1/12/2022 ● Cultura
"L’inquietudine e la grazia. L’insistenza del mistero, il miracolo della fede", il libro di Antonio Sabetta
Da fine novembre è in distribuzione un nuovo volume di Antonio Sabetta. In
esso sono raccolte le meditazioni tenute durante i ritiri di avvento e quaresima
a gruppi di adulti che cercano di vivere la vita secondo la forma della fede. I
testi non sono altro che un tentativo di riverberare il vissuto animato
dall’esperienza dell’incontro con il Signore che drammaticamente ci fa vivere il
rapporto con il reale secondo una misura nuova e impegnativa la quale, senza
renderci moralisticamente migliori, ci mostra invece come seguendo Cristo si
diventa più umani.
Come recita il titolo alcune parole sono sullo sfondo: mistero, fede,
soprattutto quel senso di inquietudine in un’accezione simile al cor inquietum
di Sant’Agostino, ovvero il fare i conti con le domande che attraversano la
vita. In un tempo in cui è forte la tentazione della distrazione e della
trascuratezza verso l’io e dell’io, in cui cerchiamo risposte dagli altri e
rischiamo di non vivere l’impegno con quello che siamo, diventa fondamentale per
vivere la fede il rimanere nell’orizzonte delle domande, poiché è lo stare
dentro la realtà con la domanda di senso che ci definisce che ci permette di
fare realmente esperienza, quando ogni cosa viene paragonata con il cuore,
ovvero con quel groviglio di esigenze e attese, domanda di felicità, di
eternità, di verità, di bene.
Solo un io impegnato rispetto al suo cuore riesce a percepire esistenzialmente
la venuta o meglio l’irruzione del mistero nella nostra vita. Non perché
vogliamo ridurre Dio alla risposta alle nostre domande (diventerebbe prima o poi
un idolo) ma perché il fascino che proviene dall’incontro con Cristo fa sì che
questo avvenimento sia confessato come l’essenziale, più che un aspetto
essenziale della vita, quell’essenziale che è possibile abbracciare solo se
dinanzi al Signore che viene, che si incarna nella nostra storia come una
presenza viva, tangibile, abbracciabile, noi siamo desti, desiderosi di dare un
senso alla domanda che ci definisce. Perché ciò accada abbiamo bisogno di un
luogo e di gesti che educhino la domanda per riconoscere Cristo nella carne del
suo corpo che è la Chiesa e seguire l’attrattiva della sua presenza che vince la
paura, che non ci fa ri-trarre dal reale ma at-trarre dalla vita.
Antonio Sabetta, dottore in teologia e filosofia, ha insegnato per quasi un
ventennio Teologia fondamentale presso la Pontificia Università Lateranense.
Studioso di G. Vico, del pensiero teologico-fondamentale moderno, delle
questioni di confine tra filosofia e teologia tra le sue numerose monografie
ricordiamo Giambattista Vico (2011), La cristologia filosofica
nell’orizzonte della modernità (2015), Rivelazione (2016), Un’idea
di teologia fondamentale tra storia e modelli (2017). Ha curato la prima
edizione italiana della Confessione sulla cena di Cristo di Martin Lutero
(2019), al cui pensiero ha dedicato diversi saggi.
A. SABETTA, L’inquietudine e la grazia. L’insistenza del mistero, il miracolo della fede, Tau Editrice, Todi. 2022, 176pp