16/1/2023 ● Poesia
Earendel
Earendel
I
Aliti di favonio ed afa d’afelio.
Grumo siccitoso è l’alveo del torrente
e dentro la nassa tra il loto
si contorce quasi esausta l’anguilla.
II
Bando alla verbosità sentimentale!
Per coltivare il tuo finto destino divino
non declamare l’effimera bellezza,
ma la legge universale della nascita/morte
con fiori colti dal tronco dell’albero di Giuda.
Ricorda, poeta.
Non sarai idolatra di parole vuote,
né d’immagini senza significato.
III
E’ il novilunio e quasi un miraggio la falce.
A Saturno nell’oscurità del firmamento
scompaiono gli anelli.
Non è illusione ottica.
E’ la logica del cosmo.
anche in cima a speroni
di falesie d'arenaria
vediamo con la mente,
non con gli occhi.
È conferma d’anelito
e sarà verità di fotoni
nella nebulosa di Orione
ricca di pianeti con doppio
o triplo sole. Ecco Earendel,
la stella più lontana dell’universo.
IV
E’ musica il silenzio, una
la vicinanza con la lontananza,
la sofferenza con la felicità, stasera,
perenne la luce splendente,
gli abissi delle tenebre:
assillanti arcani per l’errabondo
bardo d’infiniternulla,
per il saltimbanco
di universi paralleli.
M. 29.11. 22