4/3/2023 ● Cultura
Borgo antico, il “residuo fisso” fuori abbonamento
La cronaca del 3 marzo
La presenza di comignoli in amianto sono da monitorare quanto ogni altro
elemento edilizio in amianto (pluviali, coperture etc.), che risulti pericoloso per la
sicurezza dei cittadini, perché la polverizzazione di particelle sottili, in
manufatti ormai fatiscenti composti in amianto, potrebbe generare danni seri e
irrimediabili alla salute pubblica.
CENTRO STORICO FUORI ABBONAMENTO
La consueta (ri)flessione.
(ri)Segnalando che restiamo tra i rari centri storici d'Italia senza un bar
– …da anni!
– e senza bagni pubblici
– …pur illudendosi di
masse di turismo!
– c’è una grande questione di “residuo fisso”, la
soppressione dei borgaioli, cioè dei dimoranti e degli operatori
commerciali, artigianali e professionali.
Nell'ultimo trimestre (dicembre-febbraio 2023) c'è stata la dipartita di una
decina di “residui fissi”, spesso anziani residenti nel "paese vecchio", come una nicchia di intellettuali concreti considera l'attuale vera periferia urbana. Sul
totale della popolazione vivente nel borgo antico, gli anziani
– con
un’incidenza maggioritaria per gli ultra 75enni
– sono oltre il 60% degli
attuali dimoranti, e complessivamente la popolazione residente nel centro
storico oscilla intorno al 10% dei cittadini. Con un trend in costante
ribasso.
Mentre, inesorabilmente, si svuotano di anime le dimore del centro storico di
Guglionesi
– abitazioni che, spesso, definitivamente si chiudono
–, aumentano le
problematiche di conservazione e di vivibilità del patrimonio edilizio, con
grosse lacune di agibilità e di abitabilità anche per quelle opere effettuate
oltre la “manutenzione” (cfr la normativa urbanistica) e che necessitano di
opportuni collaudi tecnici sul parametro urbano dell’adeguamento sismico,
come prevede la disposizione legislativa nella regolamentazione tecnica delle
costruzioni.
Non aver cavalcato le "calamità" degli ultimi anni (in ordine
cronologico: le 5 liste civiche, il terremoto, la pandemia, “i fuochi d’agosto”
di antica memoria etc.), con saggezza e lungimiranza da parte di tutti, trasformando
cioè il disagio in opportunità, per esempio, con una visione unitaria, adeguando
strategicamente il “Piano di recupero” (1999) e superando così anche certe calamità, forse
richiede risposte che la rappresentanza collettiva (proprio) non possiede
culturalmente. È un po’ la storia della pubblicità di Sanremo… che eclissa
mediaticamente il
Molise del precariato negli ospedali pubblici: quale turista maturo o investimento capitale abbocca?
Con una gamma tipologica di interventi interpretativi nelle prescrizioni del vigente
“Piano di recupero” benché in contesti anche di tutela urbanistica e
architettonica (prossimamente, occasione di una panoramica culturale in merito),
dall’inizio del terzo millennio il centro storico di Guglionesi ha registrato
progressivi abbandoni commerciali, professionali e ricreativi, proprio per
l’inconsistenza della realtà economica, con attività commerciali,
artigianali e professionali spesso “guglionesane”, spesso costrette o spesso
ridotte alla chiusura; spesso costrette o spesso ridotte al
trasferimento della propria sede operativa, altrove; spesso costrette o
spesso ridotte alla scelta di altre città. Dunque, un indotto che
smarrisce servizi dì prossimità e non trova benefici tributari a livello di
bilancio locale.
“Giù le mani” o… “in alto le mani”?
La (in)capacità di assumersi responsabilità, in termini di impegni annunciati,
deleghe distribuite e solite (im)posizioni esterne al contesto, non ha confini
semantici nel trattare con parole congrue l'argomento "bene comune". Eppure, mentre è in
atto la nuova campagna abbonamenti per un’altra stagione in poltrona e in prima
fila nel teatrino civico, il “residuo fisso” è comunque un fuori
abbonamento culturalmente per tutti.
"Sipario": avanti con i prossimi, (in)consapevoli soliti ignoti.