30/12/2022 ● Cultura
Tribunale di Larino: istituzione, soppressione e ripristino
Il Tribunale di Larino, istituito con R. D. del 25 settembre 1862,
comprendeva in origine nove Mandamenti posti a capo di trentacinque Comuni.
Le sedi delle Preture erano ubicate, oltre che nella città frentana, a Bonefro,
Casacalenda, Civitacampomarano, Guglionesi, Montefalcone nel Sannio, Palata,
Santa Croce di Magliano e Termoli. Di esse, alcune ebbero vita intensa e
proficua, pari a quella del Tribunale, ritenuto tra i più importanti del
Mezzogiorno d’Italia.
Rammento, per l’occasione, che le prime istanze relative alla creazione a Larino
dell’importante organo giudiziario, risalgono al settembre del 1812. Nel periodo
immediatamente successivo all’attuazione del R. D. di Gioacchino Murat del 4
maggio 1811 relativo al passaggio di quasi tutto il vasto territorio del
Distretto di Larino (nato nel dicembre del 1806) dalla Capitanata alla Provincia
di Molise, iniziarono (con Isernia) ad essere formulate richieste in tal senso.
Con R. D. del 24 marzo 1923 n. 601, furono apportate radicali modifiche alle
Circoscrizioni giudiziarie motivo per cui il Tribunale di Larino, insieme a
quello di Isernia e a tanti altri situati in centri non capoluoghi di provincia
vennero soppressi. Le competenze dei due presidi giudiziari molisani furono,
pertanto, assorbite dal Tribunale di Campobasso.
Con questo provvedimento, come ebbe a dire sul finire del decennio successivo il
Sostituto Procuratore del Re Aldo Sica, si “spegneva uno dei fari più luminosi,
che irradiavano di luce abbagliante la storia” di Larino.
Con R. D. L. del 25 aprile 1938, n. 579 (in Gazzetta ufficiale del 28 maggio, n.
120) fu restituita anche a Larino ed a Lucera la sede del Tribunale. Le spese
per i locali, l’arredamento, la manutenzione e, in genere, tutto ciò che
occorreva per il funzionamento dell’importante organo giudiziario nella città
frentana ed in quella dauna, erano a carico dei rispettivi Comuni. Sarà, poi, il
Ministro della Giustizia Adone Zoli, che si recò a Larino il 9 settembre del
1952 per ispezionare il Tribunale, ad assumere i provvedimenti necessari al
passaggio allo Stato di tutti gli oneri finanziari legati al suo funzionamento.
Per la solenne cerimonia di inaugurazione, che si svolse il 5 marzo del 1939,
era previsto anche un concerto del poema sinfonico “Samnium” del noto
Compositore e Direttore d’orchestra Adriano Lualdi, nato a Larino nel 1885, dove
il padre Riccardo (veneziano) svolgeva le funzioni di giudice proprio presso il
locale Tribunale. Con una missiva del 10 febbraio precedente, Lualdi, che in
quel periodo era Presidente del R. Conservatorio di Musica “San Pietro a
Maiella” di Napoli, informò il Podestà di Larino Prospero Petti sulla
impossibilità di realizzare il progetto, perché non erano stati ancora ultimati
i lavori di trascrizione per banda della composizione orchestrale, affidati al
Maestro Alberto Di Miniello, dal 1935 Direttore del Corpo musicale dell’Aereonautica.
Nel discorso inaugurale, definito “perfetto modello di arte oratoria”,
pronunciato dal Sostituto Procuratore del Re presso il Tribunale di Larino Aldo
Sica, successivamente chiamato a dirigere l’importante Procura della Repubblica
di Firenze, si rileva, tra l’altro, testualmente: “Il Tribunale di Larino viene
nuovamente istituito. Si chiude la breve parentesi di silenzio […]. Si
peccherebbe, però, d’ingratitudine, qualora non si ricordassero i nomi degli
Egregi Avvocati Raffaele Lipartiti e Prospero Petti, del Generale Cesare
Bevilacqua, che, secondati dal Foro Larinese, dalla popolazione tutta […],
profusero le più nobili energie per conseguire l’alto fine, il cui
raggiungimento costituisce il meritato premio alle loro fatiche […]. E’ questa
Terra ove, ogni pietra, ogni zolla ricorda una fulgida gloria […]; ove ancora
aleggiano maestose ombre di pensatori e di eroi; ove le passioni turbinose di
Sassia e di Oppianico, dileguano al fiammeggiare della spada magnanima di
Cluenzio, restituito alla libertà dall’arte somma dell’Arpinate (Marco Tullio
Cicerone nella sua “Pro Cluentio” n. d. a.) […]. Si costituisce qui, in Larino,
il 7 settembre 1860 il Governo Provvisorio e questa Terra generosa ha l’orgoglio
di essere stata la prima, tra le Città del Meridione, a chiedere al Re
Vittorioso che l’Italia fosse una e non confederata. Nel 1862 si concedeva a
Larino il Tribunale […]. Giganteggiano ancora in quest’aula le nobili figure di
Adelelmo Romano, di Mario Magliano, di Enrico Colesanti; vibrano ancora la voce
austera di Enrico Pessina, quella appassionata ed ascetica di Enrico Ferri;
quella incisiva di un grande precursore, di un cuore nobilissimo, di Francesco
Crispi, che, nel 1886, proprio in quest’aula, apprese che la fiducia sovrana gli
affidava l’incarico di costituire il nuovo Gabinetto. E reverente il pensiero
ricorre a due altissime figure di pensatori e giuristi, che la Provvidenza vorrà
conservarci ancora per lunghissimi anni: Silvio Petrone, che qui, in Larino, fu
Magistrato; Michele Battista, troppo presto allontanatosi dalla Magistratura,
cui conferiva tanto lustro, eletto cultore di ogni branca del giure […]”.
Primo Presidente del ripristinato Tribunale di Larino fu Francesco Turi “anima
eletta, cuore nobile, mente aperta”, e primo Procuratore del Re presso lo stesso
Tribunale fu Luigi Sant’Elia, fino al febbraio precedente Sostituto Procuratore
Generale a Catanzaro, dove si distinse “per acume, per equilibrio e per
eloquio”.
Oltre che patria di validi giuristi, Larino fu tappa obbligata, fin dalle
origini (1862), di molti magistrati illustri. Tra quelli che operarono nella
città frentana nel decennio successivo al ripristino figurano: Luigi Santella,
Vincenzo De Socio, Amedeo Rocco e Pantaleo Boccassini (poi Consiglieri della
Corte d’Appello di Napoli); Carmine Vitolo (chiamato poi a presiedere il
Tribunale di Salerno); Enrico Dionisio Casale (poi Procuratore della Repubblica
di Pescara); Pietro del Duca Frangipani (poi Consigliere della Corte di
Cassazione e Presidente della Magistratura del Lavoro); Francesco Vaccariello
(poi primo Presidente della Corte d’Appello di Perugia); Rocco Cortesani e Carlo
Trevisani (poi Presidenti di Sezione della Corte d’Appello di Napoli); Rodolfo
Mancini (poi Consigliere della Corte Suprema di Cassazione).
Giuseppe Mammarella
Direttore dell’Archivio Storico Diocesano
Visita a Larino del Ministro della Giustizia Adone Zoli del settembre 1952. Da
sx a dx il Sindaco di Larino Avv. Tamilia, il Sen. Magliano, il Ministro Zoli ed
il Vescovo mons. Bernacchia.
'Momento Sera'' del 10 settembre 1952
Prima di copertina dell'opuscolo contenente il discorso inaugurale svolto in
occasione della cerimonia di ripristino del Tribunale