2/7/2022 ● Amarcord
"U cacamennazz", dal patrimonio dialettale
La riscoperta delle parole dialettali sempre esclusive nel linguaggio
popolare per l'uso figurativo [copyright FUORI PORTA WEB].
"U cacamennazz" è una figura simbolica della cultura popolare dalla
capacità intellettiva tra il mediocre e il ridicolo; nel suo fare approssimativo
"u cacamennazz" tende ad imitare maldestramente i suoi miti sociali.
Consapevolmente, è sempre propositivo di originali corbellerie e di infantili
idiozie, spesso sottomesso al servilismo di sopravvivenza in ogni stagione della
propria vita.
Dal volgo, la sua grezza irruenza è accolta sempre da un fragoroso coro
polifonico tra i presenti: “Eccolo qua! È arrevet un cacamennazz!”
Tra le doti segnaletiche "du cacamennazz", il soggetto è spesso impegnato
nel preservare una certa visibilità, una popolarità come illuso privilegio di
natura esclusivamente egocentrica nel ristretto seguito asociale di ogni livello
intellettuale.
L’etimo dialettale “cacamennazz" è composto da due parole, probabilmente
dal verbo “defecare” e dalla “monnezza” molle (immondizia non solida),
associazione vernacolare per identificare in linguaggio figurativo e popolare il
suo modus
operandi, cioè che ogni sua mediocre o ridicola imitazione dei propri miti
in realtà non fa, antropologicamente, alcun rumore, ossia come quando è
concentrato nell’espletamento dei propri bisogni fisiologici su un cumulo di
immondizia molle.
Sinonimo: "u quaquaraquà"
Plurale: "i cacamennazz"
Prossimamente la parola: “u felabbustire”.