4/3/2023 ● Cultura
Martin Lutero, “Il nostro più grande tesoro”. Scritti sul sacramento dell’altare, il libro di Antonio Sabetta
La pubblicazione di questo volume curato e introdotto da Antonio Sabetta, di
fatto rende accessibili finalmente in lingua italiana (quasi) tutta la
produzione che Lutero ha esplicitamente dedicato al Sacramento dell’Altare. Dopo
aver visto la luce nel 2019 l’opera fondamentale e conclusiva del Riformatore
sull’eucarestia, ovvero la Confessione sulla Cena di Cristo curata sempre
da Antonio Sabetta, ora in questo nuovo volume incontriamo cinque testi che
vanno dal 1522 al 1544, pochi mesi prima della morte di Lutero. L’ampio arco
temporale ci testimonia come Lutero non abbia mai smesso di riflettere sul
sacramento dell’altare e se in un primo momento lo fece in polemica con i
cattolici per gli asservimenti a cui era costretto il sacramento dalle leggi non
evangeliche del papa, poi la sua preoccupazione si sposta verso tutti coloro che
negavano la presenza fisica del corpo e sangue di Cristo (quelli che lui chiama
“entusiasti”). Questo aspetto veniva ritenuto così decisivo da Lutero che non ci
fu verso di trovare un accordo con gli altri Riformatori ai Colloqui di Marburgo
del 1529 convocati proprio per porre fine ad una violenta controversia che
divideva il mondo della Riforma. Per Lutero negare la presenza corporale di
Cristo riducendola ad una presenza “simbolica” (hoc est corpus meum
interpretato nel senso di hoc significat corpus meum) vuol dire
compromettere l’intero evangelo. Tre dei cinque testi pubblicati riguardano la
diatriba con gli entusiasti: il Sermone del 1526 e l’ampio testo del 1527 che ci
aiutano a capire la genesi e la portata della Confessione del 1528. Il terzo
testo è la Breve confessione sul santo sacramento del 1544 ancora una volta per
ribadire la condanna e il rifiuto di ogni interpretazione simbolica-spirituale
della presenza reale di Cristo nell’eucarestia. Da questo punto di vista il
primo a introdurre l’idea di un’interpretazione simbolica fu l’umanista Hoen ed
è anche in risposta a lui che Lutero scrive nel 1523 il trattato sull’adorazione
del sacramento indirizzato agli esponenti della Chiesa dei Fratelli Boemi.
Infine il quinto testo del 1522, una dura reprimenda contro Carlostadio e le
riforme introdotte con la forza a Wittenberg durante il suo esilio alla Wartburg.
In particolare Lutero ribadisce la necessità dell’attenzione verso i deboli
nella fede e l’esigenza di non scandalizzare né di imporre con violenza le
riforme; ricorrendo all’immagine evangelica del vino e degli otri, Lutero
ricorda che il vino nuovo potrà essere versato solo quando gli otri (le
coscienze) diventeranno nuovi con la predicazione del vangelo e la carità verso
i deboli.
Cinque testi in cui vibra la passione di Lutero, il suo linguaggio forte, la sua
teologia non solo del sacramento ma della fede e della Parola. Se per ogni
autore le vicende storiche sono importanti per collocare bene le sue opere, lo
sono in particolare per Lutero. In tal senso la lunga introduzione di A. Sabetta
(oltre 75pp) introduce il lettore oltre che alla teologia del sacramento ad una
ricostruzione accorta delle vicissitudini che hanno determinato la stesura dei
testi, onde coglierne adeguatamente il senso e la portata. Per quanto possa
sembrare paradossale, in lingua italiana ora abbiamo a disposizione la maggior
parte dei testi di Lutero sul sacramento dell’altare, mentre invece sono ancora
latitanti le edizioni dei suoi commentari biblici. Certamente questo volume
mentre ci fa entrare nelle pieghe della teologia luterana ci aiuta anche a
scardinare pregiudizi storiografici a cui siamo abituati da tempo, che non
rendono giustizia al pensiero del Riformatore di Wittenberg.
Antonio Sabetta a si occupa del pensiero filosofico moderno e di
tematiche teologico-fondamentali con particolare riferimento alle questioni di
confine tra filosofia e teologia, alla storia dell’apologetica e al pensiero di
Lutero. Con Studium ha pubblicato: Giambattista Vico (2011), La
cristologia filosofica nell’orizzonte della modernità (2015), Un’idea di
teologia fondamentale tra storia e modelli (2017) ed ha curato la prima
edizione italiana di M. Lutero, Confessione sulla cena di Cristo (2019) e
di S. Clarke, Discorso sugli obblighi immutabili della religione naturale e
sulla verità e la certezza della
rivelazione cristiana (2021).
Martin Lutero, “Il nostro più grande tesoro”. Scritti sul sacramento
dell’altare, a cura di Antonio Sabetta, prefazione di F. Ferrario,
postfazione di G. Lorizio, Studium, Roma 2023, 328pp