11/10/2022 ● Cultura
Il Nunzio Apostolico Leo Boccardi: "dire Sant'Adamo significa dire Guglionesi!"
In occasione della solennità di “Sant’Adamo d’ottobre o di Vendemmia”
(domenica 9 ottobre 2022), in ricordo della Seconda traslazione delle sacre
reliquie di Sant’Adamo abate
(seconda domenica d’ottobre dell’anno 1496, da Campobasso a Guglionesi), la
Santa Messa vespertina è stata celebrata dal Nunzio Apostolico in Giappone
mons. Leo Boccardi.
“Sono davvero felice e onorato di tornare a Guglionesi – dal testo
dell’omelia di mons. Boccardi, consegnato all’archivio parrocchiale di
Guglionesi -, dopo la mia prima visita per la festa di Sant’Adamo il 3 giugno
2019. Tre anni dopo, eccomi ancora qui con voi a celebrare S. Adamo in ricordo
di quella grandissima festa del 1496 quando avvenne la seconda traslazione delle
sue reliquie […]. La storia di Sant’Adamo, che voi conoscete benissimo perché
tanto è stato scritto su di lui, si inserisce in quel contesto della storia
della Chiesa che nei secoli XI e XII ha visto la nascita dell’Europa che aveva i
suoi fari di civiltà a Roma e a Montecassino durante le dominazioni bizantine,
longobarde e normanne. Ma la mia riflessione non sarà una pagina o una lezione
di storia che lascio agli esperti ed eruditi per continuare le ricerche, davvero
appassionanti, della nostra storia locale, certamente non storia minore, dove
due figure hanno lasciato delle tracce profonde e attuali. E queste due figure
si chiamano Adamo e Leo”.
Nel discorrere dell’omelia, mons. Leo Boccardi ha richiamato il carisma
spirituale del Patrono di Guglionesi quale modello di santità per i suoi devoti:
“Se la Chiesa lo venera come Santo è perché Adamo ha vissuto in pienezza
questo ideale di vita: un Padre, un maestro di santità, un uomo forte che parla
in pieno concilio (anno 1059, concilio di Melfi) e che paga con la sua vita la
sua fedeltà al monastero e alla sua coscienza. […] I monaci benedettini hanno
saputo insegnare con la parola e con l’esempio l’arte della pace attuando in
modo concreto i tre “vincoli” che San Benedetto indica come necessari a
conservare l’unità dello Spirito tra gli uomini: la Croce, che è la legge stessa
di Cristo; il libro e cioè la cultura; e l’aratro, che indica il lavoro, la
signoria sulla materia e sul tempo. Ora… Labora… et Lege!”.
Richiamando la ricchezza culturale delle opere artistiche, conservate nella
Collegiata di Santa Maria Maggiore, come testimonianze della fede cristiana, il
Nunzio Apostolico ha concluso l'omelia con la seguente esortazione: "E dire
Guglionesi significa dire S. Adamo, e dire S. Adamo significa dire Guglionesi!”.