte sacra e testimonianze di fede, prima
della sua morte, avvenuta nel 1764, la Duchessa Cosma Caracciolo intese
realizzare nel giardino del palazzo, sulla prospiciente "Strada piede lotosa" (attuale via Galterio), una nuova chiesa, più
ampia della primitiva cappella del Palazzo ducale (dedicata ai Santi Cosmo e Damiano, in onore
al proprio nome di battesimo), per accogliere a Guglionesi, nel sontuoso altare in marmo
policromo, il corpo di San Felice martire, istituendo nel contempo
la "festa di San Felice" e la relativa "fiera del 2 agosto"
(mercato cittadino ancora oggi in uso nella tradizione locale) in rievocazione proprio della memorabile traslazione del santo
corpo da Roma nell'anno 1763, evento registrato nelle cronache locali poco prima
della morte improvvisa di Cosma Caracciolo, forse per un contagio epidemico, durante un
soggiorno nella capitale del Regno, ossia nella città di Napoli [cfr
Guglionesi.
Guida culturale e turistica].
Dal carteggio esposto nell'ambito della mostra "I d'Avalos. Famiglia nel
segno del potere" a Napoli, ulteriori documenti conservano la memoria dei
possedimenti feudali del duca D'Avalos nel territorio di Guglionesi e della
costa adriatica molisana, documentazione che va così ad allargare gli orizzonti
della conoscenza storica proveniente dalla custodia degli archivi locali,
ponendo ad ogni livello ulteriore consapevolezza dell'indispensabile azione
di tutela e valorizzazione culturale del patrimonio storico-artistico di
Guglionesi.
"La famiglia d’Avalos ha prodotto e custodito per oltre cinque secoli un
importante archivio (1257- 2006), che è stato oggetto dalla fine del 2019 di una
risolutiva azione di recupero promossa dalla Soprintendenza archivistica e
bibliografica della Campania con il supporto del Nucleo Carabinieri Tutela
Patrimonio Culturale di Napoli.
A partire dagli anni ’60, diversi furono i tentativi – tutti infruttuosi – di
visionare il materiale, al punto che l’archivio fu dichiarato di particolare
interesse storico senza una effettiva istruttoria.
Solo nel 2019, dopo un incontro tra il Soprintendente archivistico e
bibliografico della Campania Gabriele Capone e l’ultimo erede della famiglia
Andrea d’Avalos, il materiale fu trasferito all’Archivio di Stato di Napoli.
Al trasferimento delle oltre 150 casse di documentazione ha fatto seguito un
impegnativo progetto di riordino e descrizione dell’intero fondo che, finanziato
dalla Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura e curato dalla
Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania, ha portato in due
anni alla realizzazione di un inventario analitico di circa 500 pagine.
Lunedì 19 giugno, nella sede della Soprintendenza di via San Biagio dei Librai
121, alle ore 10.30 sarà presentato l’inventario del grande archivio gentilizio,
frutto del lavoro di una squadra di 15 giovani archivisti e paleografi.
Nel corso della mattinata sarà inoltre inaugurata la mostra “i d’Avalos. Nel
segno del potere” che presentata al pubblico, per la prima volta, una selezione
di documenti (pergamene, volumi e manoscritti) tratti dall’Archivio gentilizio
d’Avalos, datati dalla seconda metà del XV secolo fino al secolo XIX secolo.
L’intera vicenda, a partire dalle prime fasi del recupero, è raccontata
attraverso interviste realizzate ai protagonisti, in un docufilm prodotto dalla
Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania, che a partire dal 19
giugno sarà visibile sui canali social della Soprintendenza:
Youtube:
www.youtube.com/@sabcampania [...]
La mostra sarà visitabile fino al 29 settembre dal lunedì al venerdì, dalle 9.30
alle 13.30." (dal sitoweb
MIBAC).
Presentazione della mostra documentaria:
sab-campania.beniculturali.it
Per ulteriori notizie sulla storia documentale del Palazzo ducale di Guglionesi consultare
l'archivio digitale del blog
FUORI PORTA WEB.