3/7/2022 ● Cultura
La campana della chiesa di Sant'Antonio abate nel 1644 dedicata alla "Madonna di Loreto"
Un altro prezioso tesoro emerge dal patrimonio storico dell’arte sacra di
Guglionesi.
La messa in sicurezza dell’unica campana del grazioso campanile a vela
dell’antica chiesa di Sant’Antonio abate in Guglionesi ha rilevato, oltre alla
discreta conservazione dell’opera in bronzo, dati culturalmente eccezionali e
che riportano: l’anno 1644 (MDCXXXXIV); la citazione sotto il festone a
rilievo “SANCTA MARIA INTERCEDE PRO NOBIS”; la dedicazione alla “Madonna di Loreto”
come raffigurato, iconograficamente, nella Vergine Maria con Bambino nel rilievo
figurativo sovrastato da una corona circolare di Serafini nunzianti; un
crocifisso a rilievo, molto consunto, sulla superficie della campana.
Dettaglio non trascurabile alle sensibilità attente alla Bellezza, rivestita
della stilizzata dalmatica ingioiellata l’effigie
della Vergine Lauretana sulla campana è rivolta verso il borgo antico di
Guglionesi, in evidente segno devozionale per l'invocazione spirituale alla
protezione mariana della Madre di Gesù Cristo. Nella tradizione lauretana,
la Santa Casa di Nazareth - nella quale la Vergine Maria nacque da Sant'Anna
e San Gioacchino e ricevette l'annuncio dell'arcangelo Gabriele - fu traslata
dagli angeli nel territorio marchigiano nella notte del 10 dicembre 1294,
dando impulso al culto mariano presso la Santa Casa di Loreto nel territorio
recanatese. Nella tradizione cristiana, confermata da varie verifiche
scientifiche, i manufatti costruttivi della Casa della Vergine in Loreto e della
grotta di Nazareth (parte della stessa dimora) presentano corrispondenze dei
materiali lapidei.
Lungo i sentieri dei pellegrinaggi, in particolare sulle vie della transumanza
(tratturi) praticata dai pastori tra l'Abruzzo e il Molise, si conservano
chiese, cappelle, edicole e manufatti artistici (pale d'altare, campane, statue,
etc.) dedicati alla Vergine Lauretana.
Il recupero dell'opera d'arte è stato necessario a seguito
dell'incendio del 31 agosto 2020 (cfr FUORI PORTA WEB:
A FUOCO LA CHIESA DI S.
ANTONIO ABATE IN GUGLIONESI, MONUMENTO INVASO DA CENERI INFUOCATE), con
fiamme provenienti dall'esterno dal belvedere retrostante la chiesa e che hanno
raggiunto il monumento, generando il rogo della copertura a capriate lignee e
provocando, purtroppo, la successiva caduta di una parte delle volte settecentesche (cfr
FUORI PORTA WEB:
LA CHIESA DI
SANT'ANTONIO ABATE TRA LA STORIA E IL FUOCO "PROFETICO" DEL RACCONTO BIBLICO).
La "campana della Madonna di Loreto" è stata integrata ed esposta tra
il patrimonio artistico della Collegiata di Santa Maria Maggiore, nella cripta
romanica della chiesa madre di Guglionesi.
Nell’ambito della catalogazione parrocchiale (in corso d’opera
nell’aggiornamento culturale), non molto tempo fa è stata rinvenuta anche la
rarissima campana cinquecentesca di Guglionesi, datata al 1588, e probabilmente
la più antica campana in bronzo dell'ex Diocesi di Termoli e dell’intero
territorio del Molise adriatico. Batte ancora il quarto di ora, ogni giorno,
da più di qualche secolo, sopra la cuspide del timpano nella facciata della
collegiata di Santa Maria Maggiore in Guglionesi, per l’orologio alla francese
della chiesa madre, e fu commissionata dall’erudito Padre conciliare mons.
Cesare Ferrante (o Ferranzio) da Sessa Aurunca, elevato alla cattedra
episcopale di Termoli a seguito del suo carisma spirituale e del contributo
teologico e nell’ultima sessione del Concilio di Trento (cfr FUORI PORTA WEB:
LA CAMPANA
DEL CINQUECENTO DI GUGLIONESI, IL "RINTOCCO" DEL PADRE CONCILIARE).
Le campane delle chiese sono una tangibile testimonianza di un popolo di fedeli in cammino generazionale
con la Chiesa verso la Bellezza.