15/2/2023 ● Cultura
“Turismo delle Radici”, offerta turistica tra musei, digitalizzazione e working holidays
[Fonte:
https://www.esteri.it] - Nei prossimi anni il 50% del turismo globale sceglierà l'Italia.
Il “Turismo delle Radici” è un’offerta turistica
strutturata attraverso appropriate strategie di comunicazione, che coniuga alla
proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, eno-gastronomia, visite
guidate) la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli
italiani residenti all’estero e degli italo-discendenti che, vale la pena
ricordarlo, sono stimati in un bacino di utenza che sfiora gli 80 milioni di
persone.
Nel 1997 l’ENIT inseriva nella categoria «Turista delle Radici» 5,8 milioni di
viaggiatori che visitavano il nostro paese. Nel 2018, undici anni dopo, questo
numero era aumentato a 10 milioni (+72,5%).
Nel 2018 il flusso economico in entrata generato dal Turismo delle Radici
è stato pari a circa 4 miliardi di euro (+7,5% rispetto all’anno precedente).
Bando nel quadro Progetto PNRR di promozione del “Turismo delle radici”
(scadenza: 22 marzo 2023, ore 12:00).
Le opportunità offerte dal “Turismo delle Radici”
Risposta alla sfida digitale: Il Turismo delle Radici sfrutta
canali innovativi, poiché la diffusione capillare delle informazioni e la
ricerca dei documenti sulla storia familiare passerà dai siti web.
Inoltre, gli amministratori dei piccoli borghi, i proprietari degli agriturismi,
le famiglie attive nell’ospitalità diffusa possono utilizzare i social network
per informare il turista delle radici.
Ecosostenibilità: il turismo delle radici lascia indietro le mete toccate
dai flussi turistici tradizionali, valorizzando aree meno conosciute e meno
sviluppate dell’Italia, che possono così colmare il loro divario di crescita
economica nel rispetto della propria natura rurale, in maniera ecosostenibile.
La valorizzazione dei piccoli centri e delle campagne consente da un lato la
ristrutturazione e il recupero di abitazioni e infrastrutture in disuso,
dall’altro favorisce anche i fornitori di servizi e prodotti locali (su tutti,
quelli eno-gastronomici). Il turista delle radici è «ambasciatore» dei territori
che custodiscono la sua storia familiare (solitamente i piccoli borghi).
Incentivo all’occupazione giovanile: l’operatore turistico specializzato
in viaggi delle radici è una figura nuova: per garantire un’offerta turistica di
livello, un importante obiettivo è quello di promuovere la formazione di
operatori del turismo delle radici, in coordinamento con le amministrazioni
centrali interessate, i centri accademici e di ricerca, gli enti locali, gli
operatori economici del settore turistico e le associazioni attive sul
territorio. In tal modo viene stimolata l’occupazione, in particolare quella
giovanile, proprio in aree colpite da progressivo spopolamento, che sono quelle
di predilezione per il turista delle radici.
Il ruolo della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero della Farnesina
La Direzione Generale per gli Italiani all’Estero del Ministero degli Affari
Esteri e della Cooperazione Internazionale ha riconosciuto il potenziale offerto
da questo segmento del Turismo e, il 29 maggio del 2018, ha organizzato insieme
ad ENIT e alle associazioni RAIZ ITALIANA e ASMEF (Associazione Mezzogiorno
Futuro) il primo tavolo tecnico di coordinamento sul Turismo delle Radici,
tenutosi presso la Farnesina, con la finalità di creare una rete di attori
pubblici e privati interessati alla realizzazione e promozione di un’offerta
turistica a livello nazionale. Dagli incontri che si sono ripetuti poi nel 2019,
nel 2020 e nel 2021 sono nati una serie di progetti sostenuti dalla Farnesina
quali:
- una collana di guide turistiche dal titolo: “Guida alle radici italiane. Un
viaggio sulle tracce dei tuoi antenati”. Il primo volume prodotto
dall’Associazione Raiz Italiana, è stato pubblicato in italiano-inglese,
italiano-spagnolo, italiano-portoghese e italiano-francese (scaricabili in
calce) ed include quattro regioni: Puglia, Basilicata, Abruzzo, Emilia Romagna.
Successivamente, è stato presentato in Argentina, Uruguay, Brasile, Colombia e
Paraguay in un tour istituzionale organizzato con il sostegno del MAECI e la
collaborazione delle Ambasciate italiane, ENIT e le regioni coinvolte nel
progetto. L’Associazione è a lavoro per il secondo volume, sempre sostenuto
dalla DGIT del MAECI, che sarà pubblicato a entro luglio 2021 ed includerà le
regioni Calabria, Sicilia, Molise, e Lombardia.
- Una ricerca quali-quantitativa dal titolo “Scoprirsi Italiani: i viaggi
delle radici in Italia” dell’Osservatorio delle radici italiane nato
in seno all’Associazione AsSud. L’indagine, attraverso un questionario tradotto
in cinque lingue, interviste in profondità e focus group, vuole investigare sul
senso delle radici, sulla domanda turistica dei discendenti italiani residenti
nei cinque continenti e sulle loro aspettative di viaggio con lo scopo di
fornire degli strumenti utili ad istituzioni ed operatori per la creazione di un
adeguato prodotto turistico.
- Uno studio-ricerca sulle caratteristiche del turista delle radici con
riferimento specifico alla comunita’ italiana in Argentina, in particolare
quella di origini calabrese, condotto dall’Universita’ della Calabria in
collaborazione con le Università di Tirino e Mar Del Plata.
- Un master formativo di primo livello dal titolo “Esperto in organizzazione
e gestione del turismo delle radici” istituito su proposta del Dipartimento
di Scienze Aziendali e Giuridiche dell’Università della Calabria e con il
sostegno della Farnesina, che ha come obiettivo quello di formare figure
professionali capaci di partecipare alla pianificazione ed organizzazione di
un’offerta turistica rivolta a tale tipologia di viaggiatori.
Oltre a questi progetti di ricerca, formazione, individuazione e promozione dei
principali attrattori turistici, ve ne sono molti altri proposti dai componenti
del tavolo tecnico e sostenuti dalla DGIT del MAECI che potrebbero contribuire a
generare la domanda turistica e rispondere alle esigenze e aspettative dei
nostri connazionali.
L’importanza della memoria: “Gli italiani all’estero, i diari raccontano”
Correlata al Turismo delle Radici è la valorizzazione del ruolo della
memoria. Le storie di emigrazione, sacrificio e successo degli avi sono un fermo
punto di riferimento per gli italo-discendenti nei cinque continenti. Proprio
per questo, la Direzione Generale degli Italiani all’Estero e delle Politiche
Migratorie della Farnesina ha finanziato il progetto “Italiani all’estero, i
diari raccontano”, una selezione delle parti più significative delle
testimonianze raccolte nel fondo catalogato con il soggetto “emigrazione” presso
la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (AR). Si
tratta di una selezione di un 200 storie di vita scelte tra più di mille
presenti nel fondo, dalle quali sono state estrapolate e digitalizzate alcune
pagine scelte tra le decine, a volte centinaia totali disponibili. In questo
modo ogni pagina si è trasformata in un racconto, pubblicato nel sito
https://www.idiariraccontano.org/. I criteri seguiti per la scelta delle
testimonianze da pubblicare riguardano l’interesse storico delle singole
traiettorie umane raccontate nei documenti. Oltre all’interesse di
presentare punti di vista diversi sui grandi avvenimenti storici, questo
progetto si è posto l’obiettivo di raccontare il vissuto comune a tutte le
esperienze migratorie, che costituiscono il nucleo principale della selezione
documentale insieme ai racconti di viaggio o di lavoro temporaneo all’estero.
Questo progetto rappresenta una ricca fonte di consultazione per i turisti delle
radici, che potranno usufruirne anche prima di intraprendere il loro viaggio in
Italia.
Perché il “Turismo delle Radici” è un’idea su cui puntare
- È capace di coinvolgere le nostre comunità all’estero ed i Com. It. Es.,
nell’individuazione delle strategie migliori per creare un’offerta turistica
appropriata;
- Può potenziare la rete dei musei dell’emigrazione italiana, favorendo
la sistematizzazione delle attività dedicate all’approfondimento della storia
locale, della lingua e della cultura italiana;
- Favorisce la digitalizzazione degli archivi delle anagrafi italiane,
aumentando la domanda di documenti genealogici e relativi alla storia familiare;
Crea degli itinerari standard a cui abbinare esperienze personalizzate
(ad esempio degustazioni di prodotti tipici o possibilità di svolgere attività
artigianali o ancora di partecipare a sagre e feste locali), che potrebbero in
futuro essere inseriti in una APP, sulla falsa riga della “Guida alle radici
italiane”, che permetta al viaggiatore delle radici di studiare e documentarsi
sul proprio itinerario ancor prima di raggiungere la propria destinazione;
Promuove esperienze di working holidays in Italia per i nostri connazionali
all’estero: il turismo delle radici consente di ripartire da esperienze
autentiche a contatto con il territorio, da proporre ai giovani oriundi
italiani, esperienze che sostengono il lavoro artigianale e le filiere
produttive di cui a livello globale abbiamo riscoperto l’importanza soprattutto
per via della crisi socio-sanitaria in atto.