29/3/2023 ● Cultura
Ciao caro Prof.
Il caro Prof. Filippo Salvatore è deceduto nella giornata di ieri (28 marzo) a Montréal.
Professore emerito della Concordia University di Montréal, saggista e poeta, è
stato uno studioso dell’evoluzione della cultura e della letteratura italocanadesi.
Autore di numerose pubblicazioni tra il Canada e l'Italia.
Per molti anni il prof. Filippo Salvatore è stato membro autorevole nel
direttivo dell'Associazione guglionesana del Québec "Usconium", animando
una serie di iniziative di scambi culturali tra Guglionesi in Molise e il Québec
in Canada; in particolare è stato protagonista della programmazione culturale
nell'ultimo storico viaggio in America della delegazione guglionesana, risalente
al mese di dicembre dell'anno 2006.
Il 3 giugno del 2007, per i soci Associazione guglionesana del Québec "Usconium",
pronunciò il suo celebre
Discorso sul libro di S. Adamo di Guglionesi,
L'ultima sua partecipazione agli eventi culturali di Guglionesi è avvenuta
durante il Sapere Aude ("Ricordando Corrado Gizzi"), nel giugno del 2018,
per l'incontro sul tema:
San
Francesco cantore del creato, l'uomo suo custode.
L'ultimo contatto personale con lui nel mese di gennaio scorso, con la
pubblicazione sul blog di una raccolta breve di sue poesie (in versione aggiornata), come nel suo desiderio.
Lo ricordiamo in due immagini fotografiche: alla finestra della sua casa (durante la precessione patronale) nel
cuore del borgo di Guglionesi e all'ombra dell'albero nella sua campagna (durante la vendemmia), due luoghi
simbolici della sua amata terra dove ristorava il suo animo culturale.
Anche come redazione, lo salutiamo con affetto e commozione, rileggendo i versi
di una sua poesia per un'altra
Primavera ancora insieme, con l'arte della Poesia che ha tanto amato nella sua straordinaria saggezza accademica e sensibilità culturale.
Ciao, caro Prof.
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Gialle sono le ginestre
Sospettosi m'appaiono
da dietro il davanzale
i passanti sul marciapiedi,
radi e sospettosi
con la maschera sul viso.
Da stolti predatori
facile preda si scoprono
d'invisibile morbo,
tra lussuose magioni barocche,
capanne di paglia di savana,
o tra archi trionfali e grattacieli.
Vuoti sono sui continenti
i templi e le cattedrali,
le sinagoghe e le moschee.
Distante, indifferente, resta
la divinità al tuo grido, umano.
Semplici fossili saranno
per i posteri le fosse comuni
dei lapponi, mongoli, watussi,
degli indigeni dell'Amazzonia,
o friabili, nuovi calchi
di gesso a Pompei
tra pietra pomice e neri lapilli.
E’ primavera e gialle sono
come sempre le ginestre.